Corvette XP-64: la più rara e sconosciuta

La Corvette XP-64 nasce da zero con l’unico scopo di correre: ha un design spaziale e prestazioni allarmanti (per le case Europee), sfortunatamente riuscirà solamente a far intravedere le sue enormi potenzialità L'articolo Corvette XP-64: la più rara e sconosciuta proviene da Veloce.

Feb 6, 2025 - 19:49
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Corvette XP-64: la più rara e sconosciuta

Le Corvette sono sempre state sportive costose: sia che si parli di una bellissima C2 Stingray, di una raffinata C1 o di una C6 ZR1, non potete certo aspettarvi che ve ne regalino una con i bollini della spesa. Tuttavia questa ‘Vette alza l’asticella di qualche migliaio di metri rispetto al livello del mare, perché non è cara, è dannatamente cara, più costosa di una Miura e di una F40. Messe insieme. Il motivo lo si può vagamente intuire dalle foto: questa Corvette non è certo ordinaria, è la prima ‘Vette mai costruita da GM appositamente per le competizioni, frutto degli sforzi congiunti del designer Harley Earl e dell’ingegnere Zachary ‘Zora’ Arkus Duntov. 

La Chevrolet Corvette SS alle 12 Ore di Sebring del 1957.

UN PROGETTO MAI VISTO IN AMERICA. I primi esemplari della Corvette C1 stradale, risalenti al 1953, erano mossi da un sei cilindri in linea ‘Blue Flame’ abbinati ad un cambio automatico e ad un peso di circa 13 quintali, combinazione discreta seppur non eccezionale e con due cilindri in meno per qualsiasi americano che si rispetti. Zora ottenne ottimi risultati partendo dalle C1 standard, ma per voler davvero impensierire gli europei serviva partire da un foglio bianco, cosa che gli fu concessa. Telaio tubolare in acciaio dal peso di 90 chili, carrozzeria sorprendentemente aerodinamica e realizzata in magnesio, motore V8 4.6 litri da 300 cavalli, cambio manuale a quattro marce e un ridicolo peso di 840 chili: nasceva la Corvette Super Sport Project XP-64 del 1957.

LA PUNTA DELL’ICEBERG. La XP-64 per vicissitudini sfortunate e mancanza di fondi non ebbe un seguito, e nemmeno risultati significativi in gara, eppure – se le cose fossero andate diversamente – la Super Sport avrebbe fatto sudare freddo Ferrari, Jaguar e Porsche. Alla 12 Ore di Sebring del 1957 la SS (costruita da zero in cinque mesi) dovette ritirarsi dopo 23 giri, ma è ciò che successe prima della gara a far capire le estreme potenzialità di questa vettura. Incuriositi dall’estetica dell’auto Fangio e Moss (due pilotini a caso…) si avvicinarono a Zora, che gli offrì il muletto della Corvette XP-64: il primo stampò un giro di 3’27’’, il secondo di 3’28’’, entrambi tempi inferiori al record dell’anno precedente stabilito da una Jaguar D-Type. 

UNA ‘VETTE DA MILIONI. Ci sono tanti se e tanti ma, dalle condizioni di gara all’affidabilità, allo sviluppo e alla costanza, eppure la SS dimostrò delle capacità incredibili, come se un ragazzetto che ha cominciato l’anno scorso arrampicata se ne andasse serenamente in cima al K2. Ecco spiegato il valore stimato della Corvette Project XP-64 (oltre alla sua rarità, due esemplari incluso il muletto), una vendita che promette cifre tra i 5 e i 7 milioni di dollari. Il venditore è nientemeno che l’Indianapolis Motor Speedway Museum, la casa d’asta è l’espertissima RM Sotheby’s e le condizioni della Corvette più rara e intrigante al mondo sono impressionanti. A fine Febbraio scopriremo a quanto sarà venduta la Super Sport… e chissà che qualcuno le rifaccia assaggiare i cordoli a qualche rievocazione, magari a Goodwood o Laguna Seca.

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