Codice Ateco partita Iva: come trovarlo e qual è la sua utilità
Sai come funziona il Codice ATECO della partita IVA? Scopriamo la sua utilità e la sua importanza per i contribuenti con partita IVA.
Cos’è il codice Ateco e perché è così tanto importante per i contribuenti che vogliono aprire una partita Iva? Partiamo dall’inizio e cerchiamo di comprendere nel dettaglio di cosa stiamo parlando. ATECO è a tutti gli effetti una sigla, che deriva dalle iniziali ATtività ECOnomiche. In estrema sintesi rappresenta a tutti gli effetti la nomenclatura delle varie attività economiche, che è stata creata direttamente dall’Eurostat.
Quella che viene utilizzata oggi come oggi è la versione Ateco 2007 (che è stata aggiornata nel 2022), che è entrata in vigore il 1° gennaio 2008. In precedenza, veniva utilizzata la versione Ateco 2002 e ancora prima si utilizzava la versione Ateco 1991.
A settembre di quest’anno, l’Istat ha annunciato l’avvio del processo di revisione della classificazione Ateco. La nuova classificazione Ateco 2025, che verrà adottata dall’1 gennaio 2025, risulterà in linea con quanto stabilito nel Regolamento delegato (Ue) 2023/137 della Commissione che modifica il Regolamento (CE) n. 1893/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio.
La classificazione delle attività economiche è, quindi, sottoposta a degli aggiornamenti periodici e a delle modifiche, in modo da renderle il più possibile aderenti alle necessità dei contribuenti e dell’amministrazione finanziaria.
Cos’è il codice Ateco?
I codici Ateco sono una vera e propria combinazione alfanumerica, attraverso la quale viene identificata una determinata attività economica. Le singole lettere ed i singoli numeri hanno un valore diverso.
Attraverso le lettere viene individuato il macro settore economico, al quale appartiene una specifica attività. Grazie ai numeri, invece, vengono identificate le categorie e le sotto categorie dei settori. I numeri vanno da un minimo di due ad un massimo di sei cifre ed hanno uno scopo ben preciso: quello di esprimere con un diverso grado di dettaglio le varie articolazioni sottostanti la macrocategoria.
Quando bisogna utilizzare il codice Ateco
In quale momento diventa indispensabile il codici Ateco? Questo codice deve essere utilizzato dal contribuente nel momento in cui decide di aprire partita Iva. Quando viene comunicato all’Agenzia delle Entrate l’avvio di una nuova impresa, infatti, è anche necessario comunicare la tipologia di attività che si andrà a svolgere. Questo tipo di comunicazione deve essere svolto basandosi sulla classificazione dei codici Ateco.
Perché è necessario utilizzare proprio questo strumento? È necessario percorrere questa strada perché ogni singola attività deve essere classificata in maniera standardizzata ai fini fiscali, contributivi e statistici.
Oltre ad effettuare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate, il contribuente dovrà elaborare anche la DIA, ossia la Dichiarazione di Inizio Attività: anche in questo caso è necessario inviare la comunicazione basandosi sul codice Ateco 2007.
Aggiungere il codice Ateco alla partita Iva
Come abbiamo visto in precedenza, il codice Ateco rappresenta un elemento particolarmente importante per qualsiasi attività economica, perché viene utilizzato per classificarle ed identificarle. Risulta essere importante, inoltre, perché è un codice necessario per poter assolvere a tutta una serie di pratiche burocratiche e fiscali, come ad esempio la registrazione della Partita Iva, la dichiarazione dei redditi e la presentazione del Modello Unico.
Ma come si fa a trovare il codice Ateco di una partita Iva? E, soprattutto, come si fa ad aggiungere il codice Ateco alla partita Iva? È possibile trovarlo sulla visura camerale della società o, in alternativa, sul certificato di attribuzione della partita Iva. Nel caso in cui, invece, si volesse verificare un qualsiasi codice Ateco, per cercare di capire a quale attività appartiene, è possibile accedere al sito dell’ISTAT, alla piattaforma Codice Ateco o al sito dell’Agenzia delle Entrate.
A cosa serve il codice Ateco
Da quello che abbiamo visto fino a questo punto, potrebbe sembrare che il codice Ateco abbia una sola utilità: quella di classificare le attività economiche svolte dai contribuenti. Ma in realtà il suo utilizzo è molto più ampio.
Una delle prime funzioni dei codici Ateco è quella di fare un’identificazione: attraverso questo tipo di codici è possibile determinare con grande precisione l’attività economica che viene svolta. Questa classifica precisa è molto importante ai fini statistici. Grazie ai codici Ateco, l’ISTAT è in grado di condurre le proprie analisi e i propri studi sulle attività economiche.
I codici attività, infine, hanno un altro scopo molto importante. Servono a determinare quale sia il regime fiscale che deve essere applicato ad una determinata attività. Grazie alla classificazione, infatti, è possibile riconoscere le specificità di ogni singola attività e, per esempio, determinare quali siano le soglie per il regime forfettario.
Ma questo non basta. Ad ogni singola attività viene attribuita una particolare categoria di rischio: basso, medio o alto. Proprio in base alla categoria che viene attribuita, sarà necessario assolvere a particolari adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro. La cui ottemperanza o meno viene verificata con delle opportune verifiche.
I codici ATECO sono poi indispensabili per la partecipazione ai bandi pubblici.
Esempio di codice Ateco
Scegliere il codice Ateco corretto per la propria attività è cruciale per ogni imprenditore, nel momento in cui decide di aprire la partita Iva. La scelta deve essere effettuata consapevolmente ed è sempre opportuno affidarsi ad un professionista del settore per non commettere errori. Classificare nel modo corretto la propria attività imprenditoriale, permetterà di optare per il coefficiente di redditività più adatto alla stessa.
Ma come sono fatti, in estrema sintesi i codici Ateco? Di seguito, elenchiamo alcuni dei codici Ateco più comuni:
- codice Ateco avvocati: 69.10.10 (Attività degli studi legali);
- codice Ateco edilizia: 41 (Costruzione di edifici);
- codice Ateco artigiano: 47.78.32;
- codice Ateco bar: I 56.30;
- codice Ateco parrucchieri: 96.02.01;
- codice Ateco commercialista: 69.20.11;
- codice Ateco e-commerce: 47.91.10.
Il codice Ateco è un elemento importante su cui si basa una qualsiasi attività economica, perché da lui dipendono direttamente molti adempimenti di natura fiscale e contabile. È importante, quindi, effettuare la scelta correttamente e attentamente, in modo da non commettere degli errori.
Onde evitare degli errori è opportuno consultare il proprio commercialista di fiducia, in modo che possa fornire i suggerimenti e le indicazioni del caso.
Riaprire la partita Iva con lo stesso codice Ateco
Nel caso in cui la partita Iva sia stata chiusa è possibile riaprirne una nuova con lo stesso codice Ateco. L’operazione può essere effettuata anche il giorno successivo. Attraverso il codice Ateco viene semplicemente identificata l’attività che viene svolta dal professionista, dall’azienda o dal lavoratore autonomo.
Non esiste alcuna norma o regola che impedisca di riaprire un’attività svolgendo la stessa attività o per continuare a svolgere lo stesso lavoro.
Quanti codici Ateco può avere una partita Iva
Sulla carta non sono previsti dei limiti ai codici Ateco che una partita Iva può avere. Indipendentemente dal numero che se ne ha, le varie attività non possono seguire dei regimi fiscali diversi: devono seguirne uno solo e devono essere tassati secondo questo regime.
In altre parole è possibile svolgere tutte le attività che si vuole, senza alcuna limitazione. Anche quando sono molto diverse tra di loro. Per il fisco, è possibile essere uno psicologo e vendere consulenze di design (altro discorso è se l’albo professionale di appartenenza lo permette, ma questo non incide sotto il profilo fiscale).
È importante, poi, sottolineare che aggiungere un nuovo codice Ateco alla propria partita Iva non ha alcun costo. A questa regola generale ci sono due eccezioni, che sono le seguenti:
- l’aggiunta del codice Ateco prevede l’avvio di un’attività che obbliga all’iscrizione alla Camera di Commercio. Questa operazione ha con un costo che va dai 79,50 euro ai 135,50 euro;
- la nuova attività comporta una variazione all’iscrizione già in atto.