Chi è Liang Wenfeng, il fondatore (idealista) di DeepSeek

Liang Wenfeng è il fondatore di DeepSeek. Praticamente il Sam Altman della Cina, ma con possibilità economiche decisamente inferiori per lo sviluppo della sua super IA, finanziata dal suo hedge fund quantitativo High-Flyer. Tutti i dettagli

Gen 27, 2025 - 16:52
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Chi è Liang Wenfeng, il fondatore (idealista) di DeepSeek

Liang Wenfeng è il fondatore di DeepSeek. Praticamente il Sam Altman della Cina, ma con possibilità economiche decisamente inferiori per lo sviluppo della sua super IA, finanziata dal suo hedge fund quantitativo High-Flyer. Tutti i dettagli

 

Nato nel 1985 a Zhanjiang, nella provincia cinese del Guangdong, Liang Wenfeng è il fondatore di DeepSeek, il laboratorio di intelligenza artificiale (IA) che sembra già essere l’incubo di OpenAI&Co. Alle sue spalle c’è High-Flyer, un hedge fund quantitativo con sede ad Hangzhou, noto per le sue strategie di trading basate sull’IA.

CHI È IL FONDATORE DI DEEPSEEK…

“A differenza di molti fondatori di fondi quantistici – che hanno esperienza di hedge-fund all’estero e lauree in fisica o matematica – Liang Wenfeng ha sempre mantenuto un background locale, infatti, ha iniziato a studiare intelligenza artificiale presso il Dipartimento di ingegneria elettrica dell’Università di Zhejiang”. Ad affermarlo è China Talk, che ha riportato una delle rare interviste a Liang.

Nonostante infatti sia diventata una figura di rilievo nel panorama cinese – la scorsa settimana è stato invitato a un simposio a Pechino, dove il premier cinese Li Qiang ha chiesto pareri e suggerimenti a vari esperti -, Liang ha sempre mantenuto un basso profilo, concedendo interviste solo a un sottomarchio del media tecnologico commerciale cinese 36Kr, nel 2023 e nel 2024.

…E DEL FONDO HIGH-FLYER QUANT

Nel 2016, riferisce Cgtn, parte del gruppo editoriale statale China Media Group, ha co-fondato l’hedge fund quantitativo High-Flyer, “che ha rapidamente ottenuto il riconoscimento per l’uso innovativo di strategie di trading basate sull’IA”.  “High-Flyer Quant – afferma il South China Morning Post – ha decuplicato il proprio patrimonio in gestione nell’arco di quattro anni, passando da 1 miliardo di yuan nel 2016 a oltre 10 miliardi di yuan nel 2019″.

Nel 2021, High-Flyer ha integrato completamente l’IA nelle sue operazioni, utilizzando modelli di apprendimento automatico per prevedere le tendenze del mercato e prendere decisioni di investimento basate sui dati. Tuttavia, nello stesso anno, ha registrato un importante calo causato in parte da operazioni sbagliate.

“Nel corso degli anni – ha detto la società in un comunicato dell’aprile 2023 -, High-Flyer Quant ha investito gran parte dei profitti nell’IA per costruire un’infrastruttura leader e condurre ricerche su larga scala”. Qualche mese dopo, High-Flyer Quant ha scorporato DeepSeek, che ha lanciato una serie di modelli di IA utilizzati dagli sviluppatori per costruire applicazioni di terzi e dalla start-up per creare il proprio chatbot.

IL SOGNO DELL’IA (CON POCO)

Nel maggio del 2023, Liang ha quindi fondato DeepSeek, con l’obiettivo di condurre una ricerca incentrata sull’IA per far progredire il campo dell’intelligenza artificiale generale. “A differenza delle tradizionali imprese a scopo di lucro – scrive Cgtn –, DeepSeek è stata concepita come una piattaforma per la ricerca fondamentale a lungo termine, in cui l’esplorazione mossa dalla curiosità potrebbe guidare significativi progressi nell’IA”.

Stando ai media locali, High-Flyer Quant è riuscito ad acquistare più di 10.000 unità di elaborazione grafica Nvidia prima che il governo statunitense imponesse alla Cina restrizioni sui chip. Sul suo sito web, l’hedge fund ha dichiarato di aver speso 200 milioni di yuan e 1 miliardo di yuan rispettivamente nel 2020 e nel 2021 per costruire la sua serie di cluster di calcolo AI Fire-Flyer.

Inoltre, come orgogliosamente evidenziato dal direttore di The China Academy, “con soli 6 milioni di dollari, la Cina ha costruito uno dei migliori modelli di IA al mondo, superando i miliardi spesi da Meta, Google e Microsoft”. Una cifra irrisoria se si pensa a quanto spendono le Big Tech americane. Lo stesso Dario Amodei, Ceo di Anthropic, lo scorso luglio ha dichiarato che attualmente l’addestramento dei modelli di IA costa intorno ai 100 milioni di dollari, con alcuni progetti in sviluppo che possono arrivare fino a 1 miliardo. E secondo le sue stime, considerando l’aumento esponenziale dei costi, entro il 2025 o il 2026 potrebbero addirittura salire a 10 miliardi, per poi raggiungere in prospettiva anche 100 miliardi.

Ma come ha sottolineato Liang: “Il problema non è mai stato il denaro; il problema sono i divieti sulle spedizioni di chip avanzati”.

Per quanto riguarda il personale, il profilo LinkedIn di DeepSeek mostra che l’azienda ha un team di meno di 10 persone e, stando a Cgtn, una di loro è stata reclutata dal fondatore di Xiaomi Lei Jun per lavorare allo sviluppo dell’IA nel dicembre 2024.

NON RIMANERE GLI ETERNI SECONDI

Liang ha più volte detto che la Cina non può rimanere per sempre un seguace dell’IA e che il suo Paese deve passare “dall’imitazione all’originalità”, oltre che costruire un proprio ecosistema tecnologico.

“Ci rendiamo conto che l’IA cinese non può rimanere per sempre in una posizione di inseguimento. Spesso diciamo che c’è un divario di uno o due anni tra Cina e Stati Uniti, ma il vero divario è tra originalità e imitazione. Se questo non cambia, la Cina sarà sempre un follower”.

“Siate follemente ambiziosi e sinceri” è stato lo slogan scelto nel 2023 per il lancio di DeepSeek.

COSA DICONO DI LUI

Secondo diversi addetti ai lavori e ricercatori di DeepSeek sentiti da China Talk, Liang “è una persona molto rara nell’industria cinese dell’IA”. Nello specifico, è una persona con “forti capacità di ingegneria informatica e di modellazione, nonché di mobilitare le risorse”,  ha una “capacità di apprendimento impressionante” e, al contempo, “non assomiglia affatto a un capo ma più a un geek”, ovvero una persona molto intelligente ma non popolare.

Per China Talk, è uno dei pochi che antepone “giusto e sbagliato” a “profitti e perdite”, che ci ricorda di vedere l’inerzia dei tempi e che mette l’“innovazione originale” in cima all’agenda.