Caso Almasri: cos'é, cosa è successo e perché si parla di Giorgia Meloni (spiegato in modo semplice)

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è indagata per favoreggiamento e peculato dalla Procura di Roma. Insieme alla Premier, nel registro degli indagati ci sono anche altri esponenti del governo, tra cui il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio del 28 gennaio ed è già sulla bocca di tutti. Cerchiamo allora di fare chiarezza, ricostruendo la vicenda dall'inizio: ovvero dall'arresto, e successiva scarcerazione, del generale libico Osama Njeem Almasri. [instagram]DFYBD6rN1MR[/instagram] Indice Caso Almasri: perché si trovava in Italia e cosa è successo L'arresto a Torino di Almasri La scarcerazione e il rimpatrio La versione del governo Perché Giorgia Meloni è indagata? Cos'è un avviso di garanzia? Caso Almasri: perché si trovava in Italia e cosa è successo Il caso di Osama Almasri ha fatto esplodere una vera e propria bomba mediatica. Stando alle parole di Giorgia Meloni, che nella serata di ieri ha commentato con parole al vetriolo l'avviso di garanzia della Procura di Roma, all'orizzonte si prospetta una tempesta politica senza precedenti. Motivo per cui quello che può essere utile in questo momento è ricapitolare la questione e fare chiarezza sui punti salienti della vicenda.Partiamo quindi dall'inizio: chi è Osama Almasri e perché si trovava in Italia? L'arresto a Torino di Almasri Osama Njeem Almasri è un generale libico, comandante della prigione di Mitiga Almasri e personaggio di primo piano nell'apparato libico, già accusato dalla Corte Penale Internazionale per crimini contro l'umanità: sulla sua testa, quindi, pende un mandato di cattura internazionale, emesso lo scorso 18 gennaio dalla Corte dell'Aja. La vicenda inizia il 19 gennaio, quando il generale libico viene arrestato in albergo a Torino, dove era arrivato qualche giorno prima dalla Germania - e dopo avere girato mezzo Europa - viaggiando a bordo di un'automobile a noleggio. Durante il soggiorno torinese Almasri avrebbe anche assistito al match tra Juventus e Milan, prima di venire arrestato dalle autorità italiane. La scarcerazione e il rimpatrio Appena due giorni dopo l'arresto, però, il ricercato viene rilasciato. Il 21 gennaio, infatti, la Corte d'Appello di Roma non ha convalidato l'arresto e Almasri viene rimpatriato lo stesso giorno con un volo di Stato. Com'è stato possibile che un ricercato internazionale venisse rilasciato? E' proprio qui che sta il cavillo della vicenda: la Corte d'Appello di Roma, infatti, avrebbe rilasciato Almasri perché prima che l'arresto fosse effettuato non era stato avvisato il Ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Corte Penale Internazionale. Si tratta di quello che in gergo giuridico viene chiamato 'vizio di forma'. Anche se, come riportano diverse fonti, tra cui La Repubblica, sembra proprio che il Ministro Nordio fosse informato dell'accaduto ma avrebbe preferito non agire per via di una scelta politica. La versione del governo “A seguito della mancata convalida dell’arresto da parte della Corte d’appello di Roma, considerato che il cittadino libico era a piede libero in Italia e presentava un profilo di pericolosità sociale, ho adottato un provvedimento di espulsione”: questa la versione ufficiale del governo italiano, esposta in Senato dal Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Gli fa eco la stessa Premier Meloni che rincara la dose: “Almasri è stato liberato su disposizione della Corte d'appello di Roma, non su disposizione del governo.  Non è una scelta del governo.Quello che il governo sceglie di fare, invece, di fronte a un soggetto pericoloso per la nostra sicurezza, è espellerlo immediatamente dal territorio nazionale.In tutti i casi di detenuti da rimpatriare di soggetti pericolosi non si usano voli di linea anche per la sicurezza dei passeggeri”. Perché Giorgia Meloni è indagata? Alla luce dei fatti, il procedimento che ha portato la Procura di Roma all'iscrizione nel registro degli indagati della Premier Giorgia Meloni, i Ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano, nasce da un esposto presentato dall'avvocato Luigi Li Gotti.  A darne notizia è stata proprio Giorgia Meloni, nella serata del 28 gennaio: "La notizia di oggi è questa il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri. Avviso di garanzia inviato anche al ministro Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall'avvocato Luigi Ligotti ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi” ha spiegato

Gen 29, 2025 - 14:57
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Caso Almasri: cos'é, cosa è successo e perché si parla di Giorgia Meloni (spiegato in modo semplice)

giorgia meloni

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è indagata per favoreggiamento e peculato dalla Procura di Roma.

Insieme alla Premier, nel registro degli indagati ci sono anche altri esponenti del governo, tra cui il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio del 28 gennaio ed è già sulla bocca di tutti. Cerchiamo allora di fare chiarezza, ricostruendo la vicenda dall'inizio: ovvero dall'arresto, e successiva scarcerazione, del generale libico Osama Njeem Almasri.

[instagram]DFYBD6rN1MR[/instagram]

Indice

  1. Caso Almasri: perché si trovava in Italia e cosa è successo
    1. L'arresto a Torino di Almasri
    2. La scarcerazione e il rimpatrio
    3. La versione del governo
  2. Perché Giorgia Meloni è indagata?
    1. Cos'è un avviso di garanzia?

Caso Almasri: perché si trovava in Italia e cosa è successo

Il caso di Osama Almasri ha fatto esplodere una vera e propria bomba mediatica. Stando alle parole di Giorgia Meloni, che nella serata di ieri ha commentato con parole al vetriolo l'avviso di garanzia della Procura di Roma, all'orizzonte si prospetta una tempesta politica senza precedenti.

Motivo per cui quello che può essere utile in questo momento è ricapitolare la questione e fare chiarezza sui punti salienti della vicenda.
Partiamo quindi dall'inizio: chi è Osama Almasri e perché si trovava in Italia?

L'arresto a Torino di Almasri

Osama Njeem Almasri è un generale libico, comandante della prigione di Mitiga Almasri e personaggio di primo piano nell'apparato libico, già accusato dalla Corte Penale Internazionale per crimini contro l'umanità: sulla sua testa, quindi, pende un mandato di cattura internazionale, emesso lo scorso 18 gennaio dalla Corte dell'Aja.

La vicenda inizia il 19 gennaio, quando il generale libico viene arrestato in albergo a Torino, dove era arrivato qualche giorno prima dalla Germania - e dopo avere girato mezzo Europa - viaggiando a bordo di un'automobile a noleggio.

Durante il soggiorno torinese Almasri avrebbe anche assistito al match tra Juventus e Milan, prima di venire arrestato dalle autorità italiane.

La scarcerazione e il rimpatrio

Appena due giorni dopo l'arresto, però, il ricercato viene rilasciato. Il 21 gennaio, infatti, la Corte d'Appello di Roma non ha convalidato l'arresto e Almasri viene rimpatriato lo stesso giorno con un volo di Stato. Com'è stato possibile che un ricercato internazionale venisse rilasciato?

E' proprio qui che sta il cavillo della vicenda: la Corte d'Appello di Roma, infatti, avrebbe rilasciato Almasri perché prima che l'arresto fosse effettuato non era stato avvisato il Ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Corte Penale Internazionale.

Si tratta di quello che in gergo giuridico viene chiamato 'vizio di forma'. Anche se, come riportano diverse fonti, tra cui La Repubblica, sembra proprio che il Ministro Nordio fosse informato dell'accaduto ma avrebbe preferito non agire per via di una scelta politica.

La versione del governo

“A seguito della mancata convalida dell’arresto da parte della Corte d’appello di Roma, considerato che il cittadino libico era a piede libero in Italia e presentava un profilo di pericolosità sociale, ho adottato un provvedimento di espulsione”: questa la versione ufficiale del governo italiano, esposta in Senato dal Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

Gli fa eco la stessa Premier Meloni che rincara la dose: “Almasri è stato liberato su disposizione della Corte d'appello di Roma, non su disposizione del governo. 

Non è una scelta del governo.
Quello che il governo sceglie di fare, invece, di fronte a un soggetto pericoloso per la nostra sicurezza, è espellerlo immediatamente dal territorio nazionale.
In tutti i casi di detenuti da rimpatriare di soggetti pericolosi non si usano voli di linea anche per la sicurezza dei passeggeri”.

Perché Giorgia Meloni è indagata?

Alla luce dei fatti, il procedimento che ha portato la Procura di Roma all'iscrizione nel registro degli indagati della Premier Giorgia Meloni, i Ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano, nasce da un esposto presentato dall'avvocato Luigi Li Gotti. 

A darne notizia è stata proprio Giorgia Meloni, nella serata del 28 gennaio: "La notizia di oggi è questa il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri.

Avviso di garanzia inviato anche al ministro Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall'avvocato Luigi Ligotti ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi” ha spiegato la Presidente del Consiglio via social.

Cos'è un avviso di garanzia?

Per questo motivo gli indagati sono stati raggiunti da un avviso di garanzia. Si tratta di un atto dovuto – una procedura automatica – che scatta ogni qualvolta si presenta una denuncia a un ministro: la Procura che la riceve ha l'obbligo di trasmetterla al cosiddetto Tribunale dei Ministri e, al contempo, informare i diretti interessati.

Sottolineiamo che l'avviso di garanzia non consiste in una condanna o similari: parliamo semplicemente di un avviso che, appunto, informa gli interessati che saranno oggetto di un'indagine. E' posto, dunque, proprio a garanzia di chi lo riceve.