Azioni Apple, nuovo downgrade: Jefferies taglia il target price
Gli analisti giudicano negativamente le mosse di Cupertino sull’Intelligenza Artificiale e notano come la domanda in Cina resti debole.
L’utile mancherà gli obiettivi fissati dalla società in occasione della prossima trimestrale. Sono queste le previsioni di Jefferies su Apple e il broker ha declassato le azioni del gigante della Mela da ‘hold’ a ‘underperform’, tagliando il target price da 211,84 a 200,75 dollari, il 13% in meno rispetto alla chiusura di mercato di ieri (229,98 dollari), mentre oggi il titolo cede l’1% nel pre market USA.
Il broker è una dei quattro con un giudizio di vendita (‘sell) tra i 47 analisti intervistati da LSEG che coprono il titolo, mentre i 19 esperti citati da Tripranks.com valutano le azioni Apple ‘buy’, sei come ‘hold’ e solo tre concordano con Jefferies (‘sell’).
Le previsioni ribassiste di Jefferies si inseriscono nel mezzo delle deboli vendite di iPhone, in particolare per i modelli 17 e 18, dovute ad una “più lenta adozione e commercializzazione dell'Intelligenza Artificiale", spiegano gli analisti in una nota.
In occasione della diffusione dei risultati prevista per il 30 gennaio, il broker si attende che Apple non mantenga la sua guidance di aumento dei ricavi, fissata al 5%, per il primo trimestre 2025, raggiungendo solo una crescita dei ricavi a bassa cifra singola nel secondo trimestre, anch'essa al di sotto del consenso.
Ridotta anche la previsione per le spedizioni di iPhone da una crescita dell'1% a un calo del 2% per il primo trimestre, basandosi su dati che indicano una diminuzione di circa il 4% anno su anno nelle spedizioni di iPhone durante questo periodo, secondo International Data Corporation (IDC).
Resta la debolezza delle vendite di iPhone in Cina durante lo stesso trimestre, previste in diminuzione “significativa”, mentre i mercati internazionali potrebbero vedere una crescita marginale. Inoltre, le prospettive per altri prodotti Apple come iPad e MacBook sono negative a causa della debolezza generale nel mercato dell'elettronica di consumo.
La riscossa potrebbe non arrivare nel prossimo trimestre: secondo Jefferies le previsioni per il periodo di marzo potrebbero deludere gli investitori, in quanto nonostante l'ottimismo sulla domanda in Cina dovuto ai sussidi governativi, nuove politiche limiteranno questi sussidi, escludendo effettivamente la maggior parte dei modelli di iPhone.
"Crediamo anche che la domanda per il modello di iPhone economico, l’SE4, possa essere più debole del previsto, poiché probabilmente competerà non tanto con Android o iPhone 14/15, ma con iPhone 13/14 P/PM usati", hanno notato gli analisti guidati da Edison Lee. "Non pensiamo che i consumatori sarebbero attratti da SE4 grazie ad Apple Intelligence, specialmente in Cina", hanno aggiunto.
Inoltre, il team di Jefferies suggerisce che le prospettive a breve termine per l'AI negli smartphone sono contenute, poiché in un sondaggio è emerso che i consumatori statunitensi non trovano particolarmente utile questa innovazione nei telefoni Apple.
I controlli del settore sollevano anche la possibilità di ritardi nella roadmap di packaging avanzato di Apple, che è cruciale per migliorare le capacità AI sull'iPhone, incertezza attribuita a una più lenta monetizzazione dell'AI, che potrebbe smorzare le aspettative per un significativo ciclo di aggiornamento della tecnologia.
"Anche se l'iPhone avrà nuove caratteristiche nei prossimi 2 anni, la crescita dei volumi sarà probabilmente più lenta se l'AI impiega più tempo a concretizzarsi", hanno spiegato gli analisti.
Alla luce di questi fattori, Jefferies ha tagliato del 2-23% le previsioni di utili per azione per Apple nei prossimi tre anni, con le stime EPS per l'anno fiscale 2025 e 2026 ora circa il 4% al di sotto del consenso.
La decisione di Jefferies arriva dopo che il broker MoffettNathanson aveva già declassato il titolo da ‘hold’ a ‘sell’, riducendo il prezzo obiettivo da 202 a 188 dollari per azione, con un ribasso del 18% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì.
L’analista del broker, Craig Moffett, ha notato che quando la società ha iniziato la copertura ad agosto, la valutazione di Apple rifletteva un suo potenziale successo nell'Intelligenza Artificiale. Tuttavia, ha evidenziato rischi come le prospettive in indebolimento in Cina e aspettative irrealistiche per un aumento sostenuto dei tassi di aggiornamento dell'iPhone.
L'outlook dell'analista è diventato più cauto a causa di quella che descrive come una risposta dei consumatori "tiepida" alle funzionalità AI di Apple, smorzando ulteriormente il suo ottimismo sul titolo.