Adriano Panatta: “Sinner non ha avversari, forse solo Alcaraz…Devono tornare tutti a scuola”
L’analisi del trionfo. Non poteva mancare l’appuntamento con La Telefonata“, podcast in onda su Spotify, prodotto da Fandango e con la collaborazione de “Il Tennis Italiano” (rivista edita da Fandango), con Paolo Bertolucci e Adriano Panatta a esprimersi sui temi d’attualità dello sporto con racchetta e pallina. Al centro dell’attenzione, la finale degli Australian Open […]
L’analisi del trionfo. Non poteva mancare l’appuntamento con La Telefonata“, podcast in onda su Spotify, prodotto da Fandango e con la collaborazione de “Il Tennis Italiano” (rivista edita da Fandango), con Paolo Bertolucci e Adriano Panatta a esprimersi sui temi d’attualità dello sporto con racchetta e pallina.
Al centro dell’attenzione, la finale degli Australian Open 2025 vinta nettamente da Jannik Sinner contro il tedesco Alexander Zverev. Panatta, da questo punto di vista, è stato molto chiaro: “Secondo me tutti questi giocatori, compreso Zverev e probabilmente con l’eccezione di Alcaraz, devono tornare a scuola perché col tennis che hanno oggi non riescono assolutamente a mettere in difficoltà Sinner“, ha dichiarato l’ex campione nostrano.
“Lui colpisce la palla meglio di loro, si muove meglio nei meccanismi del suo gioco, cioè da fondo, scivola sempre bene per fare il passante, la volée è migliorata, il servizio e la palla corta pure. Gli altri sono rimasti uguali. Lui oggi, forse, potrebbe perdere solo contro Alcaraz ma deve giocare da fenomeno, mettendo dentro tutte le armi che ha, e al limite da Novak Djokovic in un 1000 al meglio dei tre set, ma col serbo in grande condizione“, ha aggiunto Panatta.
Un’altra riflessione è sulle prospettive sulla terra rossa, visto che Jannik ha vinto i grandi tornei solo sul cemento: “Io dico che vincerà anche sul rosso, anche perché non ci sono più i grandi specialisti alla Nadal. Sinner continua a crescere perché ha un team molto qualificato che lavora su di lui tennisticamente, fisicamente e mentalmente. Lui poi si fida ed è in grado di affrontare un certo allenamento. Per quanto mi riguarda, siamo in presenza di un’evoluzione di Djokovic che tira più forte. Non vedo avversari anche perché giocano tutti uguale. Attendiamo i giovani, magari quel brasiliano (Fonseca, ndr.)“.