Wall Street indebolita da Alphabet e AMD

Le trimestrali delle due società tecnologiche hanno deluso unendosi alle incertezze provocate dalla guerra dei dazi in corso tra Stati Uniti e Cina.

Feb 5, 2025 - 15:23
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Wall Street indebolita da Alphabet e AMD

Future di Wall Street in calo prima dell’apertura ufficiale della Borsa di New York, indeboliti dai deludenti risultati di Alphabet e AMD, mentre resta il focus ancora sulla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.

I contratti sul Nasdaq cedono lo 0,80% quanto manca un’ora all’avvio degli scambi ufficiali, mentre quelli sullo S&P500 e quelli sul Dow Jones perdono circa lo 0,40%.

L’oro resta ai suoi record storici a circa 2.900 dollari l’oncia nonostante l’indebolimento odierno del biglietto verde nei confronti dell’euro: EUR/USD a 1,0419 (+0,30%). Sotto i 99 mila dollari il Bitcoin (-1%).

In calo anche i prezzi del petrolio: Brent (-1,40%) scambiato a 75 dollari e greggio WTI venduto a 71,75 dollari al barile.

Dal fronte macro era atteso il dato ADP sull’occupazione non agricola, risultato in crescita di 183 mila, dato superiore alle 148 mila unità previste e a 122 mila precedenti.

"Resta difficile per chiunque avere un grado particolarmente elevato di convinzione quando si opera in un ambiente così incerto", spiega Michael Brown, stratega senior della ricerca presso Pepperstone Group Ltd, che aggiunge: "Continuo a preferire l'adozione di una posizione più cauta nel breve periodo, poiché l'incertezza rimane elevata e i partecipanti stanno masticando gli eventi di rischio rimanenti di questa settimana, tra cui gli utili di Amazon e il rapporto sull'occupazione negli Stati Uniti di venerdì".

La stagione delle trimestrali resta protagonista dei mercati dopo che ieri sera i numeri di Alphabet hanno deluso, in particolare per quanto riguarda i ricavi del cloud, e le azioni della proprietaria di Google oggi proseguono il forte calo delle contrattazioni afterhours. Gli investitori sono preoccupati che la massiccia spesa della società madre di Google per l'intelligenza artificiale non vedrà i guadagni sperati in tempi brevi.

Oggi il palcoscenico è occupato anche da AMD, in calo nel pre market USA, dopo un fatturato superiore alle attese che non è riuscito ad ammorbidire l’impatto di una previsione deludente sulle vendite di data center, aumentando le preoccupazioni per la perdita di slancio nell’intelligenza artificiale.

"Le aspettative degli analisti avevano un’asticella sui risultati molto più alta rispetto al passato", sottolinea Aneeka Gupta, direttore della ricerca macroeconomica presso Wisdomtree UK Ltd, pertanto la possibilità di non raggiungere quanto previsto “è maggiore: in caso di delusione il rischio di crolli è superiore”.

Mentre restano le crescenti tensioni commerciali tra Cina e USA, il servizio postale statunitense ha annunciato di aver sospeso temporaneamente i pacchi internazionali in entrata dalla Cina e da Hong Kong. Sebbene non sia chiaro cosa abbia spinto la mossa, questa arriva dopo che Trump ha revocato una regola ‘de minimis’ per la Cina, che in precedenza consentiva ai piccoli pacchi inferiori a 800 di entrare negli Stati Uniti in esenzione doganale. Trump ha detto ai giornalisti che non c'è fretta di parlare con Xi e che parlerà con il presidente cinese al momento opportuno.

"Le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina rimangono un rischio, e, se i dazi statunitensi del 10% e le misure di risposta della Cina dovessero essere rinviate, sarebbe positivo per il mercato", spiega Kenny Wen, responsabile della strategia di investimento presso KGI Asia Ltd. "Allo stesso tempo, però, le controversie potrebbero intensificarsi di nuovo", ha aggiunto.

"Il periodo di incertezza, durante il quale i timori per il 'rischio tariffe' prevalgono sul mercato, non è ancora finito", secondo Thierry Wizman, global FX and rates strategist di Macquarie, e "I trader potrebbero rivedere questi dubbi tra 30 giorni, quando Trump cercherà di ottenere ulteriori concessioni da Messico e Canada, e poi dall'Unione europea".

Intanto, i dubbi sui dazi di Trump hanno spinto Morgan Stanley ad abbassare le sue previsioni sui tagli dei tassi di interesse statunitensi quest'anno e ora i suoi analisti prevedono solo una riduzione del costo del denaro da parte della Federal Reserve nel 2025.

Apple (-2%): l'autorità antitrust cinese si sta preparando a una possibile indagine sulle sue politiche e sulle tariffe degli app store, secondo quanto riportato da Bloomberg News.

Alphabet (-8%): i ricavi di Google cloud sono aumentati del 30% a 11,96 miliardi di dollari nel quarto trimestre, meno del 35% del terzo trimestre.

AMD (-8%): ha registrato nel quarto trimestre ricavi da data center per 3,9 miliardi di dollari, risultato inferiore al consenso di 4,15 miliardi di dollari.

Walt Disney (+3%): per il trimestre conclusosi a dicembre ha registrato un aumento del 44% degli utili per azione adjusted, corrispondente a 1,76 dollari per azione, superando la stima di 1,45 dollari per azione stimata da 24 analisti intervistati da LSEG.

Uber (-3%): prevede che le prenotazioni lorde del primo trimestre saranno comprese tra 42 e 43,5 miliardi di dollari, il cui punto medio è inferiore alle stime degli analisti di 43,42 miliardi.

Chipotle Mexican Grill (-6%): prevede una crescita delle vendite annuali comparabili a bassa e media cifra rispetto alle stime di crescita del 5,2% (dati LSEG).

Eli Lilly (+1%): la concorrente Novo Nordisk ha pubblicato un utile operativo per il quarto trimestre superiore alle aspettative.

Harley-Davidson (-3%): perdita netta nel quarto trimestre di 117 milioni di dollari, corrispondente a 93 centesimi per azione, inferiore ad un utile di 26 milioni (18 centesimi per azione), registrato un anno prima.

Bunge Global (-4%): prevede per il 2025 un utile annuo di 7,75 dollari per azione, mancando le aspettative di 8,71 dollari.

Ares Capital (-3%): nominato il co-presidente Kort Schnabel come amministratore delegato, a partire dal 30 aprile, dopo le dimissioni dell’ad Kipp deVeer.

Alphabet

Goldman Sachs: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 215 a 220 dollari.

UBS: ‘neutral’ e target price invariato a 211 dollari.

Pepsi Co

Piper Sandler: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 167 a 171 dollari.

Pfizer

Jefferies: ‘buy’ e target price sempre a 33 dollari.

Chevron

Barclays: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 174 a 171 dollari.

Boeing

UBS: ‘buy’ e target price confermato a 217 dollari.