Sanremo 2025: la Crusca analizza i testi, quali i promossi e i bocciati

Fonte: Instagram   C’è grande attesa per scoprire le canzoni di Sanremo 2025, che si preannuncia un'edizione all'insegna del pop e della normalità linguistica.Lo conferma Lorenzo Coveri, accademico della Crusca, tra i massimi studiosi della lingua della canzone italiana, che dopo una prima lettura dei testi delle canzoni in gara non ha riscontrato scandali, termini sgradevoli o offensivi. Coveri ha espresso la sua opinione sui testi delle canzoni come riporta ‘La Repubblica’: "Una lingua contemporanea, informale, che risente molto del parlato e lascia alle spalle la tradizione letteraria", "poche parolacce, una certa omogeneità, legata probabilmente al fatto che un gruppo ristretto di autori firma una buona parte delle canzoni".   Indice Chi sono i Promossi e bocciati Le parole "new entry" al Festival Chi sono i Promossi e bocciati Ad essere promossi a pieni voti sono Brunori Sas e Lucio Corsi. Il primo, con "L'albero delle noci", celebra l'arrivo della figlia Fiammetta con un testo autobiografico ricco di invenzioni e immagini suggestive.Il secondo, con "Volevo essere un duro", racconta la difficoltà di crescere con ironia e immagini divertenti.Apprezzamenti anche per il testo di Shablo feat.Guè, Joshya, Tormento, con “La mia parola” che la definisce “una street song”. Tra i bocciati invece troviamo i Modà, definiti da Coveri autori dal testo "pesantissimo", mentre molto critico sul testo di Elodie, secondo Coveri è “pessimo, come se parlasse al telefono.Prosa di una banalità sconcertante”. Le parole "new entry" al Festival Durante l’analisi dei testi delle canzoni sono emersi anche dettagli sullo storico delle parole usate.Lorenzo Coveri, accademico della Crusca ha sottolineato come alcuni testi in gara si distinguono per la loro originalità e ricercatezza.Tra questi inserisce il brano di Clara “Febbre”, definito "molto sofisticato, con qualche termine francese". Anche Bresh, con “La tana del granchio”, cattura l’attenzione per l'uso di termini rari o addirittura inediti nel contesto sanremese.Grazie alla banca dati "Le parole di Sanremo", curata da Massimo Arcangeli e Luca Pirodda, è stato possibile scoprire che "tana" è un termine apparso solo una volta al festival, nel 1996, mentre "granchio" è una novità assoluta. Anche “Cuoricini” dei Coma_cose risulta un termine "mai usato prima a Sanremo", un sostituto all’inflazionato cuore.   

Feb 7, 2025 - 18:49
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Sanremo 2025: la Crusca analizza i testi, quali i promossi e i bocciati
Fonte: Instagram

 

C’è grande attesa per scoprire le canzoni di Sanremo 2025, che si preannuncia un'edizione all'insegna del pop e della normalità linguistica.
Lo conferma Lorenzo Coveri, accademico della Crusca, tra i massimi studiosi della lingua della canzone italiana, che dopo una prima lettura dei testi delle canzoni in gara non ha riscontrato scandali, termini sgradevoli o offensivi. Coveri ha espresso la sua opinione sui testi delle canzoni come riporta ‘La Repubblica’: "Una lingua contemporanea, informale, che risente molto del parlato e lascia alle spalle la tradizione letteraria", "poche parolacce, una certa omogeneità, legata probabilmente al fatto che un gruppo ristretto di autori firma una buona parte delle canzoni".

 

Indice

  1. Chi sono i Promossi e bocciati
  2. Le parole "new entry" al Festival

Chi sono i Promossi e bocciati

Ad essere promossi a pieni voti sono Brunori Sas e Lucio Corsi. Il primo, con "L'albero delle noci", celebra l'arrivo della figlia Fiammetta con un testo autobiografico ricco di invenzioni e immagini suggestive.
Il secondo, con "Volevo essere un duro", racconta la difficoltà di crescere con ironia e immagini divertenti.
Apprezzamenti anche per il testo di Shablo feat.
Guè, Joshya, Tormento, con “La mia parola” che la definisce “una street song”. Tra i bocciati invece troviamo i Modà, definiti da Coveri autori dal testo "pesantissimo", mentre molto critico sul testo di Elodie, secondo Coveri è “pessimo, come se parlasse al telefono.
Prosa di una banalità sconcertante”.

Le parole "new entry" al Festival

Durante l’analisi dei testi delle canzoni sono emersi anche dettagli sullo storico delle parole usate.
Lorenzo Coveri, accademico della Crusca ha sottolineato come alcuni testi in gara si distinguono per la loro originalità e ricercatezza.
Tra questi inserisce il brano di Clara “Febbre”, definito "molto sofisticato, con qualche termine francese". Anche Bresh, con “La tana del granchio”, cattura l’attenzione per l'uso di termini rari o addirittura inediti nel contesto sanremese.
Grazie alla banca dati "Le parole di Sanremo", curata da Massimo Arcangeli e Luca Pirodda, è stato possibile scoprire che "tana" è un termine apparso solo una volta al festival, nel 1996, mentre "granchio" è una novità assoluta. Anche “Cuoricini” dei Coma_cose risulta un termine "mai usato prima a Sanremo", un sostituto all’inflazionato cuore.