Il senso della misura delle competenze manageriali
Core business, twin transition, governance e strategia: come sono messi i manager italiani? Lo indaga la ricerca di Fabula, il Family Business Lab dell’Università Liuc, con PwC Tls Avvocati e Commercialisti L'articolo Il senso della misura delle competenze manageriali proviene da Economy Magazine.
Monitorare l’adeguatezza delle proprie competenze e svilupparne di nuove è un imperativo categorico per le aziende che vogliono essere competitive. Lo è a maggior ragione in un contesto di sfide globali in rapida evoluzione, dalla transizione digitale e ambientale ai cambiamenti demografici fino alle crescenti tensioni geopolitiche. Da questa consapevolezza ha preso le mosse la ricerca condotta da Fabula, il Family Business Lab dell’Università Liuc, in collaborazione con PwC Tls Avvocati e Commercialisti, con l’obiettivo di identificare le competenze ritenute più importanti dai manager in tre aree principali: aree funzionali, indispensabili per le attività core dell’azienda; twin transition, necessarie per affrontare la transizione digitale e ambientale; governance e strategia. Le competenze funzionali legate al core business, come quelle legate al marketing e vendite e alla gestione amministrativa e finanziaria, sono risultate essere le più rilevanti per le imprese. Quelle relative alla twin transition, invece, risultano meno centrali, pur con dei distinguo: la cybersecurity, in particolare, emerge come la competenza digitale più importante, mentre il risparmio energetico è prioritario tra le competenze ambientali.
«Attraverso questo studio, è stato indagato il fabbisogno di sviluppo delle competenze nelle imprese italiane, con l’obiettivo di identificare quelle ritenute fondamentali per affrontare con successo le sfide in corso» dice Salvatore Sciascia, Professore Ordinario di Economia Aziendale e co-Direttore di Fabula. «Dalla survey si evince un quadro in cui le competenze della twin transition non sono percepite come essenziali, per lo meno non tanto quanto quelle più tradizionali. Un risultato che per noi studiosi, ma soprattutto per le aziende, è occasione di riflessione rispetto alle necessità di formazione e assunzione». «I risultati della ricerca arrivano a conclusione di un triennio in cui abbiamo affiancato Fabula con una donorship», spiega Roberto Spotti, Tax Partner PwC TLS. «La donorship ha consentito l’assunzione di un Ricercatore, ruolo ricoperto da Rafaela Gjergji, che ha lavorato con grande qualità e impegno ed è intervenuta nello sviluppo della ricerca».
Lo studio ha coinvolto oltre 264 imprese, delle quali il 75% proviene dal Nord Italia. La maggior parte delle aziende partecipanti, il 61%, opera nel settore manifatturiero, mentre il 69% sono micro, piccole e medie imprese. I rispondenti alla survey sono top manager, che hanno fornito una visione diretta e approfondita delle competenze ritenute più rilevanti per affrontare le sfide future. La competenza che ha ottenuto il punteggio più alto è quella relativa alla conoscenza del settore in campo di marketing e vendite, con 8,9 decimi, seguita da tre competenze per Amministrazione, Finanza e Controllo: quella per la contabilità e il bilancio con 8,52, per il controllo di gestione (es., budgeting, balance scorecard, ecc.) con 8,40 e per la fiscalità (es., Iva, dazi doganali, accise, imposte indirette, transfer pricing) con 8,36; e da una competenza in campo di ricerca & sviluppo, quella che permette di comprendere le opportunità di innovazione presenti sul mercato, con 8,31. Quanto alle competenze per la Twin Transition, sono un po’ più indietro nelle preferenze dei manager: al primo posto figurano quelle per il risparmio energetico con 7,95, seguite da gestione rifiuti con 7,61 e cybersecurity con 7,48.
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