Il fenomeno dei vini dealcolizzati di alta qualità
Nel 2020, Martin Foradori Hofstätter ha anticipato un cambiamento epocale nelle abitudini di consumo del vino. L’articolo Il fenomeno dei vini dealcolizzati di alta qualità è tratto da Forbes Italia.
Nel 2020, Martin Foradori Hofstätter ha anticipato un cambiamento epocale nelle abitudini di consumo del vino, inaugurando un progetto dedicato alla produzione di vini dealcolizzati di alta qualità.
La sua decisione, presa in un contesto tradizionalmente conservatore, ha incontrato inizialmente resistenze e scetticismo. Tuttavia, il suo impegno testimonia il valore dell’innovazione anche in un settore profondamente radicato nella tradizione. Secondo Foradori, il calo del consumo di vino nelle nuove generazioni è attribuibile a diversi fattori, tra cui un approccio comunicativo obsoleto e poco professionale da parte del settore negli anni passati.
Inoltre, la maggiore competizione con bevande variegate e l’attenzione crescente ai temi salutistici hanno portato i giovani a disinteressarsi al vino. Consapevole di queste sfide, l’azienda ha sviluppato un progetto per una gamma di vini dealcolati, basati sulla tecnica di dealcolazione con “spinning cone”, che consente la rimozione dell’alcol senza sacrificare la complessità aromatica e la struttura del vino. A differenza della metodologia a membrana, che spoglia molto il vino destrutturandolo, con questa tecnologia i vini mantengono un profilo gustativo equilibrato, con una densità al palato che rispetta gli standard qualitativi di Hofstätter.
La creazione di Steinbock Zero
La creazione di Steinbock Zero rappresenta una svolta significativa nella vinificazione moderna. Il processo inizia con la selezione accurata del Riesling, una varietà apprezzata per la sua versatilità e capacità di esprimere aromi distintivi. Questo vitigno, una volta scelto, viene introdotto in un processo di fermentazione controllato con la stessa attenzione riservata a qualsiasi altra etichetta della gamma Hofstätter.
Tuttavia, il passaggio cruciale avviene in seguito: l’adozione del sistema di distillazione sottovuoto a bassa temperatura permette permette di preservare integralmente gli aromi naturali del Riesling, l’equilibrio dell’acidità e un finale delicatamente gastronomico. Steinbock Zero e la sua variante Sparkling si distinguono non solo per il loro basso contenuto calorico ma anche per la loro capacità di coniugare freschezza e versatilità.
Questi vini si collocano in un segmento emergente che cerca di rispondere alle nuove esigenze dei consumatori: un pubblico attento alla salute, alla sobrietà e alla qualità del prodotto. Steinbock Zero si distingue per il suo bouquet aromatico ricco e complesso, dove si intrecciano note di limone, fiori di acacia e il caratteristico sentore di idrocarburo, tipico dei Riesling di qualità. Al palato, il vino si presenta snello e vivace, con una struttura glicerica che bilancia l’acidità e il residuo zuccherino (circa 30 g/L). Questo equilibrio lo rende non solo piacevole da bere ma anche adatto a diverse occasioni di consumo.
Il successo dei vini Steinbock Zero
La produzione di Steinbock Zero si attesta attualmente intorno alle centomila bottiglie, con una distribuzione prevalentemente concentrata sul mercato italiano. Tuttavia, le prospettive di crescita sono significative, grazie all’interesse crescente per i vini NO-Lo (senza o con basso contenuto di alcol) di alta qualità. Martin Foradori Hofstätter esprime la speranza che sempre più produttori scelgano di investire in questa direzione, contribuendo a creare un’offerta diversificata e di valore.
Il successo dei vini Steinbock Zero dimostra che è possibile unire tradizione e innovazione, rispondendo alle esigenze di un pubblico sempre più attento e consapevole. La scelta di investire nei vini dealcolati riflette non solo una risposta alle mutevoli esigenze dei consumatori ma anche una visione lungimirante del settore vinicolo. Steinbock Zero è la prova che, con il giusto equilibrio tra tecnologie all’avanguardia e rispetto per la materia prima, è possibile rivoluzionare il mondo del vino senza comprometterne l’identità.
L’articolo Il fenomeno dei vini dealcolizzati di alta qualità è tratto da Forbes Italia.