Azioni Banco BPM sono al prezzo ideale? Focus sulla sentenza della Cassazione
Tra le quotate che si muovono in verde nella prima di Ottava nonostante il generale andamento negativo del Ftse Mib…
Tra le quotate che si muovono in verde nella prima di Ottava nonostante il generale andamento negativo del Ftse Mib c’è il Banco BPM. Il titolo del settore bancario registra una progressione dello 0,8 per cento a quota 8,38 euro mentre il paniere di riferimento di Piazza Affari è in calo dello 0,3 per cento. Grazie al rialzo in atto anche oggi, Banco BPM rende più solida la sua prestazione su base mensile e quella su base annua. Rispetto ad un mese fa le quotazioni sono più alte del 9 per cento mentre anno su anno il rialzo è del 71 per cento. Numeri molto importanti che di fatto eleggono la quotata di Piazza Meda come una delle migliori di tutta la borsa di Milano.
Tutto ciò ha però anche un risvolto negativo della medaglia. Non è un mistero per nessuno che quando una quotata si apprezza tanto, il margine per una ulteriore progressione tende a ridursi e questo anche per una questione prettamente statistica in basa alla quale gli investitori, ove presenti le idonee condizioni, tendono a premiare le quotate che hanno valutazioni più basse rispetto a quelle che invece sono reduci da lunghi periodi di crescita. E’ questo il caso delle azioni Banco BPM oppure il titolo ha ancora spazio per apporezzarsi?
Per rispondere a questo interrogativo, determinante per andare poi a comporre la strategia trading che si intende seguire sul titolo, può essere utile dare un occhio a quelle che sono le valutazioni degli analisti. Da inizio nuovo anno le azioni Banco BPM sono state citate in ben tre diversi report redatti da altrettanti esperti (Barclays, Mediobanca e JP Morgan).
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Fin dove possono salire le azioni Banco BPM secondo gli analisti
Proprio nella giornata di oggi è arrivava la più recente valutazione sulle azioni di Piazza Meda. Ad esprimersi sul titolo sono stati gli esperti di Barclays che hanno confermato il rating overweight portando il target price a 8,8 euro, in aumento rispetto a quello precedente. Per gli analisti inglesi, le azioni Banco BPM sono da sovra-pesare nel portafoglio nel senso che il loro peso rispetto a quello totale può salire. Il nuovo target price, da parte sua, implica un leggero potenziale di rialzo rispetto a quelli che sono gli attuali prezzi del titolo.
In precedenza, erano stati gli analisti di Mediobanca ad intervenire sulla quotata guidata da Giuseppe Castagna confermando il rating a outperform e alzando il prezzo obiettivo a 8,5 euro. Outperform sta a significare che le azioni faranno meglio del mercato o del settore di riferimento. Quindi, dal punto di vista di Piazzetta Cuccia, Banco BPM potrebbe performare meglio delle altre banche. Per quello che riguarda il prezzo obiettivo anche in questo caso è presente un leggero potenziale di upside che però è un tantino più basso rispetto a quello implicato dalla raccomandazione precedente.
Infine c’è il giudizio espresso da JP Morgan nella prima settimana di gennaio. Gli analisti della banca d’affari Usa hanno confermato il rating su Banco BPM a neutral con target price alzato a 8,3 euro. Questa raccomandazione è la sola tra le tre del nuovo anno a non implicare una view bullish ma al contrario a suggerire un approccio prudente nella strategia trading. Non a caso il prezzo obiettivo assegnato è di fatto molto prossimo a quelle che sono le valutazioni del titolo. Morale per JP Morgan lo spazio di ulteriore crescita per Banco BPM si è stretto ancora.
Come si può vedere le tre raccomandazioni non convergono tra di loro e questo dovrebbe suggerire un approccio più cauto agli investitori interessati a speculare sul titolo di Piazza Meda. Ricordiamo che con strumenti derivati come i CFD si può anche fare trading al ribasso ossia speculare un calo dei prezzi. Sempre a leva.
Focus seduta sulla sentenza della Cassazione
Banco BPM ha annunciato il deposito della sentenza definitiva della Corte di Cassazione, che chiude una disputa legale durata oltre un decennio. La controversia aveva origine nel tentativo, da parte della Banca Popolare Italiana (ora Banco BPM), di scalare Banca Antonveneta nel 2005. Al centro del dibattito legale, la deducibilità fiscale dei costi sostenuti in quell’esercizio.
La decisione della Corte di Cassazione sancisce la definitiva vittoria per Banco BPM, garantendo alla banca il diritto al rimborso integrale delle somme versate in via provvisoria tra il 2012 e il 2015, per un totale di 201,9 milioni di euro, a cui si aggiungono gli interessi maturati.
L’importo è stato registrato nel bilancio della banca sotto la voce “altre attività” e rappresenta ora un ritorno significativo per l’istituto. Questo rimborso rafforza ulteriormente la posizione patrimoniale di Banco BPM, consentendole di consolidare le proprie risorse finanziarie in un contesto di mercato sempre più competitivo.
La sentenza pone fine a una vicenda legale che ha visto contrapposte la banca e le autorità fiscali italiane, definendo un precedente importante in materia di deducibilità fiscale dei costi aziendali.
Secondo alcuni analisti, il successo di Banco BPM potrebbe rappresentare un punto di riferimento per altre istituzioni bancarie in situazioni simili. L’epilogo positivo sottolinea l’importanza della chiarezza normativa e della tutela dei diritti delle imprese nei confronti delle autorità fiscali.
Questo sviluppo non solo migliora la situazione finanziaria del gruppo, ma rafforza anche la fiducia degli investitori, dimostrando la capacità di Banco BPM di difendere con successo i propri interessi in sede legale.