Ifis-Illimity: per le banche è di nuovo Risiko
Nel Mercato italiano dei crediti deteriorati arriva un terremoto: Banca Ifis annuncia l’intenzione di acquisire il 100% di Illimity Bank. Quali saranno le conseguenze per il settore? M&A e NPE Arriva un nuovo capitolo del risiko bancario, riattivato dall’ambiziosa operazione Unicredit-Banco BPM e reso possibile dall’ampia disponibilità di capitali. Banca Ifis, roccaforte storica della famiglia […] L'articolo Ifis-Illimity: per le banche è di nuovo Risiko proviene da ilBollettino.
Nel Mercato italiano dei crediti deteriorati arriva un terremoto: Banca Ifis annuncia l’intenzione di acquisire il 100% di Illimity Bank. Quali saranno le conseguenze per il settore?
M&A e NPE
Arriva un nuovo capitolo del risiko bancario, riattivato dall’ambiziosa operazione Unicredit-Banco BPM e reso possibile dall’ampia disponibilità di capitali. Banca Ifis, roccaforte storica della famiglia Fürstenberg guidata da Frederik Geertman, lancia un’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio su Illimity, attore innovativo fondato appena 6 anni fa da Corrado Passera (in precedenza AD di Poste Italiane e Intesa Sanpaolo).
La mossa arriva in un periodo di lieve aumento delle masse nel settore delle Non Performing Exposures, che a settembre hanno raggiunto i 373 miliardi di euro di valore in Europa (Fonte: NPL meeting, Banca Ifis). Se andasse a buon fine, l’operazione porterebbe alla creazione di un attore chiave nel Mercato, mettendo insieme uno dei player più navigati con uno dei più promettenti. Insieme, cuberebbero uno stock di crediti deteriorati netti – organici e inorganici – da circa 2,35 miliardi di euro, agli ultimi dati disponibili, quelli di settembre 2024.
Mercati e prospettive
I Mercati hanno preso bene l’annuncio, con il titolo di Banca Ifis che guadagna il 6,6% in una settimana e quello di Illimity in corsa a +14%. Intanto, l’agenzia di rating Moody’s prepara le carte per rialzare il suo rating su quest’ultima. Tra l’altro, un eventuale connubio avrebbe un effetto che va ben oltre il contesto NPE. Si potrebbe espandere la presenza di entrambe le parti nel campo del corporate banking e nel credito alle piccole e medie imprese, mentre la vocazione innovativa di Illimity – che vanta una notevole presenza nel digital lending – potrebbe trovare nuove praterie in cui espandersi.
Quello in via di costituzione sarebbe dunque un gruppo bancario specializzato sul mondo PMI, capace di creare economie di scala notevoli, ma posto da subito di fronte a scelte cruciali. Su tutte, quella tra il mantenere il focus sugli NPE – che portano il 40% degli utili di Ifis – o cercare di ampliare i propri orizzonti guardando in altre direzioni.
Le incertezze del caso
Per ora, tutto questo resta nel campo delle ipotesi, nell’attesa dell’approvazione da parte degli azionisti. Nel frattempo, l’assalto di Ifis, ambizioso quanto inaspettato, già mostra di essere tutt’altro che un blitz. A rimandare la decisione definitiva è anzitutto il consiglio di amministrazione della controparte, che in una nota precisa: «l’Offerta non è stata sollecitata né preventivamente concordata con Illimity».
Adesso i tempi si allungano, mentre l’istituto continua a svolgere le normali attività: si attende per il 10 febbraio il bilancio 2024, mentre dovrebbe essere prossima la presentazione del nuovo piano industriale 2025-2029. Le prossime tappe saranno ora l’aumento di capitale con cui Ifis intende finanziare l’operazione, previsto per il 17 aprile, e il via libera di CONSOB, che potrebbe richiedere anche mesi, a seconda della necessità o meno di integrazioni e correzioni nei documenti. Nel frattempo, calato il primo entusiasmo, i Mercati si raffreddano, con quotazioni praticamente ferme negli ultimi quattro giorni. ©