Foti fa il punto: raggiunto il 54% del PNRR, spesi 61 miliardi | L’analisi

Sette rate richieste, sei già ricevute, il 54% degli obiettivi raggiunti, 61 miliardi spesi. Tommaso Foti, ministro succeduto a Raffaele Fitto, sintetizza così i principali numeri del PNRR italiano, invitando a mantenere “la massima attenzione” sull’impegno preso dal Paese, “per evitare facili entusiasmi e trovarsi cocenti delusioni”. Nell’audizione sulle linee programmatiche di fronte alla commissione […] L'articolo Foti fa il punto: raggiunto il 54% del PNRR, spesi 61 miliardi | L’analisi proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Gen 27, 2025 - 13:44
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Foti fa il punto: raggiunto il 54% del PNRR, spesi 61 miliardi | L’analisi

Sette rate richieste, sei già ricevute, il 54% degli obiettivi raggiunti, 61 miliardi spesi. Tommaso Foti, ministro succeduto a Raffaele Fitto, sintetizza così i principali numeri del PNRR italiano, invitando a mantenere “la massima attenzione” sull’impegno preso dal Paese, “per evitare facili entusiasmi e trovarsi cocenti delusioni”.

Nell’audizione sulle linee programmatiche di fronte alla commissione Politiche Ue del Senato, Foti spazia su tutte le sue competenze, gli Affari europei, le politiche di coesione e, appunto, il PNRR.

Garantisce che il Parlamento – in entrambi i suoi rami – sarà coinvolto in qualsiasi futura possibile revisione e snocciola gli ultimi aggiornamenti sul Piano, rispondendo, ancora una volta, sulla questione degli asili nido, sollevata dai recenti rilievi dell’Upb sui ritardi nell’utilizzo dei fondi.

Anche nelle ipotesi più prudenziali, assicura, il 90% dei traguardi sarà raggiunto. In più, il ministero dell’Istruzione sta già valutando risorse e tempi per un eventuale nuovo bando.

In generale, allo scorso 31 dicembre 2024 gli obiettivi del PNRR raggiunti dall’Italia sono 337, il 54% dei 621 totali.

“Abbiamo tre rate di fronte a noi da poter richiedere e 284 obiettivi da raggiungere. – ha spiegato – Siamo il primo Paese ad aver chiesto la sesta e la settima rata. Quando anche la settima rata sarà liquidata avremo raggiunto i 140 miliardi di euro e oltre a nostra disposizione”.

Sul fronte della spesa, invece, il dato del Mef di fine novembre indica 61 miliardi di euro (praticamente la metà rispetto ai 122 ricevuti complessivamente finora con le sei rate).

Il discorso è però più ampio ed è anche molto politico, soprattutto alla luce del disorientamento internazionale legato alle prime mosse di Donald Trump.

Foti invita l’Europa a maggiore coesione, a maggiore consapevolezza e a cogliere in qualche modo l’occasione imposta dalla nuova presidenza americana: quella di dotarsi di una politica e di una strategia comune, in campo industriale, ambientale, dell’energia, dell’automotive e della difesa comune.

“La Nato rimane un baluardo per l’Europa, ma una politica europea di difesa deve essere anche coltivata al di là, non in alternativa, di quanto ci offre il quadro attuale”, spiega.

Di investimenti nella difesa si deve parlare aggiungere ma consapevoli che “non possono andare a incidere sul welfare“. Bisognerebbe quindi discutere “la possibilità di emettere obbligazioni europee per la difesa: è tema da mettere in agenda”, ha sottolineato precisando però d’altro canto che l’Italia non ha alcun “rapporto in essere con Starlink“. Il Parlamento, ha rassicurato, “lo saprebbe”.

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