Fideiussioni della discordia

L’incertezza del diritto in Italia non è solo una questione di principio, ma un problema concreto che impatta sull’economia e sulla fiducia degli investitori. Un esempio emblematico è rappresentato dalle recenti decisioni contrastanti della Corte di Cassazione in materia di fideiussioni basate sul modello ABI, già dichiarato anticoncorrenziale dall’Autorità Garante della Concorrenza (AGCM). Le pronunce […] L'articolo Fideiussioni della discordia proviene da Iusletter.

Gen 27, 2025 - 16:58
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Fideiussioni della discordia

L’incertezza del diritto in Italia non è solo una questione di principio, ma un problema concreto che impatta sull’economia e sulla fiducia degli investitori.

Un esempio emblematico è rappresentato dalle recenti decisioni contrastanti della Corte di Cassazione in materia di fideiussioni basate sul modello ABI, già dichiarato anticoncorrenziale dall’Autorità Garante della Concorrenza (AGCM).

Le pronunce coeve della Suprema Corte, infatti, evidenziano un evidente conflitto interpretativo, alimentando il dibattito sull’efficienza del sistema giudiziario e le sue ripercussioni economiche.

Il caso delle fideiussioni basate sul modello ABI offre un esempio concreto di come la giustizia italiana possa generare incertezza.

La sentenza n. 27243 del 21 ottobre 2024 ha stabilito che il principio di nullità parziale si estende anche alle fideiussioni specifiche contenenti clausole anticoncorrenziali. Al contrario, appena un mese dopo, la sentenza n. 30383 del 25 novembre 2024 ha ristretto l’applicazione di tale principio alle sole fideiussioni omnibus, escludendo quelle specifiche.

Questo contrasto interpretativo non è solo una questione tecnica, ma un problema che mina la certezza del diritto e la fiducia degli operatori economici. Secondo le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, nella sentenza n. 41994 del 30 dicembre 2021, il principio di nullità dovrebbe essere applicato a tutte le fideiussioni che riproducono clausole già dichiarate anticoncorrenziali. Tuttavia, l’incapacità della Corte di offrire un’interpretazione coerente su casi simili genera disorientamento tra le imprese e gli operatori del settore.

L’incertezza giuridica in questo ambito ha ripercussioni dirette sull’economia. Le decisioni divergenti creano difficoltà per banche, imprese e cittadini, che si trovano costretti a navigare in un contesto legale instabile. Questa situazione genera un aumento della conflittualità e dei costi legali, blocca risorse economiche in contenziosi e riduce la fiducia degli investitori.

Secondo Confesercenti, l’inefficienza della giustizia italiana comporta una perdita di circa 2,5 punti percentuali del PIL, pari a 40 miliardi di euro (Confesercenti, “Il funzionamento della giustizia italiana e la sua influenza sul benessere del sistema Paese”, disponibile su FiloDiritto). Uno studio della Banca d’Italia aggiunge che una giustizia più efficiente potrebbe migliorare la performance economica delle imprese, proteggendo attività patrimoniali immateriali come reputazione e relazioni con la clientela (Banca d’Italia, “L’efficienza della giustizia civile e la performance economica”, disponibile su UpBilancio).

La funzione nomofilattica della Corte di Cassazione è un pilastro essenziale per garantire un diritto stabile e prevedibile, ma la frammentazione delle decisioni mina questa funzione. L’incertezza giuridica non è solo una questione accademica: genera inefficienza, riduce la competitività del sistema economico e disincentiva gli investimenti.

Per affrontare il problema, è necessario un intervento immediato delle Sezioni Unite della Corte per fornire orientamenti chiari e univoci. Allo stesso tempo, è fondamentale che il sistema giudiziario rifletta sull’importanza di garantire coerenza nelle decisioni, al fine di evitare che le oscillazioni interpretative continuino a penalizzare l’economia italiana.

Il caso delle fideiussioni dimostra come l’incertezza del diritto non sia solo un problema tecnico-giuridico, ma un freno concreto allo sviluppo economico del Paese. Un sistema giudiziario più efficiente, coerente e prevedibile non è solo una questione di giustizia, ma un investimento strategico per il futuro dell’Italia.

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