Fed e Bce: le riflessioni e le previsioni di Ersel AM SGR
Il meeting della Fed di gennaio è stato un non-evento. Varie comunicazioni nel mese scorso avevano già indicato il desiderio da parte dei membri del FOMC di prendere un po’ di distanza dai tagli dei tassi e prendersi una pausa nella prima riunione dell’anno. D’altro canto, a dicembre il comunicato post-riunione aveva adottato una forward... Leggi tutto
Il meeting della Fed di gennaio è stato un non-evento. Varie comunicazioni nel mese scorso avevano già indicato il desiderio da parte dei membri del FOMC di prendere un po’ di distanza dai tagli dei tassi e prendersi una pausa nella prima riunione dell’anno. D’altro canto, a dicembre il comunicato post-riunione aveva adottato una forward guidance meno impegnativa rispetto a quando la Fed aveva una chiara intenzione di ridurre il costo del denaro, e anche questa era già un’indicazione della volontà di avere mano libera nel corso del 2025. Il mercato prezzava già da tempo nessun intervento per gennaio e, dei due tagli attesi, è convinto che il primo possa arrivare a giugno, mentre il secondo potrebbe essere addirittura prevedibile a fine anno.
Per quanto riguarda invece la BCE, a gennaio ci aspettiamo un taglio da 25 punti, pienamente prezzato dal mercato, che porterà i tassi di policy al 2.75%. Le proiezioni dello staff della Banca Centrale di dicembre avevano mostrato che l’inflazione avrebbe raggiunto il 2% nel corso del 2025 e quindi vi è una chiara argomentazione a favore dell’attuazione dei tagli. Il mercato prezza poco più di 3 tagli nel corso del 2025 in questo momento, uno a gennaio, uno ad aprile e poi dovremmo arrivare al terzo già nell’estate, per avere mano libera eventualmente di compierne altri nella seconda parte dell’anno, sia se la crescita europea dovesse dimostrarsi meno brillante delle attese, sia se la Fed dovesse incrementare la propria politica espansiva oltre le attese attuali del mercato.
A cura di Carlo Bodo, responsabile obbligazionario di Ersel AM SGR