Faentina, la carica dei 500. Il manifesto contro i disservizi: "Vogliamo subito nuovi treni"
Protesta alla stazione di Borgo San Lorenzo, istituzioni e cittadini chiedono risposte alle Regioni "Applicare le sanzioni e distribuire i soldi ai pendolari: sconti o stop ai costi degli abbonamenti".
di Paolo Guidotti
FIRENZE
Il Mugello, l’Alto Mugello, ma anche i comuni romagnoli che utilizzano la Faentina, ieri hanno chiesto con forza un impegno concreto per il rilancio della linea ferroviaria. "Questa volta vogliamo fare sul serio", hanno messo nero su bianco. Lo hanno dimostrato con una manifestazione affollata, in 500 davanti alla stazione di Borgo San Lorenzo, con la massiccia presenza di istituzioni e comitati di pendolari, sindacati e associazioni di categoria.
Una manifestazione, è stato ribadito più volte, "non contro, ma per". Anche se non hanno nascosto le preoccupazioni e la rabbia per un servizio che servizio non è. Si è parlato di "Faentina, linea ferita" per la situazione drammatica nella tratta Marradi-Faenza, con le centinaia frane ancora aperte, causate dall’alluvione del maggio 2023, ma anche per i troppi ritardi e le soppressioni. I problemi li ha ricordati il coordinatore del comitato dei pendolari mugellani Massimo Rossi: "Qual è l’unica certezza della Faentina? L’arrivare in ritardo", e ha enumerato "guasti ai treni, soppressioni di corse, sostituzioni con bus fantasma, buchi nel Memorario, sovraffollamenti, pioggia nei vagoni, principi d’incendio ai freni e al motore del Minuetto, la chiusura di tutte le biglietterie e dei punti di informazione in ogni stazione da Faenza a Firenze, l’arrivo/partenza non in Santa Maria Novella ma ai binari 17 e 18, ad almeno 8 minuti di cammino a passo svelto; e ancora il fatto che dalle 9,30 alle 12,30 nessun treno parte da Borgo; e che se ti sopprimono o perdi il treno delle 21,40 devi dormire a Firenze o farti venire a prendere".
Tanti gli interventi di sindaci, sindacalisti, categorie economiche, per chiedere in coro un miglioramento dei servizi ferroviari. Non solo a parole. L’iniziativa ha posto come base un "manifesto" con 14 proposte, concrete e precise, e la richiesta alle due Regioni, Toscana ed Emilia Romagna, di farsene carico. Si vuole un impegno "a fornire entro il 15 marzo il cronoprogramma definitivo sulla sostituzione dei treni, che dovrà prevedere la quasi totale sostituzione entro il 2025 e la modernizzazione di quelli rimanenti"; si chiede alla Regione di "adottare le sanzioni previste dal contratto di servizio, con l’obiettivo di ridistribuirli ogni sei mesi ai pendolari"; si vuole un "aumento delle corse che si attestano ai binari diversi dal 17 e 18 della stazione di Santa Maria Novella e la realizzazione di infrastrutture che facilitino lo spostamento dai binari 17 e 18".
C’è poi il capitolo dei 31 milioni garantiti per investimenti sulla linea: molte cose non sono state fatte, e si chiede una verifica e i tempi di realizzazione. Si sollecitano "nuclei di manutenzione sulla linea, sia a Marradi che a Borgo San Lorenzo, per interventi ordinari nelle h24" e anche "scontistica o sospensione dei costi di abbonamento dei pendolari fino alla ripresa di un servizio accettabile". Tra le richieste, la previsione di bus sostitutivi dedicati alle scuole nella tratta Marradi–Faenza e un cronoprogramma dettagliato degli interventi sulle frane. E più corse sia diurne che notturne.
Molto soddisfatto, alla fine, il presidente Triberti: "Quella di oggi è una spinta in più per continuare a lavorare e ampliare la partecipazione, nella richiesta di risposte concrete e immediate per il diritto alla mobilità dei nostri cittadini".
Dal canto suo, il gruppo Fs, alla vigilia della manifestazione aveva garantito che la Faentina "è oggetto di investimenti e massima attenzione. Da maggio 2023 i danni da maltempo e le condizioni meteo hanno reso vulnerabile il territorio".