Europa al rilancio o falsa partenza?

Ecco sei punti fondamentali da considerare per interpretare i segnali incoraggianti che stanno emergendo dai mercati del Vecchio Continente L'articolo Europa al rilancio o falsa partenza? proviene da Economy Magazine.

Feb 6, 2025 - 22:41
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Europa al rilancio  o falsa partenza?

Nel panorama dei mercati finanziari, l’Europa torna al centro dell’attenzione, dopo anni di performance sottotono rispetto agli Stati Uniti. Anche se è ancora presto per dichiarare un cambiamento strutturale, segnali incoraggianti emergono per le azioni europee, alimentando un cauto ottimismo tra gli investitori globali. Ma quali sono 6 punti fondamentali da considerare?

1. Segnali di rimbalzo nei mercati azionari europei

Lo Stoxx 50, indice delle blue chip europee, nelle ultime settimane ha raggiunto i massimi livelli dall’inizio degli anni 2000. Il Ftse Eurofirst 300 ha toccato un record storico.Questi risultati evidenziano un crescente interesse per il mercato europeo, nonostante i continui paragoni sfavorevoli con gli Usa. 

2. Interesse crescente tra i gestori di fondi

L’ultimo sondaggio di Bank of America ha rilevato un aumento record del peso dell’Europa nei portafogli globali, il più significativo dal 2015.  Questo trend è stato registrato prima dell’incertezza politica legata alla presidenza Trump 2.0, suggerendo una rinnovata fiducia nella regione. 

3. I problemi strutturali non mancano

Divisioni politiche: il conflitto tra Francia e Germania sulla politica fiscale e l’ascesa di partiti estremisti rappresentano sfide rilevanti.  Competitività: la Germania, motore economico europeo, mostra segnali di debolezza, con aziende sempre più pessimiste sul futuro economico.Dipendenza da politiche Usa: la deregolamentazione negli Stati Uniti e i potenziali dazi rappresentano minacce competitive per diversi settori europei. 

4. Valutazioni azionarie allettanti

L’Europa continua a essere un mercato “economico”: i rapporti prezzo/utili (P/E) sono significativamente inferiori rispetto agli Stati Uniti. Il divario di valutazione rimane ampio, anche escludendo i grandi nomi tecnologici americani (i cosiddetti “Magnifici Sette”). Nonostante le difficoltà, lo sconto sulle valutazioni offre un margine di “sicurezza” per chi è disposto a rischiare. 

5. Cosa servirebbe per un rilancio sostenibile

Stimoli fiscali: l’Europa, in particolare la Germania, deve considerare l’abbandono delle rigide regole di bilancio per stimolare l’economia.  Stabilità politica: un ritorno a governi più stabili in Francia e Germania rafforzerebbe la fiducia degli investitori. Pace in Ucraina: una soluzione diplomatica al conflitto potrebbe ridurre le incertezze e rilanciare la crescita economica continentale. 

6. Perché gli investitori guardano all’Europa?

I mercati azionari europei offrono opportunità interessanti grazie alle valutazioni basse e alla resilienza mostrata nonostante i rischi geopolitici. Le aspettative per tagli dei tassi da parte della Banca Centrale Europea sono state ridimensionate, ma ciò potrebbe rappresentare un’opportunità per un rallentamento dell’aumento del costo del capitale. 

L’Europa può quindi essere vista come una “scommessa misurata”? 

Nonostante le sfide strutturali e le incertezze politiche, l’Europa si presenta come un’opportunità per chi cerca mercati sottovalutati. Se nel 2025 le condizioni geopolitiche ed economiche migliorassero, il continente potrebbe rivelarsi un affare imperdibile. Tuttavia, per ora, i segnali positivi necessitano di conferme concrete. L’Europa deve fare i conti con la sua scarsità di grandi aziende competitive nei settori che attualmente guidano la crescita economica globale. Questo grafico del Goldman Sachs Investment Strategy Group mostra che la quota di tali aziende nella zona euro è minuscola rispetto alla Cina o agli Stati Uniti. È naturale che i multipli degli utili complessivi per il mercato sembrino economici:

Ma c’è di più oltre ai Magnifici Sette. Se confrontiamo il p/e forward dello Stoxx 600 con quello dello S&P 500 e dell’indice Bloomberg degli “altri 493” (esclusi i Magnifici), allora il divario è ampio, e si è ridotto solo leggermente escludendo i titoli più alla moda del momento.

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