Desyn: “La vita da DJ è un percorso che non finisce mai”
Da qualche parte ho letto che le stelle più luminose sono quelle che brillano da sole. Quelle dette “intergalattiche”, che non devono appartenere a una galassia o a una costellazione per definirsi tali. Sono semplicemente stelle e, semplicemente, brillano. Quando ho sentito la musica di Desyn la prima volta, più o meno una decina di […] L'articolo Desyn: “La vita da DJ è un percorso che non finisce mai” sembra essere il primo su Parkett.
Da qualche parte ho letto che le stelle più luminose sono quelle che brillano da sole. Quelle dette “intergalattiche”, che non devono appartenere a una galassia o a una costellazione per definirsi tali. Sono semplicemente stelle e, semplicemente, brillano.
Quando ho sentito la musica di Desyn la prima volta, più o meno una decina di anni fa, non avevo idea di cosa fosse una stella intergalattica, non mi interrogavo un granché sul firmamento, così come non mi interrogavo davvero su quello che volesse trasmettere un DJ dal booth alla pista. Osservavo solamente le loro mani, cercavo di intercettare i passaggi, i mix, provavo a riconoscere i dischi. Ascoltavo la musica, ne rimanevo affascinata, ammaliata, ma mi limitavo a vedere la figura del DJ come una stella intergalattica, un’entità solitaria, che comunica con la sua arte tutto quello che noi abbiamo il dovere di captare, che brilla benissimo da sola e non ha per forza necessita di essere parte di un gruppo, di una galassia appunto, per essere, dire o trasmettere qualcosa.
Perché la sua galassia, la sua costellazione, è composta da un numero indefinito di bpm raccolti con cura in una borsa, da solchi interminabili su plastica nera e da melodie che, quasi sempre, solo lui possiede. Un po’ come quando guardi il cielo e individui una stella – intergalattica o meno – o un satellite, o chissà quale altro costrutto astrale, e pensi sia lì per il solo fatto di esistere.
Imparando a conoscere meglio Desyn come artista, a seguire il suo progetto musicale Faciendo, la sua visione e la sua attitudine mi sono resa conto – come spesso accade – che non avevo capito nulla. La stella intergalattica che avevo visto in lui la prima volta, non aveva nulla a che fare con l’artista che è. Il suo bisogno innato di creare una comunità, di passare di mano in mano la musica, rende il suo essere DJ una galassia, e decisamente non una stella solitaria.
Da Faciendo – il collettivo di cui è ideatore – alle collaborazioni internazionali che lo hanno portato a dividere consolle e party un po’ ovunque nella sua carriera, Desyn trasmette questa rara quanto preziosa luce che brilla con orgoglio grazie a tutto ciò che gli è orbitato intorno, da quando appena adolescente ha scoperto l’affascinante mondo dell’underground londinese, fino a oggi.
La sua dedizione per la ricerca spasmodica del beat perfetto e del dialogo – mai uguale – tra armonie e melodie, l’hanno sempre spinto ad amalgamarsi a realtà e artisti che potessero arricchire il suo percorso musicale e svelare la sua visione, togliendo il DJ come singolo dal centro dell’attenzione e riportando sotto i riflettori la vera protagonista della scena elettronica underground: la condivisione (oltre alla musica, ovviamente).
Questo è Faciendo, questo è Desyn: una galassia di influenze sonore, emotive e artistiche che brillano per trasmettere a chi è presente in quel momento una vita intera di ricerca, che vuole arrivare a fare parte di qualcosa di più grande, di un firmamento artistico che va ben al di là della stella intergalattica solitaria.
È quasi impensabile potersi aspettare qualcosa di specifico da un artista così libero dalle catene dell’ego. Ogni set, ogni mixato, ogni party è una sorpresa. Sicuramente lo sarà anche quello del prossimo weekend, 15 e 16 febbraio, al club Hoppetosse di Berlino. L’iconica barca, infatti, ospiterà una maratona di più di 36 ore di resident e DJ che negli anni hanno collaborato con Faciendo e seekers, il progetto musicale del DJ Alex Picone.
Un’ulteriore conferma di quanto la visione di Desyn venga rispettata e abbracciata da altri artisti e collettivi che hanno ben chiara la loro idea di party e, soprattutto, di musica.
In un momento in cui voler essere una stella intergalattica sembra stia diventando il fulcro della nostra amata scena elettronica underground, perdendo completamente di vista l’essenza di quello che è il suo scopo, un artista come Desyn che riconosce e ricerca l’importanza di essere parte di una galassia, accende una luce di speranza su ciò che è diventata la musica oggi. Ecco cosa ci ha raccontato.
Ciao Desyn, benvenuto su Parkett. Il 2024 è stato un altro anno ricco di date sparse un po’ in tutto il mondo. Come stai? Cosa porti con te del 2024?
Sì, è stato un anno pieno di date molto diverse tra loro in tutto il mondo, e sono profondamente grato di essere ancora qui e poter fare ciò che amo. I momenti più significativi del 2024 sono stati quelli in cui ho potuto coltivare e sviluppare relazioni, nuove ed esistenti, con persone e realtà speciali. Su tutti, Alex Picone di seekers e Gianna Sasso di Novaturient – due degli organizzatori di eventi più dediti e instancabili che ci siano, dei veri boss della musica – con cui ho lavorato più che con chiunque altro. Un altro highlight è stato il b2b con Gwenan al VBX, davvero speciale, così come alcune date in b2b con il mio caro amico Bruno Schmidt: amo il modo in cui suona, lo chiamo “il DJ più sporco del pianeta” (nel senso migliore possibile).
Tutti coloro con cui collaboro nel Faciendo Soundsystem – Rama, Rowan, Tom Morgan, Burchan e Tommy Pickles – sono stati incredibili: vedere come ci siamo uniti per creare un nuovo suono, dando vita a qualcosa di fresco e originale, è stato magico. Ho anche passato momenti fantastici con Michael Claus (Walrus) in un b2b avvenuto in Belgio.
Tra le serate migliori del 2024 ci sono state sicuramente quelle in Austria per l’Apartment Acht di Dorian Mast, ad Amsterdam per gli eventi Likeminded di Daan Donk, e i party Basement Operations a Stoccarda. E poi, nel mio cuore, il mio club preferito, Hoppetosse, dove ho chiuso il Mudd Show con un set fino all’una di pomeriggio; amo questo club, è uno dei pochi posti dove puoi suonare per ore e accompagnare il pubblico in una vera odissea musicale.
Un’altra cosa importante nel 2024 è stata la reunion con i miei vecchi compagni di SOS (Omid 16b + Demi). Suoneremo al Balance Festival in Croazia nel 2025 e stiamo lavorando a nuovi album, sia DJ mix che musica originale, che spero escano nel 2026.
Ci piacerebbe ripercorrere i momenti che ti hanno avvicinato alla musica e hanno formato il tuo percorso da DJ. Ci racconti l’ambiente in cui sei cresciuto e il tuo primo incontro con la musica elettronica?
Sono nato a Londra, e sono cresciuto immerso nelle pirate radio, circondato da rave illegali e club sparsi in tutta la città. Ho ascoltato ogni genere di musica elettronica possibile; all’inizio mi sembrava aliena, strana, non mi piaceva affatto. Ma le cose sono cambiate in fretta… forse grazie anche all’aiuto di qualche catalizzatore chimico.
Tra l’88 e il ‘92 Londra mi ha influenzato tantissimo. C’era un mix pazzesco di acid house, con i primi dischi garage americani, la techno di Detroit, la techno belga, l’UK hardcore… e poi, nel ‘92, è arrivato il progressive house sound che mi ha completamente conquistato.
Sempre in quel periodo scoprii che a soli venti minuti di autobus da casa mia c’era un negozio di dischi locale che aveva 100.000 vinili nel seminterrato, lo Shephards Bush Record Exchange, tutti a 10 pence l’uno (0,10 sterline): potevi comprare 100 dischi per 10 sterline. Ho fatto questo regolarmente, alla cieca, ogni settimana, per molti anni, imparando piano piano a conoscere etichette e artisti diversi. Mi sono sempre sentito troppo giovane e ingenuo per entrare nei negozi di dischi londinesi più cool in quel periodo, mi piaceva di più cercare la musica in questi vecchi scantinati polverosi in giro per la città. Nessuno sapeva cosa stesse succedendo all’epoca, non c’era un radar, non c’era Discogs: tutti noi stavamo scoprendo ed esplorando. Ho sempre diggato ed esplorato senza sosta, senza mai fare pause, nemmeno per un giorno. Ci sono stati, però, tre momenti molto importanti che mi hanno dato l’ispirazione facendomi trovare la mia direzione.
Il primo è un mix tape che ho ascoltato nel 1992 e che mi ha cambiato la vita, un’esperienza fuori dal corpo. Era di un DJ inglese chiamato Will Brunner, e rappresentava la perfezione tra selezione delle tracce e mixaggio: una vera lezione. Più tardi, intorno al 1999, ho ascoltato Danny Howells, il DJ “perfetto”, che ha mixato i dischi come nessun altro poteva fare e ha costruito un set che mi ha fatto impazzire. Infine, intorno al 2004, ho sentito Cirillo suonare il disco perfetto al DC10, a Ibiza (i primi tempi del dc10, quando era dark e davvero underground). Il disco mi è rimasto in testa da allora, cambiandomi la vita. Non l’ho mai trovato e lo sto ancora cercando, una sorta di Santo Graal rispetto a qualsiasi vinile di musica elettronica che abbia mai ascoltato in vita mia… Questi momenti mi hanno spinto ad andare avanti in modi diversi.
Personalmente, cerco sempre di condividere l’energia che ho ricevuto e di trasmetterla a mia volta, puntando sempre alla perfezione e ispirando le persone, in modo tale che l’ispirazione stessa continui a passare di mano in mano.
Continuiamo a parlare di Londra: è stata una delle città più importanti per la musica elettronica. Come hai visto evolversi il suo sound nel tempo?
A Londra puoi trovare qualsiasi cosa, c’è tantissima storia musicale. Se guardiamo le radici dei movimenti che appartengono veramente alla città, direi: acid house, UK hardcore, progressive house, UK garage, drum and bass/jungle, e ovviamente house e techno, che ci sono sempre stati. Negli ultimi 10-15 anni ho visto la scena minimal crescere costantemente. Ci abbiamo messo un po’, ma ci siamo arrivati. Spero continui su questa strada.
Ci piace pensare che tu sia stato molte versioni diverse di Desyn nel corso del tempo, passando attraverso vari progetti, adattandoti sempre al momento, esplorando e sperimentando diversi percorsi musicali. Guardando al passato, c’è qualcosa che non rifaresti? Quale versione di Desyn ti rende più orgoglioso e ti ha aiutato a diventare il Desyn che sei oggi?
Per me la vita da DJ non dovrebbe essere facile, quindi sono sempre in esplorazione, sempre alla ricerca. È un percorso che non finisce mai. Per questo suono solo in vinile: è una lotta continua tra dubplate, borse pesanti e problemi con i giradischi agli eventi. Ma l’arte deve passare anche attraverso il sacrificio e la fatica.
Non mi vedo come versioni diverse di me stesso, vedo un’unica evoluzione continua. L’universo è perfetto, ogni errore, ogni scelta sbagliata, porta sempre a un nuovo sviluppo. Ci sono periodi della mia storia musicale che oggi non amo più, ma ho imparato che molte persone apprezzano il vecchio Desyn più di quanto lo faccia io stesso: è difficile dirvi se cambierei qualcosa.
Non sono ancora fiero di nulla, direi. È più un senso di sollievo quando ricevo messaggi che dicono cose carine dopo i miei set. In quei momenti mi sento bene, ho fatto la differenza per loro, quindi sento che sto facendo qualcosa di giusto. Ma sentirmi fiero… forse accadrà solo quando avrò creato qualcosa di veramente originale in studio, e non solo mixato i dischi di altri. Un buon mixato (podcast) è un risultato che vale quanto qualsiasi altra cosa in termini di forma d’arte. Mi sforzo di raggiungere un certo ideale quando si tratta di realizzare un mixato, e questo è qualcosa che porta, diciamo, un certo livello di soddisfazione quando viene raggiunto. Il che è piuttosto raro e difficile da produrre, a volte servono molti anni di lavoro per un mix decente – per questo non ne pubblico molti.
La tua carriera include anche un periodo in cui ti sei allontanato dalla scena. Ti va di raccontarci cosa ti ha spinto a prenderti quella pausa e cosa – o chi – ti ha convinto a tornare? È cambiato qualcosa in te o nel tuo approccio alla musica durante quel periodo?
Non sono sicuro che questo sia il luogo giusto per parlarne, è qualcosa di grande. Diciamo solo che un giorno potrei scriverci un libro, e probabilmente lo farò. Posso dire che è stato un periodo di grande oscurità, la “notte oscura dell’anima”, se vogliamo chiamarla così. Sono sprofondato nella psicosi per un sovraccarico di psichedelici e autoanalisi: ho aperto alcune porte senza sapere cosa ci fosse dietro, e ho perso la mente, ho perso me stesso. Sono andato in un luogo da cui pensavo di non poter mai più tornare indietro. A un certo punto ho cancellato oltre 100.000 dollari di ingaggi già contrattualizzati, deludendo molte persone e chiudendomi porte di club che probabilmente non mi avrebbero mai più richiamato. Sono semplicemente scomparso, senza scuse, perché in quel momento non ero nemmeno in grado di comunicare. Sì, c’è stato un cambiamento profondo in me, e per circa tre mesi la musica è completamente scomparsa – un silenzio totale.
Giorno dopo giorno, mentre mi riprendevo e mi riavvicinavo alla musica, ho iniziato a esplorare di nuovo, reinventandomi senza nemmeno rendermene conto. Ho seguito di nuovo la mia passione, continuando a scavare nella musica, anche se con una visione più minimale a partire dal 2010. Negli ultimi 15 anni ho scavato più che mai, tornando inarrestabile come quando avevo 16-17 anni.
Parliamo un po’ dei tuoi progetti attuali. Oltre a suonare come Desyn, fai anche parte del collettivo Faciendo. Come è nato Faciendo? Qual è il tuo obiettivo come Desyn e qual è l’obiettivo di Faciendo?
Una vita di introspezione e riflessione sull’industria e sul DJing mi ha portato a Faciendo. Sentivo fortemente che un percorso musicale basato sulla comunità fosse necessario e salutare, non solo per la mia sopravvivenza, ma per tutti. Amo fare il DJ da solo e amo l’espressione individuale negli altri, ma sembra troppo sbilanciato avere un’intera scena focalizzata al 99% sull’idolatria dell’individuo. Per portare equilibrio, voglio seguire anche qualcosa di meno ego-centrico e più comunitario. Ho sempre sentito, nel profondo, che c’era qualcosa di positivo da proiettare nel mondo quando un gruppo di amici lavora insieme come una famiglia, uniti verso qualcosa di musicalmente comune. Questa è l’idea che si è creata fin dai primi party Faciendo Soundsystem a Londra, nel 2012. Faciendo nasce dalla frustrazione per come si è evoluta la scena – dove il DJ, e non il party – si prende tutta l’attenzione. Faciendo ha sempre cercato di sfumare gli ego individuali e riportare l’energia collettiva alla festa. Si tratta di creare qualcosa di universale, sia musicalmente che fisicamente.
Nel corso dell’ultimo decennio, il collettivo si è formato con cura, invitando ogni DJ uno alla volta, ognuno con il proprio stile unico, collezioni di dischi incredibili e un approccio profondo alla ricerca musicale. Siamo una vera comunità, impariamo costantemente gli uni dagli altri, cresciamo e plasmiamo il nostro sound attraverso ogni serata insieme, rafforzando il nostro legame come amici lungo il percorso. In questo momento siamo in sei, e non mi sorprenderebbe se diventassimo sette o otto nei prossimi anni (ho già invitato una settima persona a unirsi, una DJ che ammiro molto), e sto aspettando pazientemente il momento giusto perché ci onori con la sua presenza. Ogni set di Faciendo Soundsystem è un viaggio unico, alimentato da un sound di base che ci connette e arricchito dal contributo individuale di ognuno. Nessun party è mai uguale all’altro, perché musicalmente possiamo evolverci molto più velocemente insieme di quanto potremmo fare da soli, riuscendo a coprire un territorio musicale molto più ampio. Ci ispiriamo costantemente a vicenda con la musica e con ciò che stiamo costruendo insieme, e sentiamo che questa energia si proietta sul pubblico, con l’intento di trasmettere questa sensazione di unità all’intero dancefloor.
Il mio obiettivo come Desyn è continuare a ispirare, in qualunque modo possibile. Attraverso mix, progetti come Faciendo, date da solo, SOS, la creazione di interfacce musicali basate su software e hardware, e la produzione di musica originale in modi innovativi.
Sappiamo che sei un grande collezionista di dischi, sempre alla ricerca di nuove gemme da suonare. Come è cambiato il mercato nel corso dei decenni?
Il cambiamento più grande è avvenuto nel 2006, quando lo tsunami del digitale ha spazzato via la vendita di vinili, portando alla chiusura di negozi e distributori. Da allora, il vinile è rimasto in vita grazie agli intenditori della musica underground e ai DJ che ancora lo suonano.
Discogs ha cambiato molte cose, ha portato l’universo della conoscenza e dell’acquisto e della vendita in un unico luogo. A mio avviso questo ha avuto l’impatto maggiore sul mercato, in quanto ha fatto salire il prezzo di tantissimi dischi molto più velocemente di qualsiasi altra cosa che abbia mai visto in vita mia. È come se il mercato azionario fosse stato creato per il vinile. A parte questo, non ho visto grandi cambiamenti, solo il digitale che ha ucciso la cultura del vinile per un po’, e ora il vinile è tornato, ma molto più costoso e con un approccio più di nicchia di prima.
Come organizzi la tua borsa dei dischi e come scegli cosa suonare a una serata?
La mia borsa di dischi è organizzata in base alla tonalità musicale e al BPM. Scelgo il primo disco in base alla tonalità e, se non trovo una corrispondenza armonica esatta, cerco casualmente e lavoro il mix in modo diverso per evitare contrasti armonici indesiderati. Un po’ di disarmonia a volte può essere interessante, ma sento che tutta la musica che suoniamo è costruita armonicamente (cioè su scale e tonalità fisse). Ad esempio, se suoni un disco di 6 minuti e i primi 1 o 2 minuti vengono mixati con il successivo, significa che un terzo della musica della serata è in fase di transizione – un mix che non è mai stato ascoltato prima, un’energia unica che non è mai esistita prima. Per questo, per me, è fondamentale garantire l’armonia, perché crea più bellezza nell’arco di un intero set. Inoltre, mixare due dischi insieme è un modo per esplorare nuove combinazioni sonore, movimenti ritmici ed energie.
Hai un’esperienza enorme nel mondo del clubbing. Qual è, secondo te, lo stato attuale della scena? Perché oggi vediamo così tanti artisti, promoter, club e label in difficoltà?
Tutte le cose belle meritano di essere conquistate con impegno, e questa è una cosa davvero speciale.
Abbiamo saputo che anche quest’anno hai organizzato lo showcase seekers x Faciendo all’Hoppetosse. Quanto è importante questo evento per te? Cosa possiamo aspettarci da questa maratona musicale di due giorni?
Sì, questa è sicuramente una festa che aspettiamo con più entusiasmo delle altre in cui potete aspettarvi la presenza di tutte le figure chiave di seekers e Faciendo, coloro che hanno contribuito a plasmarci negli ultimi anni, insieme ad alcuni DJ che abbiamo invitato perché amiamo il loro stile musicale e l’impegno eccezionale che stanno dimostrando.
Inoltre, stiamo preparando un set speciale di Faciendo Soundsystem, forse di 10 ore, con tutti e sei i nostri DJ. Inoltre, per questo party stiamo curando una selezione di back-to-back tra i resident DJ di seekers e i DJ di Faciendo Soundsystem, per mostrare l’unione tra queste due realtà che si sono sempre supportate e amate reciprocamente.
Cosa riserva il futuro per Desyn?
Il lavoro di una vita che prende forma: letteralmente 35 anni di ricerca musicale incessante, tra set dal vivo, tantissimi DJ mix – alcuni con amici e pubblicati online o nei negozi, altri disponibili gratuitamente su internet – oltre a un software di produzione musicale su cui lavoro da più di 10 anni, musica originale e album con SOS e Faciendo Soundsystem.
E poi c’è un mix davvero speciale su cui sto lavorando, attualmente intitolato Postcards from the Edge – diciamo che, per ora, è un messaggio musicale dall’estremo confine…?
ENGLISH VERSION
Hello Desyn, welcome to Parkett. This year has been another one full of gigs all over the planet for you. How are you? What are you taking away from 2024?
Yes, it has been a year of wide and varied gigs across the globe, and I’m beyond grateful to be here and still being able to do what I love. Standouts from 2024 have been nurturing and developing existing and new relationships with some very special people and organisations. Namely Alex Picone from seekers & Gianna Sasso from Novaturient – two of the most hard working dedicated party organisers and general music bosses out there – and who I work with more than anyone else. Also DJing b2b with Gwenan at VBX was truly special, and some cool b2b events with dear friend Bruno Schmidt last year was very inspiring – I love how he plays, I call him the filthiest dj on earth (in a good way).
Everyone I work with in Faciendo Soundsystem, Rama, Rowan, Tom Morgan, Burchan & Tommy Pickles have been incredible to experience us coming together and creating a new sound between us – seeing something fresh and new manifesting musically from genuine love of putting the best of each of us into our united soundtrack, also had a super cool time with Micheal Claus (Walrus) on a b2b and at his amazing event in Belgium.
Other great club nights for me were in Austria for Dorian Mast’s Apartment Acht event, and also in Amsterdam for Daan Donk’s Likeminded events, and basement operations in Stuggart… and always in my heart my favorite club Hoppetosse where I played a long closing set till 1pm for the Mudd show – I love this club its one of the few places you can play long and take people through a musical odyssey.
Another important part of 2024 was reuniting with my old band mates SOS (Omid 16b + Demi), we are booked to play the Balance festival in Croatia in 2025 and working on new albums both dj/and original music hopefully coming out 2026.
We’d love to revisit the moments that brought you closer to music and shaped your development as a DJ. Can you tell us a bit about the environment you grew up in? What was your first encounter with electronic music and the world of DJing?
Born in london, i grew up around pirate radio, illegal raves and parties and clubs all around London. I heard all sorts of electronic music – at first it sounded so alien and weird to me – I didnt like it at all. that changed pretty quickly though, perhaps some chemical catalysts were involved.
There was a lot of different styles from this era ’88 to ’92 period around London, and they all effected me. It was a mix mainly of acid house/early us garage/ early detroit techno/ belgium techno/uk hardcore and around 92 the progressive house sound hit. I was hooked on all of it. Around those times too i found that just a 20 minutes bus ride from my house and i was at a local record exchange which had 100,000 vinyl in their basement (Shephards Bush record exchange) – all for 10 pence each (0.10 pounds), so you could buy a 100 record for 10 pounds. Which i did regularly blind every week for many years – gradually learning about different labels and artists – I always felt too young and naive to go into the cooler london record shops at the time so loved just finding my own in this dusty old basements around London.
No one knew what was going on at the time, there was no radar – no Discogs etc – we all were just discovering and exploring it all so fresh and new. I’ve always been digging and exploring non stop, no breaks really ever, not even for a day – there are though three very important moments I that gave me inspiration and direction along the way. There was a mix tape I heard in 1992 that I had a genuine life changing out of body experience listening too – by a UK dj called Will Brunner, the mix was perfection in track selection and mixing – a real lesson, and then later on around 1999 I heard the perfect live DJ, Danny Howells – he mixed records like no one else could and built and played a set that blew my mind.
Then, around 2004, I heard Cirillo play the perfect record at DC10 – the early days of DC10 when it was dark and really underground – the record stayed in my head ever since… it was life changing: I never found it and im still looking. For sure tho it was the Holy Grail of any electronic music vinyl I ever heard in my life. These moments drove me on in different ways. Personally I always trying to share this energy I had received and pass it on in my own way – always striving for perfection and to inspire people to keep the inspiration changing hands.
London has been one of the most important cities for electronic music. Having lived there for several years, how has the city’s sound evolved over these decades?
The bottom line is you can find anything in London, so much musical history. The uk though really its main roots and movements personal to the city of London are acid house – uk hardcore – progressive house – uk garage – drum and bass/jungle… and of course house and techno always. I would like to say i’ve seen the more minimal sounds grow more lately – i.e. the past 10/15 years slowly and steadily. We got there in the end, and hope to see a more minimal direction keep growing.
We like to think you’ve been many different versions of Desyn over time, moving through various projects, always adapting to the moment, exploring, and experimenting with different musical paths. Looking back, is there anything you wouldn’t do again? Which version of Desyn makes you most proud and helped you become the Desyn you are today?
Yes always keeping myself busy. I dont think this life as a DJ should be too easy, hence im always pushing and exploring – it never stops. I stick to playing only vinyl as part of that perspective. Its a stuggle to play vinyl to me, making dubplates always, carrying always heavy bags and dealing with problems at events with turntables to name a few: an artist should often be in phases of work, stuggle and development.
I see only one version of myself and always evolving, yes searching and exploring always. The universe is perfect, every mistake every bad decision, all leads to development. I could look back and say now I don’t like musically certain periods of my life – I’ve come to realise many people loved an older version of Desyn – a lot more than I do, then its hard to say I would change anything for them.
I’m not really proud of anythiny (yet) it’s more waves of relief I get when i get messages from people after gigs saying nice things, then i feel ok ive made a difference to them so im doing something right for now. But proud – not yet – maybe I will feel that when i create something truly original in a studio and not just playing other peoples records. A decent dj mix though is an achievement as good as anything in terms of artform – I do strive to a certain ideal when it comes to dj mixes and that is something that brings lets say a certain level of satisfaction when achieved, which is quite rare and difficult to do, sometimes many many years of work for one decent dj mix, hence I dont release many.
Your career also includes a period when you stepped away from the scene. Would you like to share what led you to take that break and what—or who—convinced you to return? Did anything change within you or in your approach to music during that time?
I’m not sure this is the right place to go into that, its a big one. Lets just say I could write a book on it one day and probably will. I will say it was a period of great darkness, the dark night of the soul if you will. I went deep into psychosis through overloading psychedelics and self inquiry: I opened some doors I wasn’t expecting or knowing what was behind them and I lost my mind, and lost my self, I went somewhere I thought id never return from; at one point I cancelled over 100,000 us dollars of contracted gigs – and let a lot of people down – a lot of places that would never book me again now after I just dissapeared on them, no apologies to them at the time because i wasnt capable of communication.
There was a profound change in me yes, and a period of about 3 months where there was no music at all, a complete break into silence. Day by day as I recovered and stepped back into music I started to explore again and un intentionally re-invent myself day by day, following my passion again to keep on digging music. Albeit with a more minimal vision from about 2010 onwards. The last 15 years I have done more digging than ever before in my life, and I was already non stop from the age of 16/17 onwards.
Let’s talk a bit about your current projects. In addition to performing as Desyn, you’re also part of the Faciendo collective. How did Faciendo come about? What is your goal as Desyn, and what is the goal of Faciendo?
A lifetime of instrospection and reflection on the industry and DJing led me to Faciendo. A strong sense that a musical path to something community based was necessary and healthy, not only for my survival but for all. I love to DJ individually, and love individual expression in others – but it seems too unbalanced a whole scene focused 99% on the idoliation of the indivisual. To bring balance I want to also follow something less ego and more communal. I always felt deep inside there was something positive to project to the world when a group of friends work together as a family, in unity towards something musical.
This was idea from the very first Faciendo Soundsystem parties in London back in 2012. It was born out of frustration with how the scene’s evolved—where the DJ, not the party, steals the spotlight—Faciendo has always aimed to blur individual egos and bring back the collective energy of the party. It’s all about creating something universal, both musically and physically.
Over the last decade, the crew has carefully come together, weve invited each DJ one at a time, each with their own unique style, crazy record collections, and deep digging methods. We’re a true community, constantly learning from each other, growing, and shaping our sound through each gig together and getting closer as friends along the way. Right now there is 6 of us and I wouldn’t be suprised should we be 7 or 8 over the next years (I’ve already asked a 7th member to join, one lovely lady DJ who I admire a lot) and am waiting patiently for the right moment for her to honour us. Every Faciendo Soundsystem set is a one-of-a-kind journey, fueled by a core sound from what connects us but flavored by each individual’s contributions.
No two parties are ever the same because musically we can move forward far faster together than we can as indivudals as we can cover so much more musical ground. We’re constantly inspiring each other with music and what we are forming together, and feel this is projected onto the crowd, with the intention also of passing this oneness feeling to the whole party.
My goal as Desyn, is too keep inspiring however I can, through dj mixes via projects like Faciendo, solo djing, SOS, creating my own software/hardware based musical interfaces and creating original music in original ways.
We know you’re a big record collector, always on the hunt for new music to play in your sets. How has the record market changed over the decades?
The biggest change was around 2006: this is when digital tsunami wiped out the vinyl sales and shops and distributors went under. Since then I feel its the conneausiers of popular music and the underground djs that still play vinyl that have kept it going. Discogs changed a lot of things as it brought the universe of knowledge and buying and selling into once place: I would say that has had the biggest impact on the market as it has moved the price of many records up far faster than anything else I ever saw being alive. It’s like the stock market was created for vinyl. Other than that I’ve seen on big changes in the market, just digital killing off viny culturel for a little while , and now vinyl is back but a lot more expensive and in a more niche way than before.
How do you organize your record bag, and how do you choose the music to play at a party?
My record bag is in key and bpm order. Musical key. I choose first based on key, if I don’t see anything in exact harmonic match I will look randomly and then work the mix in a different way to avoid and harmonic clash. I bit of disharmony is good sometimes in someway but I do feel all the music we play is made harmonically (i.e. in fixed scales and keys) and for example if you play a 6 minutes record and the first 1 min or 2 mins are being mixed out or into the next record then thats 1/3 of the music all night that is mixed – that mix is something never heard before – itis a completly unique energy that has never ever been heard or made before.
For me then it’s important to make sure it is harmonious as creates more beauty over the course of an entire set, and mixing two records together is also a way of exploring new sound combinations, rhythmatic movements and energies.
You’re certainly a figure with extensive experience in the clubbing world. In your opinion, what’s the current state of the scene? Why do we see so many artists, promoters, clubs, and labels struggling these days?
All good things are worth struggling for, and this is a very good thing.
We’ve learned that, once again this year, you’ve organized the seekers x faciendo showcase at Hoppetosse. How important is this event to you, and what can we expect from this two-day, non-stop music experience?
Yes, a party we look forward to more than others for sure. You can expect all the key figures from seekers & Faciendo that have shaped us over the recent years, joined with some other DJs we invited because we love their musical styles and exceptional efforts they are making. A special maybe 10hr faciendo soundsystem set with all 6 of our djs, and this time we making a joint selection of b2bs between seekers resident djs and the faciendo soundsystem djs – showing the unity also between the organisations that have always supported and loved each other.
What’s next for Desyn in the future?
My lifes work coming together, literally 35 years of non stop digging into musical sets to listen live and more dj mixes (lots more) some with friends and released online/shops, some free on internet, my own music production software thats been in development for over 10 years and original music and albums with SOS and Faciendo Soundsystem, and a very special mix that I am working on which is currently titled “Postcards from the Edge”, lets say for now its a musical message from the very edge?
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