Sconvolgimenti meteo a catena: GELO SIBERIANO pronto a sfondare

Per la prima volta in questo inverno, i modelli meteo ipotizzano un evento di riscaldamento improvviso della stratosfera, il cosiddetto Stratwarming, previsto intorno alla metà di febbraio. Questo fenomeno potrebbe scatenare cambiamenti atmosferici di rilievo, andando a compromettere la stabilità del vortice polare e aprendo la strada a un possibile afflusso di aria gelida siberiana […] Sconvolgimenti meteo a catena: GELO SIBERIANO pronto a sfondare

Feb 5, 2025 - 20:57
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Sconvolgimenti meteo a catena: GELO SIBERIANO pronto a sfondare

Per la prima volta in questo inverno, i modelli meteo ipotizzano un evento di riscaldamento improvviso della stratosfera, il cosiddetto Stratwarming, previsto intorno alla metà di febbraio. Questo fenomeno potrebbe scatenare cambiamenti atmosferici di rilievo, andando a compromettere la stabilità del vortice polare e aprendo la strada a un possibile afflusso di aria gelida siberiana su alcune regioni del pianeta.

Gli studiosi del clima stanno analizzando con attenzione la situazione, perché un vortice polare instabile può agevolare la discesa di correnti fredde verso le medie latitudini, influenzando in modo drastico il meteo in Europa. Dopo settimane di resistenza, i più recenti modelli segnalano una sua progressiva debolezza, un dettaglio che potrebbe avere effetti tangibili anche sull’Italia.

 

Che cos’è il vortice polare e perché sta cambiando

Il vortice polare è una vasta area di bassa pressione situata sopra il Polo Nord, caratterizzata da temperature estremamente rigide e venti intensi che circolano rapidamente attorno all’Artico. Normalmente, la sua struttura compatta mantiene il freddo confinato nelle zone settentrionali, impedendone la diffusione a latitudini inferiori.

Se il vortice si indebolisce o si deforma, l’aria gelida può sfuggire dal suo consueto percorso e raggiungere regioni più temperate. Nei casi più estremi, si può verificare un “Split del vortice polare”, ovvero la suddivisione del vortice in più nuclei distinti. Questo scenario potrebbe portare a ondate di gelo che investono zone come l’Europa occidentale, gli Stati Uniti o l’Asia.

 

Il ruolo delle onde atmosferiche nel possibile crollo del vortice polare

L’indebolimento del vortice polare è spesso legato alla propagazione di onde atmosferiche che trasmettono energia dalla troposfera alla stratosfera. Queste onde possono essere generate da molteplici fattori, tra cui l’interazione dei venti con le grandi catene montuose, le differenze termiche tra oceani e continenti e fenomeni tropicali come la Madden-Julian Oscillation (MJO).

Se queste oscillazioni risultano abbastanza intense, possono provocare un Stratwarming capace di alterare profondamente l’equilibrio atmosferico globale. La presenza di un anticiclone sulla Scandinavia e di una bassa pressione tra la Groenlandia e l’Atlantico potrebbe inoltre favorire un’ulteriore destabilizzazione, con conseguenze dirette sul clima europeo.

 

Eventi storici e possibili effetti sul meteo italiano

Un caso emblematico si verificò nel febbraio 2018, quando un’improvvisa rottura del vortice polare portò una violenta ondata di gelo su molte aree dell’Europa. Inizialmente sottovalutato dai modelli, questo evento generò un abbassamento termico eccezionale e diffuse nevicate anche su aree che raramente vengono colpite da fenomeni simili.

Oggi, il vortice polare appare ancora resistente, ma i segnali di una sua graduale perdita di forza sono sempre più evidenti. I prossimi giorni saranno cruciali per capire se assisteremo a un vero cedimento strutturale oppure a una semplice oscillazione temporanea.

 

Quali scenari per l’Italia? Rischio gelo siberiano o perturbazioni più miti?

Se l’Europa venisse coinvolta direttamente da un collasso del vortice polare, le conseguenze potrebbero essere drastiche, con un possibile ritorno di gelo siberiano e nevicate fino a bassa quota anche nel nostro Paese. In alternativa, se il nucleo freddo dovesse spostarsi altrove, il meteo italiano potrebbe risentire solo marginalmente del cambiamento, con temperature più contenute e perturbazioni meno incisive.

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