Mecna contro l’industria musicale: “Piattaforme per lo streaming ci comandano finché restiamo vivi”
Dopo aver pubblicato sui social, lo scorso 20 gennaio, Caro Inverno, Mecna torna con Passione, un nuovo brano pubblicato sempre e solo sui suoi canali social, dove è anche disponibile un video che vede – in primo piano – l’artista legato con delle funi. “Non mi emoziona quasi niente. Vedo i giullari nelle feste, discoteche […] L'articolo Mecna contro l’industria musicale: “Piattaforme per lo streaming ci comandano finché restiamo vivi” proviene da All Music Italia.
Dopo aver pubblicato sui social, lo scorso 20 gennaio, Caro Inverno, Mecna torna con Passione, un nuovo brano pubblicato sempre e solo sui suoi canali social, dove è anche disponibile un video che vede – in primo piano – l’artista legato con delle funi.
“Non mi emoziona quasi niente. Vedo i giullari nelle feste, discoteche ancora piene grazie ai rapper, ognuno che ha la soluzione ed anche a me mi piacerebbe”, chiosa Mecna con disincanto.
Poi, molto critico nei confronti dell’industria musicale, aggiunge: “La domanda non sta dietro più alle offerte. Piattaforme per lo streaming muovono i fili, ci comandano finché restiamo vivi. Se vuoi un pezzo nelle radio, devi essere più appealing“.
Il mirino viene successivamente spostato sull’attuale “moda” di fare feat e sulla gestione del successo: “Che ne dici se pensiamo tipo a un featuring? Ho scritto a ****, non mi ha risposto. Pensa il successo come l’ha ridotto, che sta a tremila una mattina, forse un giorno, e per un mese poi scompare… gli ha fatto male. Serve qualcuno con cui andare a Sanremo? Perché da solo non ci provi nemmeno. L’unione fa la forza, ma ho un amico che temo abbia perso la passione e non sto parlando di Gh*****“.
A questo punto, mentre nel video si vedono due giovani ragazzi che discutono, Mecna smette di guardarsi intorno, stringendo l’inquadratura su una persona specifica, di cui non svela però l’identità, e interrogandosi sul loro rapporto:
“Adoro le persone complicate, che ti rendono difficile la vita. Poi, per me, sei così semplice e scontato che ti complico le cose, non mi costerà fatica. Che cosa siamo quando spegni le luci? Intendo quelle della casa dove poi ti accucci. Intendo della tua cucina, dove mangi il sushi, dove inviti l’amichetta con cui poi ti strusci”.
Ed ecco che, “forti pensieri – che si infrangono – lasciano forse aperte più domande che risposte“, mentre “vite distratte raccontano la patina essenziale di una crisi esistenziale e di chi se ne accorge“.
Tra loro che si sono accorti di questa crisi esistenziale c’è sicuramente Mecna che, con estrema consapevolezza, afferma: “Faccio di tutto per lasciare almeno un segno del mio passaggio sulla terra. Faccio del mio meglio”.
Ma… “C’è chi lo butta via per aria con un po’ di sdegno”. E ancora “chi comanda tutti quanti per chiamarlo regno. Bravi!“.
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