Come funzionava la truffa a nome di Crosetto: il riscatto per i soldati e la voce finta con l’Ai

I truffatori hanno obiettivi "mirati", telefonano da Roma, si presentano come persone dello staff e usano voci camuffate con l'intelligenza artificiale L'articolo Come funzionava la truffa a nome di Crosetto: il riscatto per i soldati e la voce finta con l’Ai proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 6, 2025 - 19:44
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Come funzionava la truffa a nome di Crosetto: il riscatto per i soldati e la voce finta con l’Ai

“Ci sono dei soldati prigionieri da liberare pagando un riscatto”. Con questa scusa almeno due imprenditori sono stati raggirati da un finto ministro della Difesa Guido Crosetto. Milanesi, benestanti, i due sono stati contattati dai truffatori che, complice anche l’intelligenza artificiale per camuffare le voci – dello stesso ministro, di un sedicente funzionario della Difesa o di un generale – hanno provato via telefono a ottenere ingenti bonifici. Riuscendosi, almeno in un caso, con un versamento da un milione di euro.

Sulla vicenda indaga la procura di Milano. L’inchiesta, coordinata dal procuratore Marcello Viola e dal pubblico ministero Giovanni Tarzia, ipotizza – anche sulla base di quanto raccontato dallo stesso ministro della Difesa – che i truffatori abbiano tentato il raggiro ad almeno altre tre persone. Da quanto si è saputo, i truffatori si presentano come persone dello staff di Crosetto e hanno obiettivi “mirati” che possono versare molti soldi. Le telefonate arrivano da un numero con prefisso di Roma, definito ‘plausibile’ dagli inquirenti.

Il meccanismo dei raggiri, per chiedere e ottenere denaro anche per decine di migliaia di euro a nome del ministro, sarebbe piuttosto banale e ora si sta indagando proprio per ricostruire il sistema e per capire quanto è esteso. Il fascicolo a Milano è aperto per l’ipotesi di reato di truffa aggravata dal danno di rilevante entità e al momento è a carico di ignoti.

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