BCE pronta ad un nuovo taglio. E poi? La parola agli analisti

Se la Federal Reserve dovrebbe lasciare l’attuale livello di costo del denaro, Francoforte sembra destinata a proseguire nella sua politica di allentamento monetario, alla luce di un’inflazione che ancora resta vischiosa.

Gen 30, 2025 - 02:09
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BCE pronta ad un nuovo taglio. E poi? La parola agli analisti

In questa intensa settimana caratterizzata dalle decisioni degli istituti centrali principali, giovedì sarà il turno della Banca centrale europea che seguirà la Federal Reserve di questa sera.

Il 2024 è stato un anno di tagli dei tassi per Francoforte, per la precisione quattro, che hanno portato il tasso sui depositi al 3%. Il nuovo anno potrebbe iniziare sulla stessa strada per la BCE che domani è vista ridurre nuovamente il prezzo del denaro di altri 25 punti base, mossa da replicare anche a marzo secondo alcuni analisti.

Geoff Yu, Market Strategist di BNY EMEA, prevede che “la BCE taglierà il tasso di deposito di 25 pb al 2,75%, con l'intenzione di continuare a tagliare di 25 pb a trimestre, dato che i dati e l'attività continuano a stabilizzarsi anziché deteriorarsi”. L’esperto ricorda come ci siano stati “alcuni commenti da parte dei membri più critici che preferirebbero aspettare, ma crediamo che la maggioranza del Consiglio direttivo preferisca agire ora, soprattutto perché l'amministrazione Trump non ha escluso l'imposizione di dazi sulle esportazioni dell'UE negli Stati Uniti, anche se non pensiamo siano in cima alla sua agenda per ora".

“Appare ormai tramontata del tutto l'ipotesi di un taglio di maggiori dimensioni”, avvisa Yu, “anche perché l'inflazione interna rimane vischiosa e alcuni membri del Consiglio direttivo hanno espresso la loro opposizione ad accelerare troppo i tempi. Tanto più che negli Usa, nonostante il pressing di Trump per tagli immediati dei tassi, la Fed sembra avviata a una pausa di riflessione prima di abbassare nuovamente il costo del denaro che negli Usa attualmente è fermo nella forbice compresa tra il 4,25%-4,50%”.

Taglio mini all’orizzonte anche secondo Goldman Sachs, in quanto “gli indicatori che sono stati ampiamente in linea con le proiezioni dello staff di dicembre, indicando una crescita moderata e una disinflazione in corso”, e la banca sottolinea “che i funzionari della BCE hanno orientato verso ulteriori tagli dei tassi, sostenendo la scorsa settimana che la direzione della politica è "molto chiara".

Pertanto, Goldman Sachs si aspetta un messaggio costante e senza alcuna modifica al linguaggio politico chiave. Inoltre, l'attesa è che la presidente Christine Lagarde adotti un tono simile ai suoi commenti a Davos, con gran parte delle domande incentrate sulle potenziali implicazioni economiche dell'agenda politica di Trump.

Visti i dati e i commenti arrivati, Goldman Sachs ritiene che un ulteriore taglio di 25 punti base alla riunione di marzo sia molto probabile, il che porterebbe il tasso di deposito al 2,5%. Quanto e quanto rapidamente la BCE taglierà oltre marzo dipenderà dai dati in arrivo.

La linea di base della banca d'affari rimane per ulteriori tagli sequenziali di 25 punti base all'1,75% a luglio. "Gli ultimi commenti suggeriscono che la maggior parte dei membri del Consiglio direttivo è a suo agio nel tagliare al 2% in estate, secondo le proiezioni dello staff della BCE. Mentre le nostre previsioni di inflazione sono simili, ci aspettiamo una crescita più debole a causa delle crescenti tensioni commerciali (allo 0,8% contro l'1,1% per il 2025). Di fronte a una crescita inferiore nelle nostre previsioni, crediamo che siano probabili tagli fino alla fine dell'intervallo neutro delineato da Lagarde", si legge nella nota firmata da Sven Jari Stehn, chief European economist per Goldman Sachs.

L'arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump e il timore che le sue politiche possano ridare fiato all'inflazione secondo Yu “non fanno per ora cambiare i piani alla BCE circa il suo processo di riduzione graduale del costo del denaro. Lo hanno detto con chiarezza al World Economic Forum a Davos diversi membri del Consiglio direttivo BCE e in primis la stessa presidente Christine Lagarde che ha indicato come una ripresa dei prezzi negli Stati Uniti sarebbe almeno in prima battuta un problema per gli americani”.

Per giovedì, dunque, l'attesa pressoché unanime degli economisti è per un nuovo taglio di 25 punti base a portare il tasso sui depositi al 2,75% nell'ambito di una strategia volta a pilotare i tassi in territorio neutrale attorno al 2% entro l'estate.

Secondo Laurence Fink, ceo di BlackRock, alla luce della forza dell'economia che sembra essere proseguita nel primo trimestre dell'anno dopo un quarto trimestre 2024 superiore alle attese, è addirittura “possibile che la Fed nei prossimi mesi possa tornare ad alzare i tassi, specialmente se le politiche di Trump dovessero ridare slancio alle pressioni inflazionistiche. Un fattore che avrebbe ovvie ripercussioni sul cross euro/dollaro di cui la BCE non potrebbe in qualche maniera tener conto”.