Asset allocation, bond high yield europei: l’outlook di Oddo BHF AM

Il mercato europeo degli high yield ha registrato una forte performance nel 2024, con un incremento del +8,46% e un restringimento degli spread di -85 punti base, raggiungendo un livello di 328 punti base. Fatta eccezione per il mese di aprile, quando l’escalation della situazione in Medio Oriente ha portato il mercato a muoversi lateralmente,... Leggi tutto

Feb 1, 2025 - 04:46
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Asset allocation, bond high yield europei: l’outlook di Oddo BHF AM

Il mercato europeo degli high yield ha registrato una forte performance nel 2024, con un incremento del +8,46% e un restringimento degli spread di -85 punti base, raggiungendo un livello di 328 punti base.

Fatta eccezione per il mese di aprile, quando l’escalation della situazione in Medio Oriente ha portato il mercato a muoversi lateralmente, il mercato high yield europeo ha mostrato performance positive in tutti gli altri mesi del 2024. Gli indicatori di crescita economica si sono inizialmente stabilizzati, per poi peggiorare verso la fine dell’anno, soprattutto nel settore manifatturiero. I livelli di inflazione sono diminuiti nel 2024 e le banche centrali hanno ridotto i tassi di interesse come previsto. Tuttavia, il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a dieci anni è aumentato di +34 punti base, terminando l’anno al 2,36%. Ciò è stato parzialmente dovuto al fatto che i rendimenti partivano da una base già bassa e, in parte, al calo dell’inflazione inferiore alle aspettative, che ha portato gli investitori a prevedere un rallentamento nella diminuzione dei tassi di interesse nel 2025.

Il mercato high yield europeo ha poi visto una significativa attività di emissione nel 2024, con un’emissione lorda più che raddoppiata rispetto all’anno precedente, raggiungendo 119 miliardi di euro.

La stagione di reporting per le aziende del mercato high yield europeo è stata mista. Mentre la performance operativa della maggior parte degli emittenti è risultata in linea con le aspettative, le aziende dei settori automobilistico, chimico e dell’imballaggio hanno emesso avvisi di profitto e prospettive incerte. Allo stesso tempo, la situazione è migliorata per alcuni emittenti nel settore immobiliare, che sono riusciti a rafforzare la propria precaria situazione finanziaria tramite vendite parziali e il prolungamento delle scadenze a breve termine.

Inquesto contesto, ecco di seguito l’outlook per l’high yield di Alexis Renault, responsabile globale per le obbligazioni high yield di Oddo BHF AM.

Buone premesse anche per il 2025

Il mercato high yield europeo entra nel 2025 con un premio di rischio relativamente basso (OAS di 328bps al 31 dicembre 2024). Tuttavia, la valutazione elevata è supportata da fondamentali solidi. La qualità creditizia media del mercato high yield europeo rimane solida, con quasi il 60% delle emissioni nella fascia BB e una liquidità degli emittenti soddisfacente. Operativamente, la maggior parte delle aziende sta performando in linea con le aspettative, con un focus sul rifinanziamento anticipato delle scadenze esistenti. Le condizioni di prestito sono migliorate e il tasso di default previsto da Moody’s per l’Europa rimane basso (3% su un orizzonte di 12 mesi a novembre 2024). Dal punto di vista tecnico, l’asset class dovrebbe continuare a beneficiare di afflussi e di un’emissione primaria robusta.

Economia europea 2025: previsioni

Le più recenti previsioni di consenso per l’economia europea indicano una crescita lievemente positiva nel 2025, storicamente sufficiente per i mercati del credito. Tuttavia, si prevede che la dinamica di crescita in Europa sarà più debole rispetto agli Stati Uniti, principalmente a causa del persistente clima industriale depresso. È improbabile che ci siano significativi stimoli fiscali, considerando la complessità politica nella formazione dei governi in economie chiave come Francia, Austria e Germania.

L’inflazione in Europa probabilmente continuerà a diminuire e la Banca Centrale Europea ridurrà ulteriormente i tassi di interesse, anche se a un ritmo più lento.

Un fattore chiave sarà rappresentato dalla futura politica commerciale ed estera della nuova amministrazione statunitense. Un atteggiamento protezionista da parte dell’amministrazione Trump potrebbe causare elevata volatilità nei mercati dei capitali. Le speculazioni su un approccio meno aggressivo da parte della Federal Reserve hanno già spinto al rialzo i tassi di interesse nelle prime settimane di gennaio. Nel frattempo, la situazione di bilancio della maggior parte dei paesi rimane stretta. Ciò, insieme ai continui disaccordi politici, soprattutto in Europa, potrebbe far aumentare i premi di rischio sui titoli di Stato.

Dato il livello di valutazione della classe di attivo e l’elevato potenziale di volatilità, è ancora più cruciale adottare un approccio fondamentale nella selezione dei crediti. L’attenzione agli investimenti dovrebbe concentrarsi su aziende con un modello di business solido, in grado di resistere a un possibile calo della spesa dei consumatori e a mercati dei capitali più volatili, con un livello di indebitamento moderato e un profilo di scadenze di medio-lungo termine.