App spionaggio israeliane nella bufera: il controllo è fuori controllo

Le app spionaggio di Paragon Solutions sono al centro di un caso internazionale. Cosa nascondono gli attacchi ai giornalisti? L'articolo App spionaggio israeliane nella bufera: il controllo è fuori controllo è tratto da Futuro Prossimo.

Feb 5, 2025 - 18:19
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App spionaggio israeliane nella bufera: il controllo è fuori controllo

Le app di spionaggio sono uno strumento potente, ma anche pericoloso. Quando sono utilizzate per scopi illeciti, possono minacciare la libertà di stampa e i diritti umani. È esattamente ciò che è successo con Paragon Solutions, un’azienda israeliana accusata di aver preso di mira giornalisti e attivisti tramite attacchi “zero-click”. Nonostante l’azienda affermi di vietare esplicitamente tali pratiche, il polverone che si sta sollevando in queste ore dimostra che qualcosa non funziona. Il governo degli Stati Uniti e i suoi alleati sono tra i clienti confermati di Paragon, ma chi controlla realmente l’uso di queste tecnologie?

Il caso delle app spionaggio israeliane: quando la sicurezza diventa sorveglianza

Le app spionaggio sviluppate da aziende israeliane come Paragon Solutions stanno sollevando preoccupazioni sempre maggiori a livello globale. Queste tecnologie, progettate per garantire la sicurezza nazionale, sono al centro degli ultimi scandali legati alla violazione della privacy di giornalisti, attivisti e membri della società civile.

Un caso emblematico riguarda l’Italia. Qui, a fare le spese di questi spyware probabilmente collegati a governi o entità statali, è stato un direttore di testata. Fanpage è un quotidiano online autore nel recente passato di diverse inchieste “scomode”: di recente, ha pubblicato registrazioni segrete che mostravano membri delle giovanili del partito italiano Fratelli d’Italia mentre facevano commenti razzisti, antisemiti e inneggiavano a slogan fascisti. Questo lavoro giornalistico ha scatenato una reazione violenta, con l’accusa che lo spyware fosse stato utilizzato per monitorare e intimidire i giornalisti coinvolti.

Sebbene non ci siano ancora prove dirette del coinvolgimento di Paragon Solutions in questo caso specifico, il modus operandi ricorda altri attacchi attribuiti a tecnologie simili, come Pegasus, anche questo sviluppato da un’azienda israeliana, la NSO Group.

Come funzionano le app di spionaggio?

Le app di spionaggio come quelle prodotte da Paragon e altre aziende israeliane si basano su tecniche avanzate di sorveglianza digitale. Una delle caratteristiche più insidiose di questi strumenti è la capacità di infiltrarsi nei dispositivi senza alcuna interazione da parte dell’utente, attraverso attacchi “zero-click”. Questi exploit sfruttano vulnerabilità nascoste nei sistemi operativi dei telefoni cellulari, permettendo agli aggressori di accedere a messaggi, chiamate, foto e persino microfoni e telecamere.

La cosa è piuttosto grave: fino a 90 giornalisti e attivisti in tutto il mondo sono stati presi di mira tramite attacchi di questo tipo. Tra le vittime ci sono l’italiano Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, e l’attivista libico Husam El Gomati, che vive in Svezia e si batte contro le politiche migratorie tra Italia e Libia. Entrambi hanno confermato di essere stati colpiti da spyware durante le loro attività professionali.

Le contraddizioni di Paragon Solutions

Nonostante le accuse, comunque, Paragon Solutions continua a difendere la propria reputazione. Il presidente esecutivo John Fleming ha dichiarato che l’azienda “richiede che tutti i suoi clienti accettino termini e condizioni che vietano esplicitamente il targeting illecito di giornalisti e altre figure della società civile”. Tuttavia, queste parole sembrano laconicamente superate dalla realtà dei fatti.

Inoltre, Fleming non ha risposto ad alcune domande cruciali, come quali paesi considera “alleati” degli Stati Uniti e quali meccanismi di controllo esistono per verificare il rispetto delle politiche di utilizzo. Questa mancanza di trasparenza alimenta ulteriormente i dubbi sulla reale efficacia delle misure di compliance adottate dall’azienda.

Il ruolo del governo USA (e di quello italiano)

Il governo degli Stati Uniti è uno dei principali clienti di Paragon Solutions, insieme ad altri paesi alleati. Questo solleva interrogativi importanti sulle implicazioni etiche dell’uso di queste tecnologie. Se da un lato possono essere utilizzate per proteggere la sicurezza nazionale, dall’altro esiste il rischio concreto che vengano impiegate per scopi repressivi o di controllo politico. Anche in Italia, il dibattito sullo spionaggio digitale è acceso. Nel 2022, la polizia italiana ha ricevuto diverse accuse di aver utilizzato Pegasus per spiare politici, giornalisti e attivisti, scatenando un’ondata di critiche da parte della società civile.

Questi casi dimostrano come le app di spionaggio possano facilmente trasformarsi da strumenti di sicurezza a armi di oppressione, specialmente in contesti in cui mancano regolamentazioni adeguate. Senza un adeguato controllo, il rischio è che strumenti progettati per proteggere diventino armi di oppressione. Come società, dobbiamo chiederci: a quale prezzo vogliamo la sicurezza? E chi decide dove tracciare la linea tra protezione e invasione della privacy?

L'articolo App spionaggio israeliane nella bufera: il controllo è fuori controllo è tratto da Futuro Prossimo.