Trincea Mediobanca, Colombani (First Cisl): “Vi spiego perché dico ok a MonteBanca, purché si investa”

Positivo sull’idea strategica, cauto ma ottimista – con alcuni distinguo – sugli impatti che potrebbe avere sul sistema: è l’atteggiamento di Riccardo Colombani, segretario generale della First-Cisl, sull’Ops lanciata dal Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca. “È sicuramente un’operazione inedita, quella che ha varato il Montepaschi, oltre a essere inaspettata – ha detto Colombani […] L'articolo Trincea Mediobanca, Colombani (First Cisl): “Vi spiego perché dico ok a MonteBanca, purché si investa” proviene da Economy Magazine.

Gen 28, 2025 - 10:24
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Trincea Mediobanca, Colombani (First Cisl): “Vi spiego perché dico ok a MonteBanca, purché si investa”

Positivo sull’idea strategica, cauto ma ottimista – con alcuni distinguo – sugli impatti che potrebbe avere sul sistema: è l’atteggiamento di Riccardo Colombani, segretario generale della First-Cisl, sull’Ops lanciata dal Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca. “È sicuramente un’operazione inedita, quella che ha varato il Montepaschi, oltre a essere inaspettata – ha detto Colombani ai microfoni di Conti in tasca, il settimanale radiofonico di Giornaleradio curato da Economy Group – È la prima volta che una banca commerciale lancia un’offerta pubblica di scambio volontaria su una banca di investimento, Mediobanca, che per la verità non è più solo una banca d’affari, non è più solo una holding di partecipazione, ma è una banca specializzata. Ricordo che è specializzata nel credito del consumo con Compass, nel wealth management attraverso Mediobanca Premier. Quindi si tratta di un’operazione inedita e complementare: e su questo punto l’amministratore delegato del Montepaschi Lovaglio ha tenuto a precisare che vorrà proteggere e valorizzare i due marchi storici della finanza italiana, proprio perché i due business sono complementari”.

Dunque non temete tagli all’organico?
È un’operazione in cui non si parla di sovrapposizioni mentre in Italia siamo abituati a fare sempre e solo operazioni con questo scopo, per conseguire sinergie di costi. In questo caso abbiamo un’alta complementarietà dei business, per cui se dovesse andare a buon fine l’operazione sommerebbe le clientele delle due realtà. E non comporterebbe alcuna riduzione dell’occupazione. Peraltro, in Mediobanca negli ultimi cinque anni l’occupazione è cresciuta anche per la diversificazione del business. Mentre il Monte dei Paschi di Siena ha una storia recente travagliatissima che ha determinato una contrazione proprio delle diversificazioni… Serviranno ovviamente degli investimenti di carattere qualitativo e quantitativo sull’occupazione perché quest’operazione per avere gambe deve veramente essere espressa attraverso le persone.

E che valutazione politica dà del progetto?
Dal punto di vista istituzionale e politico è evidente che l’operazione sia stata condivisa con il Ministero dell’economia e finanze che ha l’11,7% del capitale sociale del Monte dei Paschi di Siena. Non so se è una risposta ad altre operazioni che come sappiamo sono in itinere, come l’offerta pubblico di scambio tra Unicredit e Banco Bpm. Di sicuro, se andrà in porto – perché la finalità è cruciale, ossia il controllo di Mediobanca – si realizzerà un terzo gruppo bancario nazionale. Noi non siamo mai stati sostenitori della concentrazione del sistema, proprio perché tutte le altre operazioni hanno determinato tagli ai posti di lavoro e francamente non abbiamo visto grandi benefici per imprese e per famiglie. In questo caso potrebbero essercene. L’azionariato privato si rafforzerebbe moltissimo in Italia, acquisendo un ruolo guida nel conglomerato di cui si sta ipotizzando la nascita. Quanto all’attivismo del Mef, effettivamente a memoria mia è la prima volta che vedo un’operazione di acquisizione con lo Stato presente in modo così diretto.

C’è però un tema di uniformazione normativa europea, ne sa qualcosa Unicredit con il no all’acquisizione di Commerzbank che ha subito dal governo tedesco…
Bisognerà arrivare ad avere un corpo normativo uniforme a livello europeo, perché abbiamo dei sistemi bancari che sono molto diversi l’uno dall’altro. Noi, dal 1990, a partire dalla legge Amato e poi più ancora con il testo unico bancario abbiamo fatto una svolta notevolissima da un sistema completamente o quasi completamente pubblico a un sistema completamente privato. La stessa Mediobanca era nata nel 1946 per volere di Raffaele Mattioli, con le tre banche d’interesse nazionale che la controllavano ed erano controllate dall’Iri…

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