«Starlink ha la tecnologia più avanzata. Se serve davvero all’Italia, è inutile aspettare»
Con Trump fa il suo ingresso alla Casa Bianca anche Elon Musk. In Italia il dibattito politico si avvita sulla possibilità per il Paese di diventare cliente del sistema satellitare SpaceX. Ma è davvero conveniente e quali rischi si corrono? L’analisi di Guido Parissenti, Ceo di Apogeo Space, tra le startup italiane attive nel comparto nel giorno del giuramento del tycoon al suo secondo mandato da presidente nello speciale “America chiama mondo”
«Non sono molte le alternative a Starlink, se serve davvero all’Italia. Effettivamente il progetto europeo Iris 2 non è ancora partito, serviranno anni. Un’altra opzione potrebbe essere OneWeb». Guido Parissenti, Ceo e Co-founder di Apogeo Space, è alla guida di una startup della space economy: ha lanciato una costellazione privata italiana di pico-satelliti per la fornitura di servizi di telecomunicazione per dispositivi IoT.
Il giorno di Trump (e Musk)
Nel giorno del giuramento di Donald Trump, oggi 20 gennaio, lo abbiamo intervistato per commentare una notizia laterale rispetto all’avvicendamento alla Casa Bianca. La questione Starlink ha tenuto banco a lungo nei primi giorni del 2025: secondo Bloomberg il governo italiano sarebbe intenzionato ad acquisire la tecnologia della divisione di SpaceX con un contratto quinquennale da 1,5 miliardi di euro per assicurarsi un’infrastruttura per le comunicazioni sicure. A rendere il tutto più connesso al nuovo corso USA, c’è il fatto che Musk entra da oggi ufficialmente nel team di Trump. Una presenza ingombrante nello Studio Ovale?
Tralasciando le evidenti ripercussioni e polemiche politiche della vicenda, concentriamoci sull’aspetto tecnologico. Davvero la tecnologia di SpaceX per internet e le comunicazioni satellitari è la più performante ad oggi sul mercato? «Starlink è quella più avanti, non possiamo nascondercelo – ha argomentato il Ceo di Aerospace -. OneWeb ha meno satelliti. Dal punto di vista dell’utilizzo, se è davvero un servizio necessario per l’Italia dico che non possiamo aspettare altri anni».
L’Europa può competere con Starlink?
L’Europa, che negli ultimi anni ha spesso litigato con Elon Musk (chiedete all’ex commissario Ue Breton), ha in progetto Iris 2, una costellazione di satelliti per l’internet satellitare. Il problema è che non sarà pienamente operativa prima del 2030, mentre al momento l’uomo più ricco del mondo ha già lanciato oltre 7.600 satelliti. Rispetto all’internet basato sui cavi sottomarini (esposti dunque a criticità), sembrerebbe che simili innovazioni garantiscano maggiore stabilità.
«C’è comunque un rischio di interruzione di servizio. Starlink ha una rete spaziale con radici terrestri, sono i gateway – ha precisato Parissenti -. Se siamo in un contesto critico vanno difesi al meglio, soprattutto quando si tratta di comunicazioni che devono essere sicure». Nel frattempo i clienti che vogliono acquisire le parabole della divisione di SpaceX hanno già la possibilità di accedere a questa connessione satellitare, situazione che avrà un impatto sul mercato e sui competitor.
Affidarsi a un miliardario come Musk potrebbe però comportare rischi, come ha dichiarato Vittorio Colao, ex ministro dell’Innovazione. Lo ha dichiarato in una recente intervista in cui ha detto che «è rischioso fare accordi con aziende che dipendono da singole persone. Bisogna stare attenti a non creare una dipendenza strategica».
Musk, parte la campagna d’Italia?
Dal punto di vista di un imprenditore ci sono però anche opportunità secondo il Ceo di Apogeo Space. «In generale ritengo che il ruolo che Musk avrà nell’amministrazione Trump possa fare da volano anche per l’economia europea. In termini generali il settore space economy può beneficiare dal risultato di queste elezioni».
Se l’accordo da 1,5 miliardi di euro tra governo italiano e Starlink dovesse concretizzarsi ci si potrebbe anche attendere una maggiore attenzione dell’imprenditore sudafricano nei confronti del nostro ecosistema? «Intanto ci sarebbe un maggior legame tra l’esecutivo e Musk, che potrà declinarsi in altre iniziative».
Dall’ottica di una startup italiana, attiva nel medesimo ambito, il collegamento tra il Ceo di SpaceX e l’Italia non viene dunque percepito come una minaccia. «Anche noi abbiamo lanciato grazie a SpaceX. Abbiamo sette satelliti attivi con cui offriamo il nostro servizio commerciale. Finora abbiamo raccolto 5 milioni e ora siamo in fase di fundraising per raccoglierne altri 6».