“Sei una scimmia”: la madre di un’atleta che ne insulta un’altra è la scena che non vorremmo più vedere

“Chi sei? Il guinzaglio di un cane attaccato lì? Ma non ti vergogni?” per finire con un sonoro “Sei una scimmia!”. Tutto si sente chiaro e tondo e subito la ragazzina presa di mira – esausta – si gira di scatto e corre verso gli spalti. Non si vede bene, le immagini sono sfocate, ma...

Feb 5, 2025 - 15:31
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“Sei una scimmia”: la madre di un’atleta che ne insulta un’altra è la scena che non vorremmo più vedere

Chi sei? Il guinzaglio di un cane attaccato lì? Ma non ti vergogni?” per finire con un sonoro “Sei una scimmia!”. Tutto si sente chiaro e tondo e subito la ragazzina presa di mira – esausta – si gira di scatto e corre verso gli spalti. Non si vede bene, le immagini sono sfocate, ma quelle parole si sentono in tutta la loro limpida chiarezza, con quel tono acido e feroce tipico di un insulto. Razzista.

È capitato a Rimini, durante una partita di basket under 19 nella palestra Carim tra le squadre femminili di Happy Rimini e Nuova Virtus Cesena. Qui, mentre giocava col suo team sul parquet, una giovane giocatrice è diventata bersaglio di quegli insulti razzisti da parte di una spettatrice.

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Niente di nuovo, penseremo noi, in una Italia che è solita dimostrare la più becera delle sue qualità. Ce lo ha insegnato la Egonu per tanti anni, a sue spese, che siamo colpevoli di un razzismo latente (per dirne solo una eh).

Eppure, quelle parole arrivano affilate come lame, perché provenienti da una madre di due atlete della squadra avversaria. Non che se lo avesse fatto qualcun altro sarebbe di minore gravità, ma in questo caso è vivida e scottante la sensazione che in quel momento si è buttata la sportività (e la civiltà tutta) alle ortiche.