Olly a Sanremo: "La mia Balorda nostalgia tra De André e il futuro"
All’Ariston uno dei maggiori protagonisti della nuova onda del cantautorato genovese "Nella sera dei duetti ho chiamato Bregović per l’omaggio a Faber: sarà una festa".
Rubando un termine a quei campi da rugby frequentati fin dall’adolescenza, Olly potrebbe pensare al suo secondo Sanremo come ad un “drop goal”. E l’idea di calciare la palla a meta sul palco dell’Ariston è data dall’ottimo momento attraversato, con quel Tutta vita insediato da 14 settimane ai piani alti dell’hit-parade degli album più venduti e la scarica di sold-out incassata dal tour nei club che lo terrà sulla strada fino a maggio, nell’attesa di debuttare a ottobre tra le gradinate dei palazzi dello sport (esauriti pure quelli). Lui, Federico Olivieri, 23 anni, al Festival c’è arrivato nel 2023 per cantare Polvere (24ª) e duettare La notte vola con Lorella Cuccarini, ma stavolta è tutto diverso visto che si prepara a vivere una settimana da protagonista con Balorda nostalgia ("si doveva chiamare bastarda nostalgia, ma abbiamo cambiato"), già destinata a ritagliarsi un ruolo di primo piano nella playlist di questa 75ª edizione.
Olly, è difficile rimanere coi piedi per terra in momenti come questi?
"No, basta avere ben presente che stare sempre in studio o sotto ai riflettori può portare ad avere delle difficoltà nel capire chi si è veramente. La mia laurea in economia e management, ad esempio, l’ho presa non tanto per far felici i miei genitori, quanto per soddisfare un bisogno di normalità perché quello della musica è un ambiente che tende a isolarti dal resto del mondo e avere dei compagni di corso con cui studiare tre volte la settimana mi permetteva di ricordare che la vita è pure altro".
Perché ha detto sì a Conti?
"Perché prima di andare in tour ho avuto il tempo di lavorare su questa canzone rimasta fuori dalla rosa del mio ultimo album e il risultato m’ha convinto. Nel mondo della canzone posso essere visto come una novità, ma non mi sento certo un fenomeno, perché il mio obiettivo è solo quello di durare nel tempo. Ecco perché la sorpresa di vedere riaffiorare nelle classifiche brani del passato come Meno male che c’è il mare o Bianca mi rende felice".
Momento molto positivo per il giovane cantautorato genovese...
"Sì. Io, Bresh, Alfa, siamo figli della stessa città e della stessa storia. E tutti sotto i trent’anni".
Fra i colleghi in gara all’Ariston chi l’incuriosisce di più?
"Giorgia. E se qualcuno mi chiede qual è il brano della storia di Sanremo che mi porto dentro rispondo Come saprei, nonostante abbia trionfato al Festival sei anni prima della mia nascita. Per il rispetto che nutro verso di loro, attendo di ascoltare con curiosità pure Brunori Sas e Simone Cristicchi".
Un pezzo come Balorda nostalgia con chi vorrebbe condividerlo?
"Con Vasco".
Nella serata di venerdì duetterà Il pescatore di De André con Goran Bregović.
"Da genovese, nella serata delle cover volevo cantare De André e in particolare Il pescatore, che già facevo in tour in veste completamente diversa. Così ho pensato di contaminare il folk genovese con quello dell’Est puntando su quell’energia della festa che non posso pretendere da un brano come Balorda nostalgia. Anche se per sua natura Il pescatore è una canzone poco allegra, infatti, possiede una struttura che ben si presta ad arrangiamenti movimentati, come insegnato a suo tempo dalla Pfm".
Tre colleghi da invitare 10 ottobre al Forum di Assago.
"Enrico Nigiotti, Emma e, perché no, lo stesso Goran".
Passato il ciclone Sanremo cosa farà?
"L’amore, spero".