Nullità del contratto e azione di arricchimento: le Sezioni Unite ancora sulla sussidiarietà

La recente ordinanza interlocutoria n. 1284/2025 della Terza Sezione Civile della Cassazione affronta un tema di particolare rilevanza nell’ambito dei rapporti tra privati e Pubblica Amministrazione, rimettendo alle Sezioni Unite tre questioni nodali relative all’ammissibilità dell’azione di arricchimento senza causa in caso di nullità del contratto per difetto di forma scritta. La vicenda trae origine […] L'articolo Nullità del contratto e azione di arricchimento: le Sezioni Unite ancora sulla sussidiarietà proviene da Iusletter.

Feb 7, 2025 - 10:23
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Nullità del contratto e azione di arricchimento: le Sezioni Unite ancora sulla sussidiarietà

La recente ordinanza interlocutoria n. 1284/2025 della Terza Sezione Civile della Cassazione affronta un tema di particolare rilevanza nell’ambito dei rapporti tra privati e Pubblica Amministrazione, rimettendo alle Sezioni Unite tre questioni nodali relative all’ammissibilità dell’azione di arricchimento senza causa in caso di nullità del contratto per difetto di forma scritta.

La vicenda trae origine da un’opposizione a ingiunzione promossa dal titolare di un caseificio contro un Comune per il pagamento di canoni idrici. A fronte dell’accoglimento dell’opposizione per nullità del contratto di somministrazione, il Comune aveva proposto in via subordinata domanda di arricchimento senza causa ex art. 2041 c.c., accolta dalla Corte d’Appello.

L’ordinanza si inserisce nel solco tracciato dalla recente sentenza delle Sezioni Unite n. 33954/2023 in tema di sussidiarietà dell’azione di arricchimento, ma evidenzia alcuni profili problematici che necessitano di ulteriore approfondimento, tra cui (i) la qualificazione della nullità per difetto di forma scritta nei contratti con la P.A. come violazione di norme imperative, con conseguente inammissibilità dell’azione ex art. 2041 c.c., (ii) la rilevanza della posizione della P.A. come soggetto “impoverito” anziché arricchito e (iii) l’interferenza con la disciplina della ripetizione dell’indebito in caso di prestazioni di dare.

L’ordinanza mette in luce come il principio affermato dalle Sezioni Unite del 2023 – che esclude l’ammissibilità dell’azione di arricchimento in caso di nullità per violazione di norme imperative – necessiti di ulteriore elaborazione con riferimento ai contratti della P.A.

In particolare, emerge la difficoltà di qualificare la nullità per difetto di forma scritta, considerato che le norme violate sono poste a tutela dell’interesse pubblico e del buon andamento dell’amministrazione ex art. 97 Cost. Inoltre, viene evidenziata la peculiarità della posizione della P.A. quando agisce come soggetto impoverito, situazione inusuale rispetto alla casistica giurisprudenziale che ha tradizionalmente riguardato azioni proposte dai privati.

La rimessione alle Sezioni Unite appare opportuna per chiarire definitivamente i confini della sussidiarietà dell’azione di arricchimento in relazione ai contratti della P.A., con particolare riferimento alla qualificazione della nullità per difetto di forma scritta e alla posizione processuale dell’ente pubblico.

La decisione che verrà assunta avrà importanti ricadute pratiche, dovendo bilanciare l’esigenza di tutela dell’interesse pubblico sotteso alle norme sulla forma dei contratti con la P.A. e la necessità di evitare ingiustificati spostamenti patrimoniali. Di particolare interesse sarà inoltre la definizione del rapporto tra azione di arricchimento e ripetizione dell’indebito nelle ipotesi di prestazioni di dare, aspetto finora non adeguatamente approfondito dalla giurisprudenza.

Le Sezioni Unite potranno quindi fornire un quadro più chiaro e organico dei rimedi esperibili in caso di nullità dei contratti con la P.A., contribuendo alla certezza del diritto in un settore di grande rilevanza pratica.

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