La contribuzione INPS 2025 per artigiani e commercianti

![CDATA[L’INPS, con la circolare n. 38 del 7 febbraio 2024, ha fissato l’ammontare della contribuzione pensionistica di finanziamento e di computo delle gestioni pensionistiche dovuta nel 2025 da parte di artigiani e dagli esercenti attività commerciali. A tal proposito si ricorda che, dal 2012, le aliquote contributive sono incrementate di 1,3 punti percentuali e, successivamente di 0,45 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il 24% per tutti i soggetti iscritti alle gestioni autonome dell’INPS. Tale soglia è stata raggiunta quest’anno anche per i coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni. Ne deriva che le aliquote contributive per il finanziamento delle gestioni pensionistiche dei lavoratori artigiani e commercianti, per l’anno 2025, sono tutte pari alla misura del 24%. Continua invece ad applicarsi la riduzione del 50% dei contributi dovuti dagli artigiani e dai commercianti con più di 65 anni di età, già pensionati. Inoltre, la Legge di bilancio 2025 ha previsto una riduzione del 50% dei contributi dovuti a favore dei lavoratori che si iscrivono nel corso dell'anno 2025 per la prima volta a una delle Gestioni speciali autonome degli artigiani e dei commerciali e che percepiscono redditi di impresa, anche in regime forfetario. Indicazioni operative saranno fornite con una successiva circolare. Quindi le aliquote per il 2025 sono pari, per i titolari e i coadiuvanti/coadiutori al 24% per gli artigiani e al 24,48% per i commercianti. Per l'anno 2025, il reddito minimo annuo da prendere in considerazione ai fini del calcolo del contributo IVS dovuto dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali è pari a 18.555,00 euro. Quindi il contributo calcolato sul reddito minimale è pari a: euro 4.460,64 per gli artigiani e euro 4.549,70 per i commercianti. Per i periodi inferiori all’anno solare, il contributo sul minimale è pari a euro 371,72 per gli artigiani e a euro 379,15 per i commercianti. Invece, per quanto riguarda la contribuzione sul reddito eccedente il minimale e fino al limite di 55.448,00 euro, l’aliquota è pari al 24% per gli artigiani e al 24,48% per i commercianti. Mentre per i redditi superiori a detto limite l’aliquota è del 25% per gli artigiani e 25,48% per i commercianti. La circolare ricorda anche che per l’anno 2025, il massimale di reddito annuo entro il quale sono dovuti i contributi IVS è pari ad € 92.413,00, dato da € 55.448,00 più € 36.965,00. Tale limite vale esclusivamente per i soggetti iscritti alla gestione INPS con decorrenza anteriore al 1° gennaio 1996 o che possono far valere un’anzianità contributiva a tale data. Viceversa, per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31/12/1995, iscritti a decorrere dal 1996 o successivamente, il massimale annuo è pari, per il 2025, ad € 120.607,00, non frazionabile a mese. L’INPS evidenzia che il contributo IVS dovuto da artigiani e commercianti è calcolato sulla totalità dei redditi d'impresa denunciati ai fini IRPEF (e non soltanto su quello derivante dall'attività che dà titolo all'iscrizione nella gestione di appartenenza) ed è rapportato ai redditi d'impresa prodotti nello stesso anno al quale il contributo si riferisce (quindi, per i contributi dell'anno 2025, ai redditi 2025, da denunciare al fisco nel 2026). Pertanto, se la somma dei contributi sul minimale e di quelli a conguaglio versati alle previste scadenze è inferiore a quanto dovuto sulla totalità dei redditi d'impresa realizzati nel 2025, si dovrà versare un ulteriore contributo a saldo da corrispondere entro i termini di pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche. La circolare ricorda che il DLgs 13/2024 ha introdotto l’istituto del concordato preventivo biennale, volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi da parte dei contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni che applicano gli indici sintetici di affidabilità (ISA). Tale istituto non fa venir meno gli obblighi contributivi. La base imponibile concordata assume rilevanza anche per la determinazione dei contributi previdenziali obbligatori. Resta ferma la possibilità per il contribuente di versare i contributi sul reddito effettivo se di importo superiore a quello concordato. Infine, riguardo ai termini e alle modalità di versamento, si ricorda che i contributi devono essere pagati mediante il modello F24 alle seguenti scadenze: ·         16 maggio 2025, 20 agosto 2025, 17 novembre 2025 e 16 febbraio 2026, per il versamento delle quattro rate dei contributi dovuti sul minimale di reddito; ·         entro i termini previsti per il pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche in riferimento ai contributi dovuti sulla quota di reddito eccedente il minimale, a titolo di saldo 2024, primo acconto 2025 e secondo acconto 2025.]]

Feb 8, 2025 - 01:44
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La contribuzione INPS 2025 per artigiani e commercianti
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L’INPS, con la circolare n. 38 del 7 febbraio 2024, ha fissato l’ammontare della contribuzione pensionistica di finanziamento e di computo delle gestioni pensionistiche dovuta nel 2025 da parte di artigiani e dagli esercenti attività commerciali.

A tal proposito si ricorda che, dal 2012, le aliquote contributive sono incrementate di 1,3 punti percentuali e, successivamente di 0,45 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il 24% per tutti i soggetti iscritti alle gestioni autonome dell’INPS. Tale soglia è stata raggiunta quest’anno anche per i coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni.

Ne deriva che le aliquote contributive per il finanziamento delle gestioni pensionistiche dei lavoratori artigiani e commercianti, per l’anno 2025, sono tutte pari alla misura del 24%.

Continua invece ad applicarsi la riduzione del 50% dei contributi dovuti dagli artigiani e dai commercianti con più di 65 anni di età, già pensionati.

Inoltre, la Legge di bilancio 2025 ha previsto una riduzione del 50% dei contributi dovuti a favore dei lavoratori che si iscrivono nel corso dell'anno 2025 per la prima volta a una delle Gestioni speciali autonome degli artigiani e dei commerciali e che percepiscono redditi di impresa, anche in regime forfetario. Indicazioni operative saranno fornite con una successiva circolare.

Quindi le aliquote per il 2025 sono pari, per i titolari e i coadiuvanti/coadiutori al 24% per gli artigiani e al 24,48% per i commercianti.

Per l'anno 2025, il reddito minimo annuo da prendere in considerazione ai fini del calcolo del contributo IVS dovuto dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali è pari a 18.555,00 euro.

Quindi il contributo calcolato sul reddito minimale è pari a: euro 4.460,64 per gli artigiani e euro 4.549,70 per i commercianti.

Per i periodi inferiori all’anno solare, il contributo sul minimale è pari a euro 371,72 per gli artigiani e a euro 379,15 per i commercianti.

Invece, per quanto riguarda la contribuzione sul reddito eccedente il minimale e fino al limite di 55.448,00 euro, l’aliquota è pari al 24% per gli artigiani e al 24,48% per i commercianti. Mentre per i redditi superiori a detto limite l’aliquota è del 25% per gli artigiani e 25,48% per i commercianti.

La circolare ricorda anche che per l’anno 2025, il massimale di reddito annuo entro il quale sono dovuti i contributi IVS è pari ad € 92.413,00, dato da € 55.448,00 più € 36.965,00. Tale limite vale esclusivamente per i soggetti iscritti alla gestione INPS con decorrenza anteriore al 1° gennaio 1996 o che possono far valere un’anzianità contributiva a tale data. Viceversa, per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31/12/1995, iscritti a decorrere dal 1996 o successivamente, il massimale annuo è pari, per il 2025, ad € 120.607,00, non frazionabile a mese.

L’INPS evidenzia che il contributo IVS dovuto da artigiani e commercianti è calcolato sulla totalità dei redditi d'impresa denunciati ai fini IRPEF (e non soltanto su quello derivante dall'attività che dà titolo all'iscrizione nella gestione di appartenenza) ed è rapportato ai redditi d'impresa prodotti nello stesso anno al quale il contributo si riferisce (quindi, per i contributi dell'anno 2025, ai redditi 2025, da denunciare al fisco nel 2026).

Pertanto, se la somma dei contributi sul minimale e di quelli a conguaglio versati alle previste scadenze è inferiore a quanto dovuto sulla totalità dei redditi d'impresa realizzati nel 2025, si dovrà versare un ulteriore contributo a saldo da corrispondere entro i termini di pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche.

La circolare ricorda che il DLgs 13/2024 ha introdotto l’istituto del concordato preventivo biennale, volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi da parte dei contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni che applicano gli indici sintetici di affidabilità (ISA). Tale istituto non fa venir meno gli obblighi contributivi. La base imponibile concordata assume rilevanza anche per la determinazione dei contributi previdenziali obbligatori. Resta ferma la possibilità per il contribuente di versare i contributi sul reddito effettivo se di importo superiore a quello concordato.

Infine, riguardo ai termini e alle modalità di versamento, si ricorda che i contributi devono essere pagati mediante il modello F24 alle seguenti scadenze:

·         16 maggio 2025, 20 agosto 2025, 17 novembre 2025 e 16 febbraio 2026, per il versamento delle quattro rate dei contributi dovuti sul minimale di reddito;

·         entro i termini previsti per il pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche in riferimento ai contributi dovuti sulla quota di reddito eccedente il minimale, a titolo di saldo 2024, primo acconto 2025 e secondo acconto 2025.]]