Meteo, a rischio davvero GELO e NEVE entro metà FEBBRAIO. Cosa sappiamo
Il meteo per i giorni tra il 7 e l’8 febbraio risulta ancora estremamente incerto. I principali centri di calcolo globali, come ECMWF e GFS, faticano a individuare uno scenario comune a causa di continue oscillazioni nei modelli di previsione. Questo accade perché, dopo un periodo relativamente stabile, le configurazioni bariche potrebbero cambiare più volte […] Meteo, a rischio davvero GELO e NEVE entro metà FEBBRAIO. Cosa sappiamo
Il meteo per i giorni tra il 7 e l’8 febbraio risulta ancora estremamente incerto. I principali centri di calcolo globali, come ECMWF e GFS, faticano a individuare uno scenario comune a causa di continue oscillazioni nei modelli di previsione. Questo accade perché, dopo un periodo relativamente stabile, le configurazioni bariche potrebbero cambiare più volte in breve tempo. Al momento, non ci sono elementi sufficienti per tracciare una linea di tendenza affidabile e ogni aggiornamento mette in luce ipotesi talvolta opposte. Si passa, infatti, da un ritorno dell’alta pressione a una fase di maltempo di stampo atlantico, fino a una situazione di palude barica che lascerebbe spazio a variabilità accentuata. È importante sottolineare come, in questo frangente, sia particolarmente alto lo “spread” dei modelli, indicando una scarsa attendibilità e un ventaglio di possibilità molto ampio.
Prima del 7 febbraio, il meteo sull’intero territorio di ITALIA muterà più volte. Si comincerà con una fase di instabilità nel SUD tra oggi, domenica 2 febbraio e domani, lunedì 3 febbraio, quando correnti perturbate porteranno precipitazioni localmente intense. Subito dopo, si prevede un miglioramento generalizzato su gran parte del Paese, con condizioni asciutte e sole prevalente per qualche giorno. Successivamente, intorno al 5 o 6 febbraio, masse d’aria più fredde in arrivo dai quadranti orientali dovrebbero affluire in direzione dell’ITALIA, determinando un diffuso calo delle temperature.
A questo punto, la proiezione meteo diventa davvero intricata. Ad ogni nuovo output dei modelli numerici si osservano soluzioni potenzialmente molto distanti tra loro. C’è chi ipotizza il ritorno di un flusso zonale di stampo atlantico, capace di portare maltempo soprattutto sul CENTRO-NORD, con valori termici leggermente al di sotto delle medie del periodo. Altri, invece, delineano la possibilità di una fase più stabile, con l’alta pressione che potrebbe dominare ancora lo scenario meteorologico. Si intravede anche la chance di un contesto variabile, senza un vero protagonista barico, in cui rapide perturbazioni si alternerebbero a brevi pause soleggiate.
Nessuno di questi scenari, allo stato attuale, può dirsi maggiormente probabile. È sufficiente osservare gli indici di incertezza elaborati dal centro ECMWF per rendersi conto di come l’EUROPA e gran parte del NORD del continente, compreso il NORD ITALIA, siano segnalati con colori intensi che denotano una limitata affidabilità delle previsioni. Si può quindi concludere che, per il periodo subito dopo il 7 febbraio, non abbiamo ancora risposte definitive e che ogni previsione andrà necessariamente verificata giorno dopo giorno.
Il meteo della seconda metà di febbraio rimane a sua volta molto incerto. Ad aggiungere complessità, in questo periodo, ci sono i repentini cambiamenti di configurazione barica tipici delle fasi di passaggio stagionale. I modelli fanno fatica a tenere conto dei numerosi fattori che incidono sull’atmosfera, tra cui l’eventuale influenza del VORTICE POLARE o addirittura di uno SPLIT DEL VORTICE POLARE, che potrebbe stravolgere le correnti a livello emisferico.
In linea generale, si ipotizza un primo periodo dominato da una figura di alta pressione, con il conseguente ritorno di condizioni stabili. Potremmo dunque sperimentare un meteo più mite, con un leggero aumento delle temperature e sole diffuso. Subito dopo, all’inizio della terza decade, non si esclude l’arrivo di correnti fredde di estrazione orientale, capaci di far scendere nuovamente la colonnina di mercurio e di riportare un contesto invernale sul nostro Paese. Se tale circolazione si affermasse con decisione, sarebbero probabili nevicate anche a bassa quota nel NORD ITALIA, in particolare a OVEST, coinvolgendo zone che spesso sperimentano episodi nevosi quando l’aria fredda si incanala nella PIANURA PADANA.
A seguire, alcuni modelli indicano un abbassamento del flusso atlantico, con un ritorno di perturbazioni organizzate che interesserebbero il CENTRO-NORD, mentre il SUD potrebbe rimanere in una situazione di variabilità meno accentuata. È chiaro, però, che l’attendibilità di queste linee guida a lungo termine sia limitata. Basta un piccolo spostamento del getto o dell’alta pressione perché lo scenario cambi radicalmente.
Se fosse confermata una delle ipotesi più fredde, ci sarebbero maggiori possibilità di vedere nevicate a quote collinari o persino in pianura, almeno in determinate regioni del NORD. Al contrario, se si affermasse l’anticiclone, si vivrebbero giornate soleggiate con un graduale aumento termico, dando l’impressione di un anticipo di primavera. Non è raro che febbraio, in particolare nella sua parte finale, regali fasi dal sapore quasi primaverile, con temperature che superano i valori stagionali normali, talvolta di parecchi gradi.
Il meteo resta dunque in bilico tra un possibile ritorno dell’alta pressione e un eventuale affondo perturbato. In un contesto così delicato, è fondamentale seguire gli aggiornamenti giorno dopo giorno, poiché la situazione potrebbe evolversi su tempi molto ristretti. Più ci avvicineremo al periodo in questione, più i centri di calcolo potranno affinare le simulazioni, restituendoci un quadro più definito.
Ciò che è evidente è che la stagione invernale, finora piuttosto anonima in varie regioni, potrebbe ancora riservare sorprese. Sia l’arrivo improvviso di aria gelida, con possibili nevicate in PIANURA PADANA, sia un nuovo dominio dell’anticiclone, con stabilità atmosferica e temperature in rialzo, rientrano pienamente nel ventaglio di opzioni sul tavolo. ITALIA potrebbe infatti sperimentare ancora notevoli sbalzi termici e repentini cambi di circolazione meteo, una caratteristica tipica degli ultimi inverni di transizione, spesso segnati da improvvise svolte climatiche.
In conclusione, non ci resta che sottolineare ancora una volta quanto il meteo legato al 7/8 febbraio e alla seconda parte di questo mese risulti di difficile interpretazione. Ogni previsione a lungo termine andrà presa con la massima cautela e aggiornata con cadenza ravvicinata. Allo stato attuale, i modelli mostrano numerosi scenari e nessuno sembra prevalere nettamente. Attenzione, dunque, ai prossimi bollettini e ai possibili colpi di scena, perché l’inverno potrebbe regalarci ancora episodi degni di nota, specie se dovesse intervenire il VORTICE POLARE o uno SPLIT DEL VORTICE POLARE in grado di mutare drasticamente l’assetto barico. Solo con il passare dei giorni la verità meteo emergerà in modo più chiaro e potremo capire se la stagione fredda deciderà di farsi sentire in modo incisivo o se, al contrario, ci avvieremo verso una parentesi dal gusto quasi primaverile.
Meteo, a rischio davvero GELO e NEVE entro metà FEBBRAIO. Cosa sappiamo