Leasing immobiliare e prova del subentro? Sufficiente la dichiarazione di cessione del contratto

“La fusione di […] s.p.a. – originaria concedente – in […] s.p.a. è comprovato dall’atto di fusione di cui al documento 10, mentre il subentro di […] nel contratto, stante la libertà di forma di tale prova, è comprovato dalla dichiarazione di cessione di […] s.p.a. di cui al documento 13 in uno con le risultanze della visura catastale dell’immobile (cfr. doc. 9)”.

Questo è quanto deciso dal Tribunale di Brescia con la recentissima sentenza n. 459 del 4 febbraio 2025.

Si tratta di una decisione molto stringata ma che va dritto al cuore del problema, ossia la prova della conclusione del contratto di leasing, del subentro di un terzo soggetto nella locazione finanziaria e della risoluzione per inadempimento.

In particolare, questi i passaggi salienti:

• “La conclusione del contratto di leasing e il suo adempimento ad opera della concedente è comprovato dalla produzione del contratto di leasing e del verbale di consegna debitamente sottoscritti (doc. 4 e doc. 12)”;

• “L’esame congiunto del contratto, che prevede una clausola risolutiva espressa (cfr. clausola 22), della spedizione della raccomandata, con la quale la procuratrice della concedente ha dichiarato di volersi avvalere della clausola, e il contenuto della raccomandata, da cui si evince che l’inadempimento concerne un importo superiore alle sei mensilità (cfr. doc. 8) comprovano l’intervenuta risoluzione del contratto per inadempimento dell’utilizzatore nel rispetto dell’art. 1 comma 137 della legge 124 del 2017. A fronte della risoluzione del contratto l’utilizzatore è tenuto al rilascio dell’immobile come espressamente previsto dall’art. 1 comma 138 della legge 124/2017”.

Infine, per quanto concerne il subentro, il Tribunale di Brescia ha precisato che “stante la libertà di forma di tale prova”, è da ritenersi sufficiente la sola dichiarazione di cessione del contratto da parte della società che è subentrata nel contratto di leasing.

Dunque, non occorre una copia del contratto, bensì la sola dichiarazione unilaterale del soggetto subentrato nella locazione.

Questo, quantomeno, è quanto sostiene il Tribunale di Brescia.

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