Istituzionali, gli ETF attivi per risparmiare sui costi, gestire il rischio e aumentare il patrimonio

La survey, condotta da J.P.Morgan AM in collaborazione con Research in Finance, mette in evidenza i risultati di una serie di interviste condotte con 70 fund selector istituzionali e decisori di schemi pensionistici, assicurazioni, società di consulenza e fondazioni, in 12 Paesi europei, tra cui Regno Unito, Germania, Italia e Francia. L'articolo Istituzionali, gli ETF attivi per risparmiare sui costi, gestire il rischio e aumentare il patrimonio proviene da FundsPeople Italia.

Feb 4, 2025 - 14:02
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Istituzionali, gli ETF attivi per risparmiare sui costi, gestire il rischio e aumentare il patrimonio

Quasi il 30% dei grandi asset owner utilizza attualmente gli ETF arrivi per risparmiare sui costi, gestire il rischio dei propri portafogli e aumentare il patrimonio, mentre il 73% si ritiene “considerer” con poco meno della metà di questo gruppo che prevede di utilizzarne presto.

Queste sono alcune delle evidenze che emergono dalla survey condotta da J.P. Morgan Asset Management in collaborazione con Research in Finance, dai risultati di una serie di interviste qualitative condotte con 70 fund selector istituzionali e decisori di schemi pensionistici, assicurazioni, società di consulenza e fondazioni, in 12 Paesi europei, tra cui Regno Unito, Germania, Italia e Francia.

Tendenze e nuove opportunità

Tra le altre cose, la survey identifica due gruppi ben distinti tra gli investitori istituzionali: gli early adopter (27%) che sfruttano gli ETF attivi per obiettivi tattici e strategici, in particolare per gestire la volatilità del mercato e allinearsi agli obiettivi tematici, e i considerer (73%) che si dimostrano ancora poco propensi per via di una preferenza per gli ETF passivi, scarsa conoscenza e ostacoli strutturali.

Inoltre, la ricerca evidenzia i diversi livelli di utilizzo degli ETF in Europa, con allocazioni più elevate in Italia, Francia e Germania. Non solo, il rapporto identifica il reddito fisso e l'ESG come sottotemi chiave da monitorare, con molti investitori che considerano queste aree come opportunità non ancora sfruttate per gli ETF attivi.

Non mancano però le complessità. Tra gli ostacoli nella scelta emergono istanze quali la confusione, la complessità, le preferenze del mercato e gli ostacoli strutturali e normativi sono citati come ostacoli a una più ampia adozione degli ETF attivi.

Infine, uno sguardo al futuro. La ricerca evidenzia che un'adozione più ampia di questi strumenti richiederà una migliore conoscenza e performance dimostrabili per convincere i considerer. Gli ETF attivi e tematici, in particolare quelli che comprendono temi sostenibili, sono visti come potenziali punti di accesso a un'adozione più ampia.

“I risultati sono incoraggianti. Se si considera che la maggior parte degli ETF attivi a livello globale ha meno di tre anni, è impressionante vedere che quasi il 30% dei grandi asset owner in Europa sta già utilizzando gli ETF attivi”, ha dichiarato Travis Spence, Global head of ETFs di J.P. Morgan Asset Management. E conclude, spiegando che: “Ci aspettiamo che l'adozione da parte degli investitori istituzionali aumenti nei prossimi anni, in linea con il progredire del track record degli ETF attivi, raggiungendo un livello di scala. La nostra survey evidenzia la necessità di una maggiore educazione e chiarezza sui vantaggi degli ETF attivi - trasparenza, flessibilità, liquidità, efficienza dei costi e potenziale di sovraperformance - per liberare il loro pieno potenziale nei portafogli istituzionali, in modo che le istituzioni europee possano beneficiare delle opportunità offerte dagli ETF attivi.”

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