Intesa Sanpaolo, Messina si “smarca” dall’M&A bancario e punta a proseguire la crescita (anche) nel wealth management

Nella conferenza stampa post conti, il CEO del Gruppo esclude possibili mosse nel risiko bancario. Obiettivo: crescita endogena. “Il nostro modello di business, che va verso il risparmio gestito – afferma –, è quello che oggi ha il maggiore apprezzamento da parte degli investitori internazionali”. L'articolo Intesa Sanpaolo, Messina si “smarca” dall’M&A bancario e punta a proseguire la crescita (anche) nel wealth management proviene da FundsPeople Italia.

Feb 5, 2025 - 12:28
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Intesa Sanpaolo, Messina si “smarca” dall’M&A bancario e punta a proseguire la crescita (anche) nel wealth management

Il migliore anno di sempre. Intesa Sanpaolo saluta così i risultati al 31 dicembre 2024, in occasione della conferenza stampa di ieri, 4 febbraio, presso gli uffici milanesi in via Monte di Pietà. I risultati 2024 del Gruppo, d’altronde, sono oltre le attese e vedono un utile netto pari a 8,7 miliardi di euro (+12,2% a/a) e interessi netti pari a 15,72 miliardi (+6,9%). Tuttavia la conferenza ha visto anche il netto diniego di Carlo Messina, CEO del gruppo, all’ingresso nell’agone dell’M&A della finanza italiana. “Intesa Sanpaolo vuole portare avanti una crescita endogena: non entreremo in alcuna operazione di M&A in Italia” e su questo punto, insiste, “abbiamo anche un tema di Antitrust, per cui intendiamo rimanere il porto sicuro per quanti, nel Paese, vogliono investire in un’azienda non interessata da operazioni di M&A né domestico né europeo”. Il CEO non è nuovo a queste affermazioni: già nel 2023 aveva escluso l’interesse verso Banca MPS (quando era Rocca Salimbeni il possibile oggetto di interesse da parte di altri istituti) per l’impossibilità di ulteriori M&A sul mercato italiano in quanto “troppo grandi per effettuare operazioni di aggregazione”. E nel rispondere ai giornalisti che chiedevano un’opinione sulla mossa di Unicredit su Generali ha detto: “Non è il modo in cui Intesa Sanpaolo opera”. Certo è che quella di Banca MPS per Messina è comunque da considerare un’operazione di mercato e “salvo considerazioni che riguardano la vigilanza” devono essere gli investitori “a valutare la bontà di un progetto”.

Risparmio gestito: un modello apprezzato dagli investitori internazionali

Tra gli elementi che “garantiranno a Intesa Sanpaolo di continuare a operare con successo in futuro”, resta il punto fermo dettato dalla “leadership nell’attività di wealth management, protection & advisory”, con 900 miliardi di raccolta diretta e risparmio amministrato della clientela per alimentare la crescita del risparmio gestito. “Il nostro modello di business, che va verso il risparmio gestito, è quello che oggi ha il maggiore apprezzamento da parte degli investitori internazionali”, rimarca Messina sottolineando anche il focus sull’Italia. “È assurdo – ha detto – che l’eccesso di risparmio generato in Europa sia investito in altri Paesi, abbiamo occasioni in Europa e soprattutto in Italia: sono convinto che il risparmio generato in Italia debba essere reinvestito nel nostro Paese”. È chiaro, ha sottolineato rispondendo alle domande dei giornalisti, “che occorre garantire i migliori rendimenti a famiglie e investitori, ma questo è un onere che le società di asset e wealth management si devono prendere”.  

Leadership nel wealth management

A determinare la leadership nel wealth managment, si legge nella nota, una serie di “fattori abilitanti” per la crescita dei ricavi derivante da questa attività. Tra questi le circa 17 mila persone delle reti di consulenza, con la previsione di ulteriori tremila persone (per arrivare a 20 mila) entro il 2027. Le fabbriche prodotto (radunate sotto l’ombrello di Eurizon) “interamente controllate” e poi, “la struttura Wealth Management Divisions, costituita nel primo trimestre 2024, a cui riportano le preesistenti Divisione Private Banking, Divisione Asset Management e Divisione Insurance, per un presidio unitario delle attività di wealth management, con l’obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto”.

ESG

Emerge nei risultati anche la prosecuzione (nonostante i venti contrari) del percorso in ambito sostenibile. “Il solido andamento economico e patrimoniale dell’anno si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno ESG del Gruppo”, si legge nella nota. Tra le attività il Gruppo cita anche il rafforzamento della governance ESG, con la trasformazione del Comitato Rischi in Comitato Rischi e Sostenibilità che ha assunto anche maggiori responsabilità ESG da aprile 2022. A questo si affianca la nomina, ad aprile 2024, di una chief sustainability officer (Paola Angeletti) “responsabile di un’Area di Governo costituita per l’accorpamento delle attività ESG e il potenziamento dell’indirizzo strategico ESG, con un forte impegno verso il sociale e il contrasto alle disuguaglianze, un continuo sostegno alla cultura e un significativo contributo alla sostenibilità mediante progetti di innovazione e investimenti in start-up”.

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