Intervista a Giorgia: “‘La cura per me’? Rappresenta il coraggio di cambiare”

Intervista a Giorgia che, a due anni dal 6° posto con Parole Dette Male, torna in gara a Sanremo e per l'edizione 2025 porta La cura per me. L'articolo Intervista a Giorgia: “‘La cura per me’? Rappresenta il coraggio di cambiare” proviene da imusicfun.

Gen 27, 2025 - 22:06
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Intervista a Giorgia: “‘La cura per me’? Rappresenta il coraggio di cambiare”

Intervista a Giorgia che, a due anni dal sesto posto con Parole Dette Male, torna in gara a Sanremo e per l’edizione 2025 porta La cura per me. Durante la serata riservata a cover e duetti ospiterà Annalisa per una speciale reinterpretazione di Skyfall di Adele.

Intervista a Giorgia, in gara a Sanremo 2025 con “La cura per me”

Ciao Giorgia, bentornata su iMusicFun e, ovviamente, a Sanremo!
Grazie! È un piacere essere qui con voi e tornare a Sanremo. È stata una decisione imprevista, ma eccomi qua!

Sei al Festival con “La cura per me”, un brano che mette in risalto la tua versatilità. Come si sceglie una canzone per Sanremo?
Secondo me, si sceglie di pancia. Devi sentirla giusta, qualcosa che ti esalta quando la canti. La cura per me, invece, è stata una scelta che ha richiesto tanto lavoro interiore e il coraggio di cambiare.

Il brano colpisce per la modernità delle strofe, la classicità del ritornello e un testo molto profondo.
Devo ringraziare Blanco e Michelangelo, che mi hanno fornito un gioiellino su cui abbiamo lavorato insieme. L’ho fatto un po’ più mio, ma già la base era straordinaria, soprattutto per il testo che ho sentito moltissimo.

Qual è stato il punto d’incontro tra la tua idea di musica e quella di Blanco e Michelangelo?
Il punto d’incontro è stato la musica stessa, la voglia di ricercare l’emozione attraverso di essa. Anche se c’è una differenza generazionale, il linguaggio tra musicisti è unico. Possiamo attingere a bacini culturali diversi, ma la musica resta un linguaggio universale.

Due anni fa hai regalato al pubblico una straordinaria serata delle cover. Come si sceglie una cover per Sanremo senza ripetersi?
Due anni fa è stato più semplice: ho pensato subito a Elisa e alle canzoni di quel Sanremo condiviso. Era un momento di vita e un ringraziamento al pubblico. Quest’anno è stato più complicato. Secondo me, una cover deve essere coerente con il brano in gara oppure completamente opposta per mostrare un’altra parte di te. L’importante è non sminuire il pezzo principale.

In molti ti considerano una delle favorite. Pensi che il tuo percorso artistico ora potrebbe espandersi anche a livello internazionale?
No, assolutamente! Questo è un percorso che avrei dovuto intraprendere anni fa. Ora mi concentro sulla performance e sul progetto discografico. Non penso alla gara, e credo che l’Europa sia il palcoscenico ideale per i nuovi artisti italiani che vogliono crescere. Io ho avuto la mia internazionalità con momenti straordinari, come cantare con Ray Charles e collaborare con grandi artisti. Ora preferisco focalizzarmi su altro.

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