Inflazione, bollette e alimentari spingono l’indice a gennaio (+1,5%)

Piccolo rimbalzo dei prezzi al consumo a gennaio, per effetto di alcuni voci dei prodotti energetici, che già da mesi stanno premendo (senza strappi) al rialzo. Secondo le stime preliminari Istat, l’inflazione sale a +1,5% (da +1,3% registrato nel mese precedente) con una crescita mensile dello 0,6%: si tratta di un intero punto percentuale in […] L'articolo Inflazione, bollette e alimentari spingono l’indice a gennaio (+1,5%) proviene da Iusletter.

Feb 4, 2025 - 14:04
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Inflazione, bollette e alimentari spingono l’indice a gennaio (+1,5%)

Piccolo rimbalzo dei prezzi al consumo a gennaio, per effetto di alcuni voci dei prodotti energetici, che già da mesi stanno premendo (senza strappi) al rialzo. Secondo le stime preliminari Istat, l’inflazione sale a +1,5% (da +1,3% registrato nel mese precedente) con una crescita mensile dello 0,6%: si tratta di un intero punto percentuale in meno della media dell’area Euro e mezzo punto sotto il target Bce.

La dinamica di gennaio si deve essenzialmente ai prezzi dei beni (da +0,2% a +0,7%; +1,1% su dicembre 2024), mentre quelli dei servizi restano stabili (a +2,6%; -0,1% su dicembre); il differenziale inflazionistico tra i prezzi dei servizi e quelli dei beni scende dunque a 1,9 punti percentuali (dai +2,4 di dicembre). L’evoluzione dei prezzi dei beni riflette, in primo luogo, quella degli energetici che rallentano la flessione (da -2,8% a -0,7%; +3,4% su dicembre), soprattutto per la forte accelerazione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +12,7% a +27,8%; +14,5% su dicembre).

In particolare i prezzi dell’energia elettrica mercato tutelato invertono la tendenza (passando da -7,8% a +21,6%; +19,6% su dicembre), mentre quelli del gas di città e gas naturale mercato tutelato rallentano la crescita (da +30,3% a +20,9%; +1,8% su dicembre). Per la componente energetica non regolamentata, l’attenuazione della flessione tendenziale (da -4,2% a -3,0%; +2,6% su dicembre) è imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi del gasolio per mezzi di trasporto (da -5,2% a -1,8%; +2,6% su dicembre), a quella dei prezzi del gasolio per riscaldamento (da -6,7% a -3,3%; +2,3% su dicembre), della benzina (che inverte la tendenza da -1,4% a +1,2%; +2,2% su dicembre) e, in misura minore, a quella dei prezzi dell’energia elettrica mercato libero (da -12,0% a -11,1%; +4,8% su dicembre); aumenta, invece, la flessione dei prezzi del gas di città e gas naturale mercato libero (da -3,1% a -7,9%; +1,5% su dicembre).

I prezzi dei beni alimentari mostrano, nel complesso, una lieve accelerazione (da +1,9% a +2,1%; +1,1% su dicembre), con dinamiche differenziate tra le due sotto-componenti dell’aggregato. Più in dettaglio, aumenta il ritmo di crescita su base annua dei prezzi degli alimentari lavorati (da +1,7% a +2,0%; +1,2% su dicembre) e rallenta quello dei prezzi dei non lavorati (da +2,3% a +2,2%; +0,9% su dicembre). Frenano sia i prezzi dei vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +3,0% a +1,7%; +1,6% su dicembre) sia, seppur in misura inferiore, quelli di frutta fresca o refrigerata (da +2,2% a +2,1%; +0,5% su dicembre).

Il tasso tendenziale di variazione dei prezzi alimentari, per la cura della casa e della persona – il cosiddetto “carrello della spesa” – mostra un leggero incremento (da +1,7% a +1,8%), come anche quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,7% a +2,1%).

Nel comparto dei servizi, il ritmo di crescita su base annua dei prezzi rimane stabile (a +2,6%). A un maggiore livello di dettaglio, decelerano i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +2,5%; -2,3% su dicembre), a causa soprattutto di quelli marittimi e per vie d’acqua interne (da +11,1% a +5,7%; -2,8% su dicembre), del trasporto aereo passeggeri (da +5,7% a +4,5%; -22,7% su dicembre a causa anche di fattori stagionali), mentre i prezzi passeggeri su rotaia accelerano (da +1,8% a +2,1%; +1,2% su dicembre). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +0,9% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.

Ieri inoltre l’Istat ha comunicato la revisione annuale del “paniere” dei prodotti per la rilevazione dei prezzi: nel paniere del 2025 figurano 1.923 prodotti elementari (1.915 nel 2024). Entrano lo speck che arricchisce l’aggregato di prodotto salumi al banco (forse anche un “effetto-Sinner”?), e poi il pantalone corto donna, la lampada da soffitto, il topper per materasso, (una sorta di materassino imbottito), la camera d’aria per bicicletta, le spazzole tergicristalli, e il cono gelato. A questi si aggiungono anche: sacchetti igienici per cani e ciotola per cani e gatti. Escono nel frattempo dal paniere: test sierologico anticorpi Covid-19 e tampone molecolare Covid-19. L’uscita è naturalmente dovuta al calo delle spese sostenute dalle famiglie per tali prodotti e alla ridotta rappresentatività rispetto ad altri. Dal 2025, inoltre, esce dal paniere il segmento di consumo relativo ai prezzi dell’energia elettrica per le famiglie in transizione (dal mercato tutelato a quello libero), che era stato introdotto nel 2024 per tener conto dell’evoluzione della spesa dei clienti non vulnerabili.

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