Il fisco invece dei professionisti
Disintermediazione fiscale. È questa la parola d’ordine del fisco del prossimo futuro. In termini tecnici tale azione è definita come “supporto alla compliance volontaria dei contribuenti e riduzione dei costi dell’adempimento fiscale”. In parole povere significa che l’amministrazione finanziaria vuole sostituirsi agli intermediari e ai consulenti fiscali, almeno nell’ambito degli adempimenti dichiarativi. Questa missione è […] L'articolo Il fisco invece dei professionisti proviene da Iusletter.
Disintermediazione fiscale. È questa la parola d’ordine del fisco del prossimo futuro. In termini tecnici tale azione è definita come “supporto alla compliance volontaria dei contribuenti e riduzione dei costi dell’adempimento fiscale”. In parole povere significa che l’amministrazione finanziaria vuole sostituirsi agli intermediari e ai consulenti fiscali, almeno nell’ambito degli adempimenti dichiarativi. Questa missione è scritta, nero su bianco, nell’atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2025-2027 firmato nei giorni scorsi dal Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. In coerenza con le riforme previste dal PNRR e dal PSB (Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029), si legge nel documento in commento, verranno intraprese attività volte a semplificare e facilitare gli adempimenti tributari, in modo da ridurre il tempo e i costi per raccogliere le informazioni necessarie a calcolare le imposte dovute, completare le dichiarazioni fiscali ed effettuare i pagamenti, anche nella prospettiva di favorire la competitività delle imprese e l’attrattività degliinvestimenti in Italia per le imprese estere che intendono operare nel territorio nazionale.
Per raggiungere tale obiettivo e sostituirsi quindi agli intermediari fiscali, l’amministrazione finanziaria spingerà ancor di più l’acceleratore sulle dichiarazioni precompilate. Grazie a queste sarà infatti possibile potenziare i servizi resi ai contribuenti-utenti, anche attraverso la semplificazione delle relative modalità di fruizione, finalizzati soprattutto a sfruttare i vantaggi derivanti dalla dichiarazione dei redditi precompilata, già consolidata nel nostro Paese. In tale ambito l’obiettivo è quello di aumentare la diffusione di questo strumento, fino a una sua progressiva generalizzazione, in modo tale che, nel corso del tempo, possa diventare lo strumento ordinario per la fruizione e la presentazione della dichiarazione, sia per dipendenti e pensionati, sia per imprese e professionisti.
Il raggio di azione della precompilata sarà dunque ampliato con particolare riferimento alle imprese e ai professionisti. In questo senso, continua l’atto di indirizzo del MEF, oltre al proseguimento delle attività volte a favorire l’utilizzo dei documenti IVA precompilati (registri IVA, liquidazioni periodiche IVA e dichiarazione annuale), saranno semplificate le modalità di accesso alla dichiarazione dei redditi precompilata e saranno implementate ulteriori informazioni proposte direttamente dall’Amministrazione finanziaria.
Nel breve termine l’intenzione è quella di estendere il modello 730 anche ai soggetti, titolari di redditi diversi da quelli di lavoro dipendente e pensione, nell’ottica di rendere progressivamente accessibile questa tipologia di dichiarazione precompilata a tutte le persone fisiche non titolari di partita IVA.
L’impegno è anche quello di incrementare il numero di modelli di dichiarazione precompilati trasmessi direttamente dai contribuenti e consolidare quelli scaricati dai loro intermediari, significativamente apprezzabile in termini di riduzione dei tempi e dei costi di reperimento delle informazioni rilevanti per il completamento della dichiarazione e l’effettuazione dei connessi pagamenti.
Un massiccio ricorso alle dichiarazioni precompilate, oltre a rappresentare un risparmio di costi per i contribuenti, che non dovranno più ricorre agli intermediari e consulenti fiscali, consentirà anche la riduzione degli errori di compilazione da parte dei contribuenti interessati, con conseguenze positive in termini di recupero di gettito derivante dalla minore evasione fiscale collegata agli errori di compilazione e calcolo delle dichiarazioni.
Segnali chiari, anzi chiarissimi. L’obiettivo dell’amministrazione è ridurre la filiera dei soggetti attualmente presenti nell’ambito degli adempimenti dichiarativi. Grazie alle precompilate, sempre più estese e facili da utilizzare, i contribuenti non avranno infatti bisogno di altri aiuti da parte di soggetti diversi dall’Agenzia delle entrate.
Per chi fa consulenza fiscale in tale ambito si prevedono dunque tempi piuttosto incerti.Questo è quello che probabilmente voleva far comprendere alla platea dei commercialisti riuniti a Roma lo scorso 15 gennaio al convegno nazionale di ANC, il Vice-Ministro dell’economia Maurizio Leo, quando consigliava di occuparsi sempre meno delle dichiarazioni fiscali e sempre più della consulenza ai propri clienti.
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