F1, Red Bull RB21: novità importanti sul range delle rigidezze sospensive
Red Bull sta correndo contro il tempo in F1. Il crash test è stato superato e il lavoro procede a spron battuto per ottimizzare tutte le risorse possibili. Pierre Waché si trova davanti alla sfida più grande della sua carriera. D’altra parte, deve dimostrare che la scelta della scuderia di affidargli i massimi poteri è […]
Red Bull sta correndo contro il tempo in F1. Il crash test è stato superato e il lavoro procede a spron battuto per ottimizzare tutte le risorse possibili. Pierre Waché si trova davanti alla sfida più grande della sua carriera. D’altra parte, deve dimostrare che la scelta della scuderia di affidargli i massimi poteri è quella corretta. Per quanto ci riguarda, era la migliore opzione, considerando che, a livello tecnico, il francese è un super esperto. L’obiettivo della scuderia di Milton Keynes resta il medesimo: difendere il mondiale piloti e tornare a vincere quello costruttori dopo la “débâcle” del 2024.
Ma non sarà affatto semplice tenendo presente almeno altre due scuderie, se non tre. Ci riferiamo in primis alla McLaren, che nella prossima campagna agonistica parte senza dubbio da favorita. Sono diverse le novità che il team britannico vuole proporre, conscia che l’occasione per ripetersi e puntare anche al titolo che in questo momento è nella mani di Verstappen è possibile. C’è poi la Ferrari, un ambiente molto caldo con l’arrivo Lewis Hamilton. L’inglese ha portato un’ulteriore ventata di convinzione nella mente di tutto il gruppo di lavoro. Il Cavallino Rampante si sente al quanto maturo e lo vuole dimostrate.
All’interno di questo scenario non possiamo dimenticare altri due team: Mercedes e Aston Martin. Il primo ha mezzi e risorse tecniche per disputare un ottimo campionato, mentre il secondo potrà contare sul super supporto del genio incontrastato della F1: un certo Adrian Newey. Il britannico non ha partecipato alla costruzione della AMR25, tuttavia potrà correggerla e migliorarla. Insomma… alla Red Bull gli sfidanti non mancano. Oltre alle varie tematiche affrontate dalla nostra redazione nelle ultime settimane, abbiamo ancora qualcosa da dire sulla RB21.
F1, Red Bull ha lavorato sulla duttilità aero meccanica per la RB21
C’è un ulteriore aspetto su cui si è concentrata la Red Bull, inerente la mera concezione della dinamica sul veicolo 2025. Nella passata campagna di F1, la RB20 è stata spesso accusata di essere stata troppo rigida, specie in determinati tracciati. Questa affermazione è vera solo in parte e non può essere presa per buona. Gli stessi fatti lo testimoniano, osservando le diverse gare del campionato 2024, dove il rendimento altalenante ha fatto parte sì, in diverse corse, mentre in altre ha lasciato spazio all’ottima competitività. Anzi tutto va fatto un ragionamento utile alla causa prima di andare avanti con lo scritto.
Dobbiamo infatti specificare che, una dinamica che viene considerata “rigida” per una vettura, per altre monoposto non lo è affatto. Chiarito questo aspetto, resta il fatto che Red Bull, tramite i diretti interessati, ha senza dubbio ammettono, in maniera parziale, che gli schemi sospensivi hanno creato non pochi grattacapi al team, impedendo di raggiungere le performance adeguate con un certo quantitativo di prestazione che, spesso, è rimasto inespresso. Ne sa qualcosa Max Verstappen. L’olandese ha saputo sempre e comunque ottimizzare il rendimento della sua RB20.
Tuttavia, in diversi circuiti del mondiale, nemmeno il suo grande talento ha saputo sopperire ad un atteggiamento obbligato inerente gli schemi sospensivi troppo rigidi. Questo sebbene fosse decisamente più saggio, per la messa a punto, utilizzare rigidezze minori in considerazione di bump e avvallamenti sparsi lungo il percorso. Questo fattore ha portato, in parte, all’utilizzo di setup considerati piuttosto “estremi”. Con questa parola intendiamo un regolazione della monoposto di F1 decisamente diversa da quella prevista, rispetto a quanto concepito durante l’approccio ai weekend.
Parliamo di provvedimenti, pensati e studiati, che possono portare a un miglioramento effettivo per trovare quel compromesso decisivo tra aerodinamica, meccanica e gestione gomme. Oppure, al contrario, come abbiamo potuto constatare con i nostri occhi in alcune occasioni, hanno ulteriormente complicato la situazione. In Qatar, ad esempio, tale “scommessa” è andata a buon fine. Ma così non è stato per altre piste, lo sappiamo. La dinamica del veicolo definisce il range di rigidezze con cui si vuole lavorare, essendo in grado di permettere una sufficiente scelta quando tocca definire il setup.
L’ideale, in pista, è riuscire a far lavorare la vettura in modo corretto in un range ristretto di altezze da terra, congruente con quanto definito anche dall’aerodinamica in fase di progettazione. Alla Red Bull serviva un comportamento in media abbastanza rigido, in modo da avvantaggiare lo sviluppo del carico aerodinamico. L’obiettivo per la stagione 2025, tramite il lavoro svolta dai tecnici sulla RB21, è quello di ampliare la finestra di rigidezza dell’auto. Per farci un’idea, in termini pratici, il team dovrà riuscire a utilizzare una gamma di barre più ampia, che siano di torsione o di rollio.
Parliamo di una problematica che muove i suoi passi sia a livello sospensivo che aerodinamico. Durante gli ultimi campionati, prima del 2024, questo range era più che sufficiente. Tuttavia, considerando la convergenza prestazionale e la super competitività di McLaren e Ferrari, la Red Bull ha lavorato per ampliare questa finestra. Un lavoro per acquisire una caratteristica della SF-24 che aveva parecchia duttilità sotto questo aspetto. Lo testimoniano due vittorie: Monaco e Monza, due piste diametralmente opposte in termini di altezze da terra e rigidezze.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv