Cosa farà Thales Alenia Space per gli Emirati Arabi Uniti sul Lunar Gateway
Il Mohammed Bin Rashid Space Centre degli Emirati Arabi Uniti ha affidato a Thales Alenia Space un contratto per lo sviluppo del modulo Airlock degli Emirati, elemento fondamentale del Lunar Gateway. Ovvero l'avamposto orbitale cislunare, uno dei pilastri del programma Artemis della Nasa.Tutti i dettagli
Il Mohammed Bin Rashid Space Centre degli Emirati Arabi Uniti ha affidato a Thales Alenia Space un contratto per lo sviluppo del modulo Airlock degli Emirati, elemento fondamentale del Lunar Gateway. Ovvero l’avamposto orbitale cislunare, uno dei pilastri del programma Artemis della Nasa.Tutti i dettagli
Thales Alenia Space costruirà l’Airlock degli Emirati per la stazione Lunar Gateway.
La joint venture spaziale tra la francese Thales (67%) e l’italiana Leonardo (33%), ha firmato un contratto con il Mohammed Bin Rashid Space Centre (MBRSC), il polo scientifico e tecnologico che guida la leadership degli Emirati Arabi Uniti (UAE) nei servizi e nell’esplorazione spaziale, per la progettazione e lo sviluppo del modulo emiratino dedicato alle attività degli astronauti e di scienza e che sarà agganciato alla stazione spaziale cislunare Lunar Gateway. Quest’ultimo è uno dei pilastri del programma Artemis della Nasa, volto a stabilire una presenza umana duratura sulla Luna come punto di appoggio per future missioni di esplorazione interplanetaria.
L’Airlock consentirà agli astronauti di effettuare passeggiate spaziali, trasferire ricerche da e verso la stazione lunare e fungerà da ulteriore punto di attracco per le navicelle spaziali.
“Questo nuovo elemento pressurizzato è fondamentale per il Gateway in quanto sarà progettato per consentire in particolare le attività extra-veicolari degli astronauti” ha commentato Hervé Derrey, ceo di Thales Alenia Space.
Non va dimenticato che Thales Alenia Space fornisce ben 5 moduli per la stazione spaziale cislunare: Lunar-View, Lunar-Link, Lunar I-Hab per l’Agenzia spaziale europea (Esa), il modulo pressurizzato Halo per Northrop Grumman e ora si aggiunge il modulo Airlock per gli Emirati.
Tutti i dettagli.
A COSA SERVIRÀ L’AIRLONK EMIRATINO
L’Airlock degli Emirati sarà progettato per consentire attività extra-veicolari (EVA) degli astronauti, migliorare le operazioni e l’utilizzo del Gateway nonché offrire spazio per esperimenti scientifici.
Questo modulo pressurizzato sarà utilizzato per lo stoccaggio e la manutenzione delle tute EVA, degli strumenti e delle attrezzature relativi alle EVA e come una sorta di deposito scientifico per il trasferimento di esperimenti scientifici e hardware del Gateway tra l’area interna pressurizzata e l’esterno della stazione spaziale cislunare.
Le principali tappe pianificate per il 2025 sono la revisione del concetto della missione, seguita poi dalla revisione dei requisiti di sistema, per giungere alla Preliminary Design Reviews rispettivamente a livello di struttura principale e a livello di sistema.
IL LAVORO DI THALES ALENIA SPACE PER GLI EMIRATI ARABI UNITI
“Questa partnership rappresenta una tappa significativa che riflette la fiducia degli Emirati Arabi Uniti nella nostra lunga esperienza e nel nostro impegno per il progresso dell’esplorazione spaziale” ha dichiarato Giampiero Di Paolo, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia. “Al contempo il modulo Airlock apre la strada agli Emirati Arabi Uniti verso l’innovazione e l’eccellenza nelle attività spaziali. Il nostro obiettivo è lavorare con la comunità spaziale per contribuire all’esplorazione lunare e ad una presenza continua sulla superficie lunare. A tal fine investiamo continuamente in nuovi sviluppi tecnologici e promuoviamo l’innovazione. Sfide come questa sono uno stimolo per noi e per la nostra filiera a beneficio dell’intero ecosistema spaziale” ha concluso Di Paolo.
SODDISFAZIONE DA PARTE DEL PRESIDENTE DELL’ASI
Infine, la firma dell’accordo tra Thales Alenia Space Italia e Mohammend Bin Rashid Space Centre degli Emirati Arabi Uniti per lo sviluppo del modulo Airlock rappresenta “una giornata significativa per l’industria spaziale italiana e per il nostro Paese. Ho partecipato alla firma di questo importante contratto rappresentando con orgoglio l’Agenzia spaziale italiana. Un accordo che testimonia la fiducia nella qualità e nella competenza industriale e accademica dell’intero Sistema Paese che continua a essere un punto di riferimento globale nell’ambito spaziale” ha commentato il presidente dell’Asi, Teodoro Valente.
“È un passo questo che si inserisce anche in un contesto di forte collaborazione internazionale, come dimostrato dalla partecipazione degli Emirati Arabi Uniti agli Artemis Accords” prosegue Valente, per il quale “la firma affonda le sue radici nel lungimirante Memorandum of Understanding del 1997 tra Asi e Nasa, che ha consolidato la strada di un lungo percorso di collaborazione bilaterale tra le nostre agenzie per l’abitabilità nello spazio. L’Italia, con il suo patrimonio di competenze, si conferma, quindi, in prima linea nella realizzazione delle grandi sfide spaziali del futuro. Siamo pronti a contribuire con determinazione alla nuova era dell’esplorazione lunare”.