Come vanno i conti di Intesa Sanpaolo (e come è partita Isybank)
Che cosa emerge dai risultati consolidati 2024 del gruppo Intesa Sanpaolo.
![Come vanno i conti di Intesa Sanpaolo (e come è partita Isybank)](https://www.startmag.it/wp-content/uploads/Imagoeconomica_2349826-scaled.jpg?#)
Che cosa emerge dai risultati consolidati 2024 del gruppo Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2024 con un utile netto di 8,7 miliardi, in crescita del 12,2% rispetto al 2023 e superiore alle previsioni: la guidance della società era oltre gli 8,5 miliardi e gli analisti si attendevano circa 8,6 miliardi. Nel solo quarto trimestre l’utile à sceso del 6,4% annuo a 1,5 miliardi, superando leggermente gli 1,47 miliardi stimati dal consensus, sottolinea l’agenzia stampa Radiocor.
L’ANDAMENTO DEGLI UTILI DI INTESA SANPAOLO
L’utile risente in parte dei 900 milioni “allocati a valere sull’utile ante imposte dell’anno con le azioni gestionali per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del gruppo”, si legge nella nota del gruppo guidato dall’ad, Carlo Messina (nella foto). Al netto delle componenti non ricorrenti l’utile sarebbe stato di circa 9 miliardi.
I PROVENTI DI INTESA SANPAOLO
I proventi operativi netti sono aumentati del 7,5% a 27,1 miliardi, con interessi netti a 15,7 miliardi (+6,9%) e commissioni a 9,4 miliardi (+9,4%). I costi operativi sono pari a 11,6 miliardi (+1,3%), per un rapporto cost/income sceso al 42,7%.
COME SARANNO I DIVIDENDI
Il cda proporrà all’assemblea il pagamento di un saldo dividendi da 3,1 miliardi, che porta il totale a 6,1 considerando l’acconto di 3 miliardi distribuito a novembre. A giugno sara’ inoltre avviato un buyback da 2 miliardi gia’ autorizzato dalla Bce.
RIVISTI AL RIALZO I TARGET
Intesa ha nuovamente rivisto al rialzo il target 2025, gia’ migliorato in occasione dell’ultima trimestrale: l’utile ora e’ visto ‘ben oltre i 9 miliardi’ a fronte della stima precedente di circa 9 miliardi.
LE PREVISIONI DI INTESA SANPAOLO SU INTESA SANPAOLO
Intesa Sanpaolo conferma la previsione di un “payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa”, che porterà a “un aumento del dividendo per azione relativo al 2025 rispetto all’importo relativo al 2024”. Una “ulteriore distribuzione per il 2025′, sottolinea l’istituto, e’ inoltre ‘da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali”.
DOSSIER RUSSIA
L’esposizione di Intesa Sanpaolo verso la Russia è ‘in ulteriore riduzione, diminuita di circa l’89% (oltre 3,2 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del gruppo’. Lo precisa l’istituto, sottolineando che ‘i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2′. Nel dettaglio, post rettifiche di valore, l’esposizione creditizia on-balance cross-border verso la Russia e’ pari a 350 milioni di cui 340 verso clientela, al netto di 700 milioni di garanzie di Export Credit Agencies. Quella on-balance delle controllate e’ pari a 810 milioni, di cui 70 milioni verso clientela, per Banca Intesa in Russia e a 70 milioni verso banche per Pravex Bank in Ucraina.L’esposizione creditizia verso controparti russe attualmente inserite nelle liste dei soggetti a cui si applicano sanzioni e’ pari a 220 milioni.
I NUMERI SULLA NOVITÀ ISYBANK
Isybank, la banca digitale del Gruppo Intesa Sanpaolo al centro all’inizio di un’iniziativa dell’Antitrust, è responsabile di un apporto aggiuntivo di circa 200 milioni di euro al risultato corrente lordo entro il 2025 – non previsti nel Piano di Impresa. Dalla nota sui conti del 2024 dell’intero gruppo, per Isybank risultano oltre 530.000 conti già aperti da nuovi clienti (non di Intesa Sanpaolo) e circa 350.000 clienti (di Intesa Sanpaolo) già trasferiti. Quando si parla di riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia, viene citato il fatto che sono state chiuse 1.190 filiali dal quarto trimestre 2021 alla luce del lancio di Isybank. Inoltre, per quanto riguarda la nuova piattaforma tecnologica nativa cloud (isytech), già disponibile per la clientela retail mass market con la nuova banca digitale Isybank e in progressiva estensione al resto del Gruppo, vengono segnalati 4,2 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 2.320 specialisti IT già assunti, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 150 milioni, non previsti nel Piano di Impresa.
+++
IL COMUNICATO DI INTESA SANPAOLO SINTETIZZATO DA TELEBORSA
Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2024 con un utile netto in crescita del 12,2% a 8.666 milioni di euro, da 7.724 milioni del 2023. Il conto economico consolidato registra interessi netti pari a 15.718 milioni di euro, in crescita del 6,9% rispetto ai 14.700 milioni del 2023, e commissioni nette pari a 9.386 milioni di euro, in aumento del 9,4% rispetto ai 8.576 milioni del 2023.
L’utile netto del 2024 è pari a circa 9 miliardi di euro rettificandolo per le componenti non ricorrenti e per le azioni gestionali: oneri pari a circa 300 milioni dopo le imposte (circa 440 milioni ante imposte) interamente contabilizzati nel quarto trimestre 2024, a seguito dell’accordo sindacale firmato a ottobre 2024 che prevede, entro il 2027, 4.000 uscite volontarie e, entro il primo semestre 2028, 3.500 assunzioni di giovani, di cui 1.500 come Global Advisor per le attività commerciali nella rete in particolare nel Wealth Management & Protection; accantonamenti e rettifiche di valore pari a circa 390 milioni dopo le imposte (circa 450 milioni ante imposte) per favorire il de-risking e rafforzare lo stato patrimoniale; spese per il personale non ricorrenti pari a circa 200 milioni dopo le imposte (circa 290 milioni ante imposte) nel quarto trimestre 2024; beneficio pari a circa 500 milioni derivante dall’iscrizione di imposte differite attive nel quarto trimestre 2024.
Intesa nel comunicato stampa evidenzia l’elevata efficienza, con un cost/income al 42,7%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee; costo del rischio a 30 centesimi di punto, a 26 escludendo le rettifiche di valore addizionali per favorire il de-risking, con un ammontare di overlay pari a 0,9 miliardi di euro. Sul fronte della qualità del credito, a fine dicembre 2024 l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’1,2% al netto delle rettifiche di valore e al 2,3% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari all’ 1% al netto delle rettifiche di valore e al 2% al lordo. L’esposizione verso la Russia è in ulteriore riduzione, diminuita di circa l’ 89% (oltre 3,2 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo, e i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2.
La patrimonializzazione – rimarca il gruppo bancario guidata da Messina – è molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 dicembre 2024, deducendo dal capitale 3 miliardi di euro di acconto dividendi 2024 pagato a novembre 2024 e 3,1 miliardi di euro di saldo dividendi 2024 proposto, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,9%, al 13,3% deducendo anche 2 miliardi di euro di buyback autorizzato dalla BCE, senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 20 nel 2025.
Intesa propone un significativo ritorno cash per gli azionisti: proposta all’Assemblea di dividendi complessivi pari a 6,1 miliardi di euro (3 miliardi di acconto dividendi 2024 pagato a novembre 2024 e proposta di 3,1 miliardi di saldo dividendi 2024 da pagare a maggio 2025) e di un buyback pari a 2 miliardi di euro (autorizzato dalla BCE), da avviare a giugno 2025 a seguito dell’approvazione assembleare.
L’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo, con una prospettiva di utile netto per il 2025 migliorata a ben oltre 9 miliardi di euro. Si prevede una forte distribuzione di valore: payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2025 rispetto all’importo relativo al 2024; buyback pari a 2 miliardi di euro da avviare a giugno 2025 (autorizzato dalla BCE); ulteriore distribuzione per il 2025 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali.
Isybank, la banca digitale del Gruppo Intesa Sanpaolo con un modello di business di cost/income inferiore al 30% e circa un milione di nuovi clienti entro il 2025, è responsabile di un apporto aggiuntivo di circa 200 milioni di euro al risultato corrente lordo entro il 2025 – non previsti nel Piano di Impresa. Dalla nota sui conti del 2024 dell’intero gruppo, per Isybank risultano oltre 530.000 conti già aperti da nuovi clienti (non di Intesa Sanpaolo) e circa 350.000 clienti (di Intesa Sanpaolo) già trasferiti.
Quando si parla di riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia, viene citato il fatto che sono state chiuse 1.190 filiali dal quarto trimestre 2021 alla luce del lancio di Isybank.
Inoltre, per quanto riguarda la nuova piattaforma tecnologica nativa cloud (isytech), già disponibile per la clientela retail mass market con la nuova banca digitale Isybank e in progressiva estensione al resto del Gruppo, vengono segnalati 4,2 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 2.320 specialisti IT già assunti, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 150 milioni, non previsti nel Piano di Impresa.