Bper all’attacco di Popolare Sondrio. Mps: siamo pronti per Mediobanca
La banca emiliana lancia un’Ops da 4,32 miliardi e infiamma il risiko. Integrazione prevista entro fine anno .
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Il risiko bancario regala un altro colpo di scena. La Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha lanciato un’offerta pubblica di scambio da 4,32 miliardi sulla Banca Popolare di Sondrio. E stavolta è un derby in casa Unipol, visto che il primo azionista di entrambi gli istituti è la compagnia assicurativa bolognese. Una mossa a sorpresa che getta benzina sul fuoco di un mercato che sta già facendo i conti con i tentativi di scalata di Mps su Mediobanca e di Unicredit su Banco Banco Bpm.
L’offerta, che non è stata concordata con Sondrio, prevede che vengano assegnate 1,45 azioni di nuova emissione dell’istituto modenese per ogni titolo di quello valtellinese, per un controvalore complessivo, in caso di integrale adesione, di 4,32 miliardi. Il premio riconosciuto agli azionisti di Sondrio è del 6,6% sulle chiusure di Borsa. Bper prevede che l’offerta "si completi nella seconda metà del 2025 e che la piena integrazione sia realizzata entro la fine del 2025, subordinatamente all’ottenimento delle autorizzazioni da parte delle autorità competenti". L’Ops, stima l’istituto emiliano, porterà sinergie per circa 290 milioni.
"Questa operazione basata su logiche industriali – ha commentato Gianni Franco Papa, ad di Bper – rappresenta un‘opportunità unica di creare un gruppo bancario leader in Italia, con due banche complementari che hanno modelli di business coerenti e che condividono gli stessi valori. Il nuovo gruppo beneficerà di una scala significativa in termini di clientela, presenza geografica e sinergie, che consentirà di creare ulteriore valore per gli stakeholder di entrambi gli istituti. Sarà un gruppo bancario più solido e forte con un‘offerta di prodotti e servizi più ampia a beneficio della clientela anche grazie a significativi investimenti IT e digitale e con un importante focus sul capitale umano".
Sull’altra partita del risiko, l’Ops di Mps su Mediobanca, ieri sono arrivati i conti di Siena, migliori delle previsioni, che hanno acceso l’entusiasmo dell’ad Luigi Lovaglio per "un progetto industriale unico, che ci permetterà di entrare in una nuova fase di crescita e creazione di valore". Dopo avere riconosciuto che la logica dell’operazione "non è stata immediatamente chiara a tutti", Lovaglio ha confermato l’intenzione di dare vita con Piazzetta Cuccia a "un nuovo campione nazionale", forte di un 2024 chiuso con un utile di 1,95 miliardi, ricavi in aumento del 6,2% a 4 miliardi e un risultato operativo lordo del 10,8% a 2,16 miliardi.
Buone notizie anche per i soci di Siena, che riceveranno una cedola più che triplicata, da 0,25 a 0,86 euro ad azione, che si traduce in un monte dividendi di 1,08 miliardi, di cui 127 milioni entreranno nelle casse del Mef, primo azionista della banca con l’11,7% del capitale. Risultati "così solidi", ha aggiunto Lovaglio, rendono la banca "più che pronta" per integrarsi con Mediobanca, della quale ha assicurato "non sarà colpita l’identità", che Montepaschi intende "tutelare" e di cui vuole "aumentare il valore".