Amani aprì la scatoletta magica. Si vestì elegante e uscì di casa

Di fronte al castello del suo amato chiese solo di poter parlare con il padrone di casa. E lui accettò

Feb 8, 2025 - 06:08
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Amani aprì la scatoletta magica. Si vestì elegante e uscì di casa

La famiglia di lui non avrebbe mai accettato che il figlio sposasse una ragazza di bassa condizione. Quante volte era già successa, nei secoli, quella stessa storia. Amani andò a rintanarsi nel suo angolo, per aprire il minuscolo scrigno che le aveva regalato il vecchio Batharuf. Lo dischiuse piano piano, con il cuore che le batteva forte, e un raggio di luce abbagliante la colpì negli occhi. Richiuse subito la scatolina, e in quello stesso momento capì cosa doveva fare. Con il sorriso sulle labbra andò ad abbigliarsi con i vestiti più belli che aveva, comprati anni prima con grande sacrificio per lo sposalizio di un cugino e riposti con cura in una cassapanca. Si mise al collo l’unica collanina che aveva, con un pendaglio di giada, regalo di una sua nonna che ormai era nel regno dei morti. Sua mamma e i fratellini la guardavano con meraviglia. Era da molto tempo che non la vedevano così contenta. "Dove vai?" chiese sua madre. "Non chiedermi nulla, mamma" disse Amani, e uscì dalla modesta dimora a passo deciso. Andò a piedi fino al castello dove viveva la famiglia del suo innamorato, e bussò alla porta. Al servo che le aprì disse che doveva parlare con il padrone del castello. Aspettò con pazienza, e finalmente arrivò il padre del giovane principe che lei amava. "Cosa vuoi da me, ragazzina?" disse l’uomo, diffidente. "Signore, mi chiamo Amani. Amo vostro figlio. Nessuna donna al mondo potrà amarlo quanto io lo amo. Vogliamo sposarci, e se ciò non fosse possibile preferirei morire." Così disse Amani, a testa bassa. L’uomo si commosse. Prese tra le sue le mani della ragazza, che gli pareva la più bella mai vista. "Bella Amani, sento che il tuo amore è sincero. Non m’importa di sapere da quale famiglia provieni, come converrebbe a un uomo della mia condizione. Ti offro mio figlio in sposo, e l’unico che può impedire il matrimonio è mio figlio stesso." "Signore, vi ringrazio con tutto il cuore. Sono una donna felice e fortunata" disse Amani. I due innamorati si sposarono dopo pochi giorni, e la mamma di Amani con i fratellini andarono a vivere al castello. Ma nessuno di loro dimenticò la propria origine, e si dedicarono ai poveri del villaggio, alleviando le loro pene.

Dentro di sé Amani ringraziava il vecchio Batharuf e la scatolina piena di luce. Ma non avrebbe mai rivelato a nessuno quel segreto. Un giorno davanti a Batharuf si presentò una donna molto ricca, di nobile famiglia, e volle raccontargli la sua storia: soffriva molto, disse piangendo, perché il marito non la degnava di uno sguardo e correva dietro alle belle giovanette. Il vecchio Batharuf la ascoltò fino alla fine, tenendole la mano. "Di notte per non inciampare si accende una fiaccola, lo stesso vale per la coscienza" mormorò. "Cosa volete dirmi con la vostra dolcezza?" "La sofferenza è il buio. Dio non ci ha creati per soffrire, e dobbiamo rispettare la Sua volontà" disse. "Vorrei tanto rispettare la volontà di Dio, ma come posso fare?" disse la donna.

"Ti darò una cosa per sconfiggere il buio, ma nessun altro può usarla. Solo alcune persone, come te, possono trarne beneficio" disse Batharuf. Frugò nella sua bisaccia e le mostrò una minuscola scatolina di argento, dicendo che là dentro era custodita una perla capace di annientare l’infelicità. Il cuore della donna prese a battere più svelto. "Si tratta di magia?" "Nessuna magia. La soluzione è dentro di te, nascosta nel buio. Ci vuole soltanto un po’ di luce." "Dio lo voglia" sospirò la donna, prendendo la scatolina. "Devi promettermi di usarla nel migliore dei modi, seguendo la bontà e la bellezza." "Ve lo prometto. Ma adesso ascoltatemi. Sono ricca, posso pagarvi bene" disse la donna. "Come ti chiami, bella creatura?" "Il mio nome è Seima." "Il mio nome è Batharuf. Mia dolce Seima, offrimi ciò che ritieni opportuno, e sappi che ogni denaro che mi darai andrà a beneficio degli sventurati del villaggio" disse il vecchio. La donna gli consegnò un piccolo sacchetto di cuoio pieno di monete d’oro, e tornò alla sua ricca dimora stringendo in mano il dono del vecchio. Si appartò nella propria camera, e con trepidazione dischiuse il minuscolo scrigno. Un raggio di luce abbagliante la colpì negli occhi, e richiuse subito la scatolina. In quello stesso momento capì cosa doveva fare. Si vestì con abiti colorati, si mise le collane più belle che aveva e andò a cercare il marito. Lo trovò che giocava a scacchi da solo. Gli si rivolse con un sorriso gioioso, gli disse parole allegre e lo accarezzò dolcemente.

2-continua