Ahmad al-Sharaa (Mohammed al-Jolani) è il nuovo presidente della Siria
Ieri il leader della nuova amministrazione siriana, Ahmad al-Sharaa (Mohammed al-Jolani), è stato decretato presidente a interim della Siria. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa siriana (SANA), la «Conferenza della Vittoria» è stata organizzata con la partecipazione di Sharaa, del ministro degli Esteri Assad Hassan al-Shaibani e dei rappresentanti dei gruppi militari del Paese. Nel suo discorso alla conferenza al-Sharaa ha dichiarato: «Con l'aiuto di Dio, abbiamo spezzato le catene, liberato gli oppressi e gettato la polvere dell'umiliazione e dell'inferiorità da Damasco. Il sole della Siria è tornato a sorgere. Oggi le priorità della Siria sono riempire il vuoto di potere, preservare la pace interna, costruire le istituzioni statali, creare le infrastrutture per lo sviluppo economico e ripristinare il prestigio internazionale e regionale della Siria». Il ministro degli Esteri al-Shaibani ha affermato che le nuove autorità «sono riuscite a disegnare un'identità siriana che riflette le aspettative del popolo siriano e un'identità siriana che soddisfa le aspettative del popolo». Al-Shaibani ha anche spiegato che l'obiettivo principale della politica estera siriana «è quello di contribuire alla creazione di un ambiente regionale e internazionale basato sulla cooperazione reciproca, sul rispetto e sui partenariati strategici». Al termine della conferenza il colonnello Hassan Abdul-Ghani, portavoce dell'Amministrazione delle operazioni militari che ha letto la dichiarazione finale, ha annunciato che al-Sharaa è stato dichiarato presidente della Siria a interim e rappresenterà il Paese negli incontri internazionali. Abdul-Ghani, dichiarando che la Costituzione del 2012 è stata abrogata, ha anche annunciato che l'esercito, le unità di sicurezza e il parlamento affiliati al regime di Bashar al-Assad sono stati sciolti. Contestualmente, chi si aspettava l’annuncio di nuove elezioni è rimasto deluso dato che Ahmad al-Sharaa non ha nessuna intenzione (almeno per il momento) di indirle. L'annuncio di al-Sharaa come presidente a interim è stato celebrato nelle province di Damasco, Homs, Latakia, Idlib e Hama. Di sicuro non stanno festeggiando gli alawiti (la minoranza alla quale appartengono gli Assad) che stanno subendo violenze perpetrate dalle milizie di al-Sharaa: a oggi si ha notizia di almeno 200 esecuzioni sommarie molte delle quali sono state documentate e diffuse sui social network. Abdul-Ghani, rendendo noto che la data dell'8 dicembre (data del rovesciamento del regime del partito Baath) è stata dichiarata festa nazionale siriana, ha spiegato come il nuovo regime «sta sciogliendo il Partito Baah e tutti i comitati, le commissioni, le istituzioni e le organizzazioni a esso affiliate in modo tale che non possano essere ristabilite».Tanti annunci e promesse per ingannare gli occidentali ma zero fattiIn questi mesi al-Sharaa ha promesso un processo di transizione politica inclusivo, che dovrebbe prevedere una conferenza di dialogo nazionale, un governo rappresentativo di tutto il Paese e infine elezioni libere. Tutte cose che hanno convinto le principali Cancellerie europee a inviare i loro rappresentanti per incontrare il nuovo padrone della Siria del quale nessuno vuole più ricordare il suo passato di tagliagole. E così in Siria arriveranno centinaia di milioni (almeno 235) stanziati dall’Unione Europea e per la revoca delle sanzioni sia europee che americane è solo questione di tempo. L’astuto Ahmad al-Sharaa si frega le mani e tira dritto senza dire quando metterà in atto le riforme annunciate alle quali solo gli allochi credono. Ad al-Sharaa è anche stato affidato (da se stesso) l’incarico di nominare un Consiglio legislativo temporaneo che assumerà i poteri del parlamento finché non sarà stata scritta una nuova Costituzione che sancisca l’assetto istituzionale del Paese. Ma anche qui nessuno sa quando sarà indetta un’Assemblea costituente. E che ne è stato della «Conferenza di dialogo nazionale a cui saranno invitati i rappresentanti di tutte le comunità, religioni e fazioni politiche della Siria, per discutere il futuro del Paese»? Era solo un annuncio, un ottimo esercizio di marketing politico che serve a far arrivare soldi in Siria, Paese che affronta una spaventosa crisi economica. E a gestire tutti gli aiuti saranno gli uomini barbuti di Hayat Tahir al-Sham tutti con un passato da tagliagole che oggi indossano giacca e cravatta e che ormai per alcuni media sono diventati «jihadisti buoni».La Fratellanza musulmana con i soldi del Qatar si prende la SiriaNemmeno il tempo di registrare la notizia della nomina di al-Sharaa come presidente a interim che questa mattina l'emiro del Qatar, lo Sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, è arrivato a Damasco dove è stato accolto da Ahmed al-Sharaa con il quale i rapporti sono saldi da tempo: il Qatar lo ha finanziato quando l’attuale presidente siriano era il capo dell’organizzazione jihadista Jabbat al-Nustra (Fronte al-Nusra poi confluita in Hayat Tahir al-S
Ieri il leader della nuova amministrazione siriana, Ahmad al-Sharaa (Mohammed al-Jolani), è stato decretato presidente a interim della Siria. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa siriana (SANA), la «Conferenza della Vittoria» è stata organizzata con la partecipazione di Sharaa, del ministro degli Esteri Assad Hassan al-Shaibani e dei rappresentanti dei gruppi militari del Paese. Nel suo discorso alla conferenza al-Sharaa ha dichiarato: «Con l'aiuto di Dio, abbiamo spezzato le catene, liberato gli oppressi e gettato la polvere dell'umiliazione e dell'inferiorità da Damasco. Il sole della Siria è tornato a sorgere. Oggi le priorità della Siria sono riempire il vuoto di potere, preservare la pace interna, costruire le istituzioni statali, creare le infrastrutture per lo sviluppo economico e ripristinare il prestigio internazionale e regionale della Siria». Il ministro degli Esteri al-Shaibani ha affermato che le nuove autorità «sono riuscite a disegnare un'identità siriana che riflette le aspettative del popolo siriano e un'identità siriana che soddisfa le aspettative del popolo». Al-Shaibani ha anche spiegato che l'obiettivo principale della politica estera siriana «è quello di contribuire alla creazione di un ambiente regionale e internazionale basato sulla cooperazione reciproca, sul rispetto e sui partenariati strategici». Al termine della conferenza il colonnello Hassan Abdul-Ghani, portavoce dell'Amministrazione delle operazioni militari che ha letto la dichiarazione finale, ha annunciato che al-Sharaa è stato dichiarato presidente della Siria a interim e rappresenterà il Paese negli incontri internazionali. Abdul-Ghani, dichiarando che la Costituzione del 2012 è stata abrogata, ha anche annunciato che l'esercito, le unità di sicurezza e il parlamento affiliati al regime di Bashar al-Assad sono stati sciolti. Contestualmente, chi si aspettava l’annuncio di nuove elezioni è rimasto deluso dato che Ahmad al-Sharaa non ha nessuna intenzione (almeno per il momento) di indirle. L'annuncio di al-Sharaa come presidente a interim è stato celebrato nelle province di Damasco, Homs, Latakia, Idlib e Hama. Di sicuro non stanno festeggiando gli alawiti (la minoranza alla quale appartengono gli Assad) che stanno subendo violenze perpetrate dalle milizie di al-Sharaa: a oggi si ha notizia di almeno 200 esecuzioni sommarie molte delle quali sono state documentate e diffuse sui social network. Abdul-Ghani, rendendo noto che la data dell'8 dicembre (data del rovesciamento del regime del partito Baath) è stata dichiarata festa nazionale siriana, ha spiegato come il nuovo regime «sta sciogliendo il Partito Baah e tutti i comitati, le commissioni, le istituzioni e le organizzazioni a esso affiliate in modo tale che non possano essere ristabilite».
Tanti annunci e promesse per ingannare gli occidentali ma zero fatti
In questi mesi al-Sharaa ha promesso un processo di transizione politica inclusivo, che dovrebbe prevedere una conferenza di dialogo nazionale, un governo rappresentativo di tutto il Paese e infine elezioni libere. Tutte cose che hanno convinto le principali Cancellerie europee a inviare i loro rappresentanti per incontrare il nuovo padrone della Siria del quale nessuno vuole più ricordare il suo passato di tagliagole. E così in Siria arriveranno centinaia di milioni (almeno 235) stanziati dall’Unione Europea e per la revoca delle sanzioni sia europee che americane è solo questione di tempo. L’astuto Ahmad al-Sharaa si frega le mani e tira dritto senza dire quando metterà in atto le riforme annunciate alle quali solo gli allochi credono. Ad al-Sharaa è anche stato affidato (da se stesso) l’incarico di nominare un Consiglio legislativo temporaneo che assumerà i poteri del parlamento finché non sarà stata scritta una nuova Costituzione che sancisca l’assetto istituzionale del Paese. Ma anche qui nessuno sa quando sarà indetta un’Assemblea costituente. E che ne è stato della «Conferenza di dialogo nazionale a cui saranno invitati i rappresentanti di tutte le comunità, religioni e fazioni politiche della Siria, per discutere il futuro del Paese»? Era solo un annuncio, un ottimo esercizio di marketing politico che serve a far arrivare soldi in Siria, Paese che affronta una spaventosa crisi economica. E a gestire tutti gli aiuti saranno gli uomini barbuti di Hayat Tahir al-Sham tutti con un passato da tagliagole che oggi indossano giacca e cravatta e che ormai per alcuni media sono diventati «jihadisti buoni».
La Fratellanza musulmana con i soldi del Qatar si prende la Siria
Nemmeno il tempo di registrare la notizia della nomina di al-Sharaa come presidente a interim che questa mattina l'emiro del Qatar, lo Sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, è arrivato a Damasco dove è stato accolto da Ahmed al-Sharaa con il quale i rapporti sono saldi da tempo: il Qatar lo ha finanziato quando l’attuale presidente siriano era il capo dell’organizzazione jihadista Jabbat al-Nustra (Fronte al-Nusra poi confluita in Hayat Tahir al-Sham, sempre con a capo al-Jolani al-Sharaa). L'emiro del Qatar è il primo Capo di Stato a visitare la Siria dopo la cacciata di Bashar al-Assad. Di cosa hanno discusso? «Di un accordo globale per la ricostruzione del Paese devastato dalla guerra», ha annunciato il ministro degli Esteri siriano durante la visita dell'emiro. «Negli incontri odierni abbiamo discusso di un quadro completo per l'impegno bilaterale nella ricostruzione», ha affermato Assaad al-Shaibani durante una conferenza stampa con il ministro di Stato del Qatar Mohammed al-Khulaifi. In pratica il Qatar pagherà la ricostruzione della Siria che così finirà sotto il controllo del Qatar grande finanziatore e protettore della Fratellanza musulmana alla quale appartengono gli Al Thani, il presidente turco Erdogan (grande regista dell’intera operazione che ha portato alla fuga di Assad) e lo stesso Ahmad al-Sharaa. Di sicuro Assad era un personaggio orribile, un assassino e un narcotrafficante globale, tuttavia, quello che ne ha preso il posto non è certo meglio. Anzi. Speriamo che i siriani non debbano rimpiangere gli Assad.