Tutte le chiacchiere dell’Ue su Trump, dazi e non solo

Che cosa ha detto il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, illustrando la nuova visione geopolitica dell'esecutivo di Bruxelles. Estratto dal Mattinale europeo

Feb 5, 2025 - 12:18
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Tutte le chiacchiere dell’Ue su Trump, dazi e non solo

Che cosa ha detto il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, illustrando la nuova visione geopolitica dell’esecutivo di Bruxelles. Estratto dal Mattinale europeo

Ordine internazionale basato sulle regole? Unione europea come modello globale in grado di imporre gli standard di regolamentazione? Cooperazione multilaterale sul cambiamento climatico, sulla povertà o le pandemie? Difesa dei diritti umani? Donald Trump sta traghettando il mondo in una nuova era delle relazioni internazionali e destabilizzando tutti i parametri su cui si è fondata la geopolitica dell’Unione europea, a cominciare dalla solidità della relazione transatlantica. Le conseguenze saranno profonde per tutti. “Siamo entrati nell’era della geopolitica iper-competitiva e iper-transazionale”, ha detto ieri Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione ha usato la conferenza degli ambasciatori dell’Ue per illustrare la sua nuova visione geopolitica per questi tempi che si annunciano incerti e brutali. Il punto di partenza? “La necessità di costruire una politica estera europea per i cittadini europei”, ha detto von der Leyen. Non è “Europe first”, ma “the europeans first”. È anche il ritorno di un certo realismo, senza rifiutare i rapporti di forza.

COS’È LA CONFERENZA ANNUALE DEGLI AMBASCIATORI DELL’UE

La conferenza annuale degli ambasciatori dell’Ue, che si tiene nei primi mesi dell’anno, è una passerella utile per intravedere la direzione che intendono prendere i leader delle istituzioni comunitarie. Quest’anno ha ancora più valore. L’incontro si sta tenendo a ridosso del “ritiro informale” organizzato lunedì dal presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, per discutere di relazioni transatlantiche e difesa. Nel suo discorso di lunedì, l’Alto rappresentante, Kaja Kallas, ha identificato nel sostegno all’Ucraina di fronte all’aggressione russa la priorità centrale della sua politica estera. Per Kallas, tutto deve passare attraverso il prisma della Russia, compresa la relazione con gli Stati Uniti di Trump. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ieri ha parlato di “ottimismo realistico”. Ottimismo perché “l’Europa ha le risorse, la scala e l’influenza per guidare”. Realismo perché “la leadership richiede coraggio”. Costa ha invitato a essere “fiduciosi, collettivi, creativi” nell’approccio dell’Ue a “un mondo difficile”. Ma è Ursula von der Leyen che si è mostrata più assertiva.

LE PAROLE DELLA PRESIDENTE VON DER LEYEN

La diagnosi della presidente della Commissione è condivisa da tutti dopo l’aggressione russa dell’Ucraina e il ritorno di Trump. “Questo è un mondo in cui non possiamo più dare per scontato molto, comprese le regole e le norme che sono state costruite negli ultimi 70 anni”, ha detto von der Leyen. “Le grandi potenze cercano di ottenere qualsiasi vantaggio possibile usando qualsiasi strumento funzioni meglio, che siano strumenti economici, tecnologici o di sicurezza”, ha spiegato. “C’è un tentativo concertato di costruire sfere di influenza, e persino di accaparrarsi territorio, proprio come nel XIX secolo o all’apice della Guerra Fredda”, ha aggiunto. “Nuove potenze autoritarie si stanno alleando con una Russia canaglia”. Di fronte a questo nuovo mondo, l’Ue “deve prendere decisioni non per emozione o nostalgia per un mondo che una volta era. Ma semmai per un calcolo su ciò che è nel nostro interesse nel mondo così com’è oggi. Perché la politica estera e la diplomazia non sono un fine in sé. È un modo per garantire stabilità, sicurezza e prosperità ai nostri cittadini e ai nostri partner”, ha detto la presidente della Commissione.

LA VIA DELL’UTILITARISMO PER L’UE

Von der Leyen non rifiuta più l’approccio transazionale e utilitarista. “Dobbiamo cambiare il nostro modo di agire. Dobbiamo essere audaci. Dobbiamo essere agili”, ha detto agli ambasciatori. L’obiettivo della politica estera dell’Ue deve essere “trovare un terreno comune con i partner per il nostro reciproco vantaggio”. Secondo la presidente della Commissione, l’Ue deve concentrarsi “sul rafforzamento dei legami economici che portano benefici agli europei. Quelli che aiutano a creare posti di lavoro, abbassare i prezzi e rafforzare la nostra sicurezza”. La moltiplicazione degli accordi di libero scambio – quelli conclusi con Mercosur e Messico, quelli rilanciati come la Malesia o quelli in corso di negoziato come l’India – serve a questo fine. Oltre che proteggersi almeno in parte dalle guerre commerciali di Trump.

LE RELAZIONI USA

Nella relazione con il presidente americano, von der Leyen ha ribadito il messaggio seguito al “ritiro” informale con i leader. Lunedì la presidente della Commissione aveva assicurato di essere “pronta” a rispondere ai dazi di Trump. “Quando presi di mira ingiustamente o arbitrariamente, l’Ue risponderà in modo fermo”. Ieri ha promesso di essere “aperta e pragmatica” alla ricerca di soluzioni. Ma “proteggeremo sempre i nostri interessi, comunque e ogni volta che sarà necessario”, ha aggiunto la presidente della Commissione.

I RAPPORTI CON PECHINO

I rapporti con la Cina potrebbero essere una variabile di aggiustamento dei negoziati con Trump. Dopo la strategia del “de-risking” (la riduzione del rischio), von der Leyen ha detto di volersi impegnare “in modo costruttivo con la Cina e trovare soluzioni nel nostro reciproco interesse. E penso che possiamo trovare accordi che potrebbero persino espandere i nostri legami commerciali e di investimento. È una linea sottile su cui dobbiamo camminare. Ma può condurci a una relazione più equa ed equilibrata con uno dei giganti economici del mondo. E questo può avere senso per l’Europa”, ha detto von der Leyen.

“Ad alcuni in Europa potrebbe non piacere questa realtà più dura e transazionale. Ma (…) l’Europa deve affrontare il mondo così come lo troviamo”, ha detto von der Leyen. Rivolgendosi agli studenti della scuola diplomatica del Servizio europeo di azione esterna, ha lanciato un appello a non cedere al fatalismo come all’ottimismo ingenuo. L’Europa non è condannata “a subire la storia da bordo campo” perché “il mondo vede l’Europa più forte di noi. E l’Europa ha molta più influenza in questo mondo di quanto a volte possiamo pensare”.