Tasso di Matari, un albero sardo tra i più belli d’Europa: come votarlo e aiutarlo a vincere il titolo 2025
Un antico guardiano dei selvaggi valloni del Supramonte di Urzulei si prepara a scrivere un nuovo capitolo della storia naturalistica d’Italia. Conosciuto in Sardegna come S’Eni ’e Matari, questo maestoso Tasso (nome scientifico Taxus baccata L., 1753), alto 17 metri e con una circonferenza di oltre 5, rappresenterà il nostro Paese al prestigioso European Tree...
Un antico guardiano dei selvaggi valloni del Supramonte di Urzulei si prepara a scrivere un nuovo capitolo della storia naturalistica d’Italia. Conosciuto in Sardegna come S’Eni ’e Matari, questo maestoso Tasso (nome scientifico Taxus baccata L., 1753), alto 17 metri e con una circonferenza di oltre 5, rappresenterà il nostro Paese al prestigioso European Tree of the Year 2025, la competizione tra gli alberi monumentali vincitori dei concorsi nazionali.
Il gigante verde, la cui età è stimata in più di 500 anni, ha recentemente ottenuto la corona di “Italian Tree of the Year 2024”. Ora, con il titolo nazionale in tasca, il patriarca di Matari sfida 15 colossi provenienti da tutta Europa, come la Mēru Grand Oak in Lettonia, la quercia secolare polacca “Heart of the Dalkowskie Hills” o il Ginkgo Biloba dei Paesi Bassi. Afferrare lo scettro continentale significherebbe per l’Italia celebrare, ancora una volta, l’inestimabile valore del proprio patrimonio arboreo.
Dove si trova
Situato nella località Matari, tra i paesaggi suggestivi del Rio Flumineddu e la Gola di Gorropu e la vegetazione tipica del Supramonte ogliastrino, il Tasso di Matari è un testimone vivente di un’epoca in cui la natura era padrona incontrastata di queste terre. Le sue possenti branche si ergono verso il cielo a formare una chioma di straordinaria bellezza. Il tronco, segnato da secoli di storia, racchiude un racconto che affonda le radici in un villaggio nuragico un tempo fiorente.
A sottolineare il valore universale degli alberi, nella competizione europea troviamo esemplari altrettanto suggestivi, come il Lukavice Oak in Repubblica Ceca, il Plane Tree in the Archbishop’s Garden in Ungheria o il secolare Wild Pear from Bošáca in Slovacchia. Anche Spagna, Portogallo, Francia, Regno Unito, Croazia, Ucraina e altri Paesi presentano i loro custodi vegetali, ciascuno con una storia unica, a riprova dell’immenso patrimonio naturale disseminato nel continente.
Come si vota e quando
Le votazioni online, gestite dalla Giant Trees Foundation, sono aperte dal 3 al 24 febbraio 2025. Come indicato dagli organizzatori, è possibile esprimere la propria preferenza accedendo a questo sito. Per votare, occorre selezionare due alberi in gara, confermare la scelta tramite il link inviato via e-mail e il gioco è fatto.
Dal 2011, anno di nascita del concorso europeo, organizzato dall’Environmental Partnership Association (EPA), il numero dei Paesi partecipanti è salito da 5 a 16, a dimostrazione dell’interesse sempre crescente verso la tutela del patrimonio arboreo. La proclamazione del vincitore dell’European Tree of the Year 2025 avverrà il 19 marzo, con un evento dedicato a celebrare questi “tesori verdi” capaci di unire cultura, storia e biodiversità.
La presenza del tasso sardo in questa rosa di giganti europei è un segnale importante: da un lato evidenzia la biodiversità straordinaria della Sardegna, dall’altro richiama l’attenzione sull’urgenza di proteggere alberi secolari che rappresentano un ponte tra passato e futuro. Non a caso, per ricordare l’importanza degli alberi nella vita di ogni comunità, campeggia la celebre frase di Richard Mabey: “To be without trees would, in the most literal way, to be without our roots” (“essere senza alberi sarebbe, nel modo più letterale, come essere senza le nostre radici”).
La sfida è lanciata: chi desidera sostenere il patriarca del Supramonte può farlo fino al 24 febbraio. L’Italia tifa compatta, sperando di vedere S’Eni ’e Matari trionfare tra i grandi giganti verdi d’Europa, portando alla ribalta internazionale la maestosità del Supramonte ogliastrino. E in un mondo che guarda con crescente interesse alle tematiche ambientali, questa vittoria andrebbe ben oltre il singolo riconoscimento: rappresenterebbe un tributo alla longevità, alla bellezza e alla capacità degli alberi di connettere passato, presente e futuro.