Starlink nella tenaglia tra Usa e Canada sui dazi
La provincia dell’Ontario, la più popolosa del Canada, pronta a vietare alle aziende Usa di partecipare alle gare d'appalto e a cancellare l'accordo con Starlink come parte delle ritorsioni in risposta ai dazi decisi da Trump
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La provincia dell’Ontario, la più popolosa del Canada, pronta a vietare alle aziende Usa di partecipare alle gare d’appalto e a cancellare l’accordo con Starlink come parte delle ritorsioni in risposta ai dazi decisi da Trump
L’Ontario mette in tavola la minaccia di contratto Starlink mentre gli Stati Uniti ritardano i dazi sul Canada.
Il 3 febbraio Doug Ford, premier dell’Ontario ha annunciato il divieto per le aziende statunitensi di partecipare a gare d’appalto pubbliche, in risposta alla decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di imporre dazi del 25% sulle importazioni dal Canada.
Come parte delle ritorsioni, l’Ontario ha deciso anche di cancellare il proprio contratto da 100 milioni di dollari canadesi (68,5 milioni di dollari Usa) con Starlink, il fornitore di internet satellitare di proprietà di SpaceX, l’azienda di Elon Musk. Come ricorda Spacenews, il governo dell’Ontario aveva assegnato il contratto Starlink a novembre, coprendo 15.000 abitazioni e aziende non servite o sottoservite, come parte del suo piano per garantire che ogni comunità della provincia abbia accesso a Internet entro la fine del 2025. L’anno scorso SpaceX ha dichiarato di avere 400.000 clienti attivi in Canada.
Tuttavia, al momento la situazione sembra rientrata. Ford ha sospeso la ritorsione inizialmente preparata per rispondere ai dazi che gli Stati Uniti hanno approvato sui beni canadesi, dopo che i due Paesi hanno raggiunto un accordo per negoziare un compromesso e sospendere l’entrata in vigore delle misure per 30 giorni. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha affermato che la pausa sui dazi dà ai paesi più tempo per lavorare insieme.
Tutti i dettagli.
LA CONTROMOSSA DELL’ONTARIO
“A partire da oggi e fino alla rimozione dei dazi statunitensi, l’Ontario vieta alle aziende statunitensi di partecipare alle gare d’appalto provinciali”, ha scritto ieri Ford in un post sulla piattaforma social X. Il premier ha sottolineato che il governo dell’Ontario e le sue agenzie spendono investono 30 miliardi di dollari canadesi (circa 20,4 miliardi di dollari statunitensi) in appalti, oltre ad aver varato un piano infrastrutturale da 200 miliardi di dollari canadesi (oltre 136 miliardi di dollari Usa). Ford ha avvertito che le aziende statunitensi saranno ora escluse da nuove opportunità, attribuendo a Trump la responsabilità delle conseguenze economiche della sua decisione. “Niente più opportunità da decine di miliardi di dollari per le aziende statunitensi. La colpa è solo del presidente Trump”, ha dichiarato.
La dura reazione del premier è arrivata dopo che l’amministrazione Trump ha imposto dazi del 25% su alcune esportazioni chiave del Canada, alimentando le tensioni commerciali tra i due Paesi. “Il Canada non ha iniziato questa battaglia con gli Stati Uniti, ma potete star certi che siamo pronti a vincerla”, ha aggiunto Ford.
A RISCHIO ACCORDO CON STARLINK IN CANADA
Tra le ritorsioni contro i dazi statunitensi anche l’annullamento del contratto con Starlink di Elon Musk.
“Facciamo un passo in più. Stracceremo il contratto della provincia con Starlink. L’Ontario non farà affari con chi è determinato a distruggere la nostra economia”, ha affermato ieri Ford.
“Forse Elon Musk può chiamare il suo amico. Fa parte del team di Trump”, ha detto il premier Doug Ford a un evento a Toronto lunedì.
L’accordo, stipulato a novembre, aveva lo scopo di aiutare a collegare 15.000 famiglie nelle zone remote della provincia più popolosa del Canada. Ford ha affermato che avrebbe “strappato il contratto della provincia con Starlink. L’Ontario non farà affari con persone decise a distruggere la nostra economia”.
RAGGIUNTO LO SCORSO NOVEMBRE
Sempre SpaceNews ricorda che Starlink è stato uno dei due offerenti selezionati per il programma Ontario Satellite Internet (ONSAT), battendo alla fine il fornitore di servizi Internet con sede in Canada Xplore, uno specialista di connettività rurale che ha subito un processo di ristrutturazione l’anno scorso per rifinanziare il debito con nuovi investitori.
Xplore utilizza la capacità satellitare degli operatori geostazionari, tra cui Telesat del Canada e EchoStar con sede negli Stati Uniti, oltre alle tecnologie in fibra e wireless, per collegare le comunità rurali. Telesat, con sede a Ottawa, attualmente gestisce una flotta geostazionaria, ma prevede di iniziare a distribuire satelliti a banda larga l’anno prossimo per la sua costellazione Leo Lightspeed.
NIENTE DAZI, PER ORA
Ma Ford ha deciso di mettere un freno a quel piano più tardi lunedì dopo che il presidente Trump ha scelto di ritardare l’imposizione delle tariffe su tutte le importazioni canadesi di 30 giorni.
“Se il presidente Trump andrà avanti con i dazi, non esiteremo a togliere i prodotti statunitensi dai nostri scaffali e a vietare la partecipazione delle loro aziende a gare d’appalto pubbliche”, ha precisato il premier dell’Ontario, in un messaggio pubblicato su X.