Riforma fiscale, agli enti locali la possibiità di rottamare i tributi

Allo studio del Governo un provvedimento che concede a Comuni e Regioni la possibilità di rottamazione TARI, IMU, multe e bollo auto.

Feb 3, 2025 - 23:09
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Riforma fiscale, agli enti locali la possibiità di rottamare i tributi

Mentre il Senato boccia l’ipotesi di aprire una nuova Rottamazione quinquies, il Governo pensa a inserire in un decreto attuativo della Riforma Fiscale una norma che consente agli enti locali di approvare autonomamente definizioni agevolate sui tributi comunali e regionali.

In base a questa disposizione, gli enti locali potrebbero approvare delibere per consentire il pagamento senza interessi e senza sanzioni di IMU, TARI, multe stradali, bollo auto. Resterebbero escluse le addizionali IRPEF e l’IRAP.

Questa misura, in base alle anticipazioni del Sole 24 Ore, sarebbe inserita in un dlgs attuativo della delega fiscale che l’esecutivo dovrebbe approvare entro la fine di febbraio.

L’ipotesi di rottamazioni degli enti locali

Il meccanismo allo studio è del tutto analogo a quello previsto per la rottamazione: il contribuente paga per intero l’imposta originaria, senza però applicare le sanzioni e gli interessi. Nel caso delle multe stradali, che sono già sanzioni, lo sconto riguarda solo gli interessi. Le norme attuali non consentono agli enti locali di approvare rottamazioni in assenza di leggi statali che lo consentano.

In occasione delle ultime definizione agevolate, ad esempio, hanno avuto la possibilità di deliberare a favore o contro l’applicazione. Ma in assenza di una cornice normativa nazionali, non hanno l’autonomia necessaria per approvare analoghe misure.

Le regole per le sanatorie di Comuni e Regioni

Con il dlgs di riforma fiscale allo studio, Comuni, Città Metropolitane, e Regioni potrebbero invece decidere in qualsiasi momento se approvare o meno misure di rottamazione. Nel caso in cui lo facessero, i contribuenti potrebbero poi scegliere se aderire o meno. La norma prevede paletti precisi, per cui ad esempio le misure di definizione agevolata devono essere temporanee, avere un calendario preciso con una durata per ciascuna misura non inferiore a 60 giorni.

Il magazzino di IMU, TARI e altri tributi locali

La norma è pensata per consentire lo smaltimento di un magazzino che, base alle stime fornite dalla Corte dei Conti, ammonta a 19 miliardi di euro. Secondo i dati IFEL, Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, l’IMU non riscossa rappresenta il 7,6% del totale, la Tari il 15,9%, mentre le multe non vengono pagate nel 28,4% dei casi.

Per avere certezze sul fatto che alla fine venga effettivamente inserita nel decreto legislativo in preparazione bisogna naturalmente attenderne l’approvazione definitiva.