Pure Casarini spiato su Whatsapp da spyware israeliano. Cancellato: “Il nostro governo è suo cliente?”. Interrogazioni di Avs e M5s

Il capomissione della ong Mediterranea tra gli utenti nel mirino dello spyware. Tra loro anche Cancellato, direttore di Fanpage. L'azienda che lo produce, Paragon, "concede in licenza la sua tecnologia a un gruppo selezionato di democrazie globali, principalmente agli Stati Uniti e ai suoi alleati". E il caso ora arriva anche in Parlamento L'articolo Pure Casarini spiato su Whatsapp da spyware israeliano. Cancellato: “Il nostro governo è suo cliente?”. Interrogazioni di Avs e M5s proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 5, 2025 - 15:06
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Pure Casarini spiato su Whatsapp da spyware israeliano. Cancellato: “Il nostro governo è suo cliente?”. Interrogazioni di Avs e M5s

C’è anche Luca Casarini, fondatore e capomissione della Ong Mediterranea Saving Humans, tra i giornalisti ed esponenti della società spiati da Graphite, spyware che ha preso il pieno controllo dei dispositivi di un centinaio di utenti, via Whatsapp, senza nemmeno che ci fosse un link da cliccare, ma tramite un pdf inviato su chat di gruppo. Il software, di tipo militare, è realizzato dall’azienda israeliana Paragon Solutions, fondata dall’ex primo ministro Ehud Barak, oggi passata nelle mani di un fondo americano, e venduto al almeno 35 governi. E la domanda ricorrente, dopo che il caso è emerso, è una: “I servizi segreti italiani si avvalgono del software Paragon?”, chiede Mediterranea in un comunicato. In sostanza, la stessa domanda che arriva anche da Francesco Cancellato, direttore di Fanpage: anche il suo dispositivo è stato infatti violato dallo spyware. “Tre semplici domande: l’Italia è cliente dell’azienda #Paragon Solutions? – scrive Cancellato su X -. Il governo può ufficialmente smentire di aver spiato il direttore di un giornale? E, se non l’ha fatto, quali iniziative intende prendere per tutelare i propri concittadini da questo genere di azioni?”. Fanpage scrive infatti che “fonti interne a Paragon, non smentite, confermano che l’Italia sia tra i clienti”. Il sito TechRunch riporta le dichiarazioni del presidente esecutivo dell’azienda di hacking, John Fleming, che precisa: “Paragon concede in licenza la sua tecnologia a un gruppo selezionato di democrazie globali, principalmente agli Stati Uniti e ai suoi alleati”, ha affermato Fleming, ribadendo che la propria azienda “richiede che tutti gli utilizzatori rispettino le condizioni di utilizzo del software, che esplicitamente proibiscono di colpire giornalisti e altri membri della società civile”. Lunedì, nota ancora Fanpage, sul giornale israeliano Ynet si leggeva che “in particolare, il governo italiano è cliente di Paragon”, mentre il Guardian ha contattato fonti della società che non hanno smentito il coinvolgimento del nostro Paese. Ma a fronte di queste dichiarazioni, né TechRunch, né Fanpage hanno ricevuto risposta da Palazzo Chigi. Nè conferme, né tanto meno smentite.

E ora il caso arriva anche in Parlamento, con le interrogazioni depositate da M5s e Alleanza Verdi Sinistra. “Dopo la notizia del direttore di Fanpage spiato ora emerge che anche il capo missione di Mediterranea Casarini è stato oggetto delle attenzioni di qualcuno con un sofisticato spyware. Siamo di fronte a una vicenda gravissima e inquietante su cui il governo Meloni deve chiarire”, hanno detto Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Anche dai deputati 5 Stelle Francesco Silvestri e Alfonso Colucci arriva la stessa richiesta: “Vogliamo sapere se il governo è in qualche modo collegato con questa vicenda e se si sta minando l’indipendenza del giornalismo italiano. Auspichiamo che l’esecutivo risponda prontamente e che, come purtroppo avviene troppo spesso, non si nasconda dalle sue responsabilità”.

La nota di ong Mediterranea – “Con una comunicazione ufficiale, Meta, la società che gestisce il servizio di messaggistica Whatsapp, ha informato Luca Casarini, uno dei nostri capomissione e tra i fondatori di Mediterranea, che il suo telefono era stato violato da una operazione di spyware ad alto livello, attraverso l’uso di un software definito tra i più sofisticati al mondo”, ha dichiarato in una nota la ong. “Meta – prosegue il comunicato – consigliava di cambiare subito il cellulare e di rivolgersi ai propri consulenti, un team di ricerca all’Università di Toronto, “The Citizen Lab”. Quasi contestualmente testate e agenzie giornalistiche internazionali davano notizia della violazione dei sistemi di sicurezza di Whatsapp, che coinvolgeva 90 target nel mondo, tra cui attivisti sociali e giornalisti”. Paragon Solution “ha dichiarato di avere fornito lo spyware “al governo Usa e ad agenzie governative di intelligence di paesi alleati”.

Gli esperti di The Citizen Lab stanno effettuando adesso le indagini sul telefono di Casarini, che è stato contattato da Meta come gli altri utenti “violati”, e nei prossimi giorni sarà possibile sapere da quanto durava questa operazione. “Siamo già a conoscenza di altri casi, in Italia e all’estero – dice Mediterranea – che coinvolgono difensori dei diritti umani, attivisti e giornalisti di inchiesta. Sappiamo anche che per quanto riguarda Luca e altri, l’attività di soccorso in mare, e di aiuto alle persone rinchiuse nei lager libici o deportate nel deserto, sono al centro delle attenzioni dei servizi segreti italiani, in particolare l’Aise che opera in Libia e in Tunisia. Ma sapremo di sicuro qualcosa in più dopo la conclusione delle investigazioni civili che stiamo conducendo. Qualche domanda sorge spontanea: il governo italiano ha autorizzato una simile operazione? I servizi segreti italiani si avvalgono del software Paragon?”. La ong poi conclude: “A chi pensa di farci paura, attraverso il messaggio che per la ‘ragion di Stato’ si può fare tutto, rispondiamo con la serenità di chi non ha nulla da nascondere: noi proviamo in ogni modo a salvare le vite, al contrario di chi invece lascia morire migliaia di persone in mare o nel deserto. Non abbiamo rapporti con torturatori e trafficanti di esseri umani, al contrario invece di chi li protegge dai mandati di cattura internazionali per crimini contro l’umanità”, sottolinea, in riferimento al rimpatrio del generale libico Almasri.

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