Perché con le Carte Cultura e Merito non si possono comprare videogiochi? La risposta nelle sparate del Governo Meloni contro il gaming

Le posizioni dell'esecutivo - per bocca dei ministri Nordio e Valditara - sono abbastanza chiare in materia

Gen 31, 2025 - 13:52
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Perché con le Carte Cultura e Merito non si possono comprare videogiochi? La risposta nelle sparate del Governo Meloni contro il gaming

Dalle 11 di oggi, venerdì 31 gennaio, sono aperte le domande per ottenere la Carta della Cultura Giovani e la Carta del Merito, bonus da 500 euro ciascuno (cumulabili) che hanno sostituito il vecchio bonus cultura. In questo articolo abbiamo spiegato come inoltrare la richiesta. Leggendo i prodotti e servizi che si possono acquistare con questi soldi stupisce (ma neanche troppo) che il ministero della Cultura abbia deciso di non contare i videogiochi tra quelli ammessi. Come mai? La risposta sta in due recenti dichiarazioni di ministri del Governo Meloni.

Il commento di Valditara sui videogiochi

A dicembre 2024, il ministro della Cultura Giuseppe Valditara si era espresso in questi termini rispetto al rischio per i giovani. «La dipendenza dai videogiochi, che uno non capisce più niente. Torna a casa e deve mettersi davanti al computer o al televisore e giocare, giocare. Pensate – ha detto il ministro rivolgendosi ai giovani – ci sono videogiochi dove addirittura si impara ad ammazzare una persona, come se fosse bere un bicchiere di acqua. Parlate coi vostri genitori: no ai videogiochi violenti che stimolano l’aggressività».

Il commento di Nordio sui videogiochi

Più recente è invece il commento del ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla materia gaming e, nello specifico, gdr. Durante un suo intervento in Parlamento si è soffermato sui pericoli dei giochi di ruolo che, a suo dire, «hanno provocato tutta una serie di danni psicologici e anche di suicidi tra i ragazzi. E nessuno ne ha mai parlato». La dichiarazione è al minuto 7:35 del video qui sotto,

Insomma, di nuovo la politica contro i videogiochi. Ed è un vero peccato soprattutto perché nell’ecosistema non ci sono soltanto appassionati, community e persone che dedicano parte del proprio tempo a hobby tutt’altro che pericolosi. Su StartupItalia raccontiamo da anni un mercato il cui giro d’affari è di 2,3 miliardi di euro, con tantissime aziende e software house che creano ricchezza e posti di lavoro. Per chi poi pensa che i videogiochi siano fondamentalmente diseducativi basterebbe far notare che molti titoli riescono a trattare in maniera matura e superba argomenti molto sensibili.