Meteo invernale, NEVE e GELO sempre più probabili
Il meteo invernale assume un ruolo fondamentale nella comprensione dei cambiamenti atmosferici su larga scala. Secondo gli esperti degli STATI UNITI, le attuali analisi indicano un’alta probabilità che si verifichi uno SPLIT DEL VORTICE POLARE stratosferico. Questo fenomeno, che coinvolge la zona atmosferica superiore, potrebbe condurre a una notevole espansione del freddo verso la regione […] Meteo invernale, NEVE e GELO sempre più probabili
Il meteo invernale assume un ruolo fondamentale nella comprensione dei cambiamenti atmosferici su larga scala. Secondo gli esperti degli STATI UNITI, le attuali analisi indicano un’alta probabilità che si verifichi uno SPLIT DEL VORTICE POLARE stratosferico. Questo fenomeno, che coinvolge la zona atmosferica superiore, potrebbe condurre a una notevole espansione del freddo verso la regione troposferica, dove si manifestano i più comuni fenomeni meteo.
l VORTICE POLARE rappresenta una sorta di gigantesco mulinello di correnti alle elevate latitudini, e la sua frammentazione potrebbe causare un cambio di circolazione a livello globale.
Un altro elemento cruciale di questo scenario meteo è lo STRATWARMING, un rapido e improvviso riscaldamento di una porzione della stratosfera. Questo repentino aumento delle temperature, che può superare i 50 °C nel giro di pochi giorni, determina spesso un indebolimento del VORTICE POLARE. Se lo STRATWARMING risulta abbastanza intenso, la circolazione di base da ovest verso est può invertirsi, portando flussi d’aria gelida dalla SIBERIA in direzione opposta, verso l’EUROPA. Nel 2018, un episodio analogo si verificò con effetti meteo particolarmente vistosi, tra cui una straordinaria ondata fredda che interessò varie regioni del continente.
Se lo SPLIT DEL VORTICE POLARE dovesse concretizzarsi dopo la metà di febbraio, il meteo dell’EUROPA potrebbe subire un drastico cambiamento. Le correnti orientali spingerebbero il GELO SIBERIANO verso l’area occidentale del continente, includendo probabilmente l’ITALIA. Questo tipo di raffreddamento intenso potrebbe manifestarsi in anticipo rispetto all’evento del 2018, aumentando le possibilità di temperature particolarmente rigide. Nel 2018 si registrarono nevicate spettacolari su NAPOLI e ROMA, mentre la VALLE PADANA restò a secco di precipitazioni nevose per gran parte del periodo gelido, a causa di correnti più asciutte. Solo al termine di quell’evento meteo, con le temperature in graduale risalita, ci furono deboli precipitazioni.
La prospettiva di un’irruzione di GELO SIBERIANO sul territorio europeo comporta vari possibili risvolti meteo. L’arrivo di aria gelida potrà favorire formazioni nevose anche a basse quote e condizioni invernali particolarmente severe. Tuttavia, è importante sottolineare che le previsioni a lungo termine, pur delineando un quadro potenzialmente critico, mantengono margini di incertezza. Al momento, i modelli meteo evidenziano la possibilità di una configurazione favorevole al freddo, ma soltanto ulteriori aggiornamenti consentiranno di definire con maggiore precisione l’entità delle precipitazioni nevose e l’intensità delle temperature negative.
Nel complesso, la combinazione tra STRATWARMING e SPLIT DEL VORTICE POLARE può esercitare un notevole impatto sulle condizioni meteo invernali. Se il flusso d’aria gelida dovesse orientarsi verso l’EUROPA, non si esclude la possibilità di un’ondata di freddo marcato nel cuore della stagione. D’altra parte, i fenomeni atmosferici di questa portata richiedono conferme ulteriori per stabilire con esattezza come e quando influenzeranno il clima del Vecchio Continente.
Sapremo di più con i prossimi aggiornamenti meteo, che aiuteranno a comprendere se l’ondata di GELO SIBERIANO investirà davvero l’ITALIA o se rimarrà confinata altrove. L’attenzione rimane alta, poiché l’inverno non è ancora concluso e queste dinamiche di riscaldamento stratosferico potrebbero riservare sorprese prima dell’arrivo definitivo della primavera.